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È in edicola il nuovo numero di Top Yacht Design

È in edicola il nuovo numero di Top Yacht Design

CoverTYD12

Vi anticipiamo l’editoriale del direttore responsabile:  Matteo Zaccagnino

Un 2017 che si chiude all’insegna di una grande vivacità. Lo yacht design si conferma un terreno di coltura fertilissimo e in questa ultima parte dell’anno ha messo in evidenzia uno stato di salute invidiabile su tutti fronti: dalla vela al motore passando per le grandi navi da crociera. Ma andiamo con ordine. Alla vigilia del Monaco Yacht Show si è alzato il sipario su Tango l’ultima nata in ordine di tempo della famiglia Wally 100. Al di là delle considerazioni tecniche e stilistiche la chiave di lettura vincente di questo megasailer di 30 metri risiede nel lavoro di squadra che qui trova la sua più alta espressione. Un progetto che ha coinvolto realtà del calibro di Persico Marine per la costruzione, Mark Mills per lo studio delle linee d’acqua e Pininfarina per gli interni, permettendo di dare forma e sostanza non solo ai desideri dell’armatore ma anche alla visione che Luca Bassani fondatore di Wally ha della vela. Tango rappresenta una tappa importante nel processo evolutivo dello yacht design proprio perché riesce a coniugare esigenze funzionali agli aspetti formali ed estetici. Una vitalità in ambito velico che trova nuova linfa nei nuovi AC75. Gli scafi con i quali si correrà la prossima Coppa America esasperano ulteriormente il concetto dei foil portandolo questa volta sui monoscafi. Una sfida tecnologica prima che sportiva. Sebbene si possa discutere sull’opportunità di aver abbandonato la formula dei multiscafi c’è da sottolineare che indietro non si torna e la ricerca delle prestazioni sono oggi sempre di più la benzina che alimenta la ricerca e la sperimentazione due tasselli centrali nel lavoro di progettazione. Ricerca che cambiando sponda e approdando al motore ha visto sempre di più infittirsi il legame con il mondo dell’automotive e del design inteso in senso più ampio. E qui giocano le loro carte migliori lo Studio F.A. Porsche che ha curato il progetto del Dynamiq GTT115 scafo le cui linee esterne reinterpretano in chiave nautico alcuni elementi di un’icona del car design quale è appunto la Porsche 911. E infine il 2017 è l’anno che ha segnato l’ingresso sulla scena della MSC Seaside la più grande nave crociera mai costruita in Italia e, cosa ancora più importante, per una compagnia italiana. Un traguardo importante per un Made in Italy che sul mare conferma Fincantieri nel ruolo di protagonista assoluto.

E non perdete l’inserto dedicato alla Volvo Ocean Race!

 

TYD 12 - Cover Speciale

Ecco l’editoriale

Cos’altro si può aggiungere a una regata ricca di fascino quale la Volvo Ocean Race? Le immagini e i resoconti che arrivano quasi in diretta dalle barche e dagli equipaggi impegnati nel giro del mondo a vela rendono ogni parola superflua. I vocaboli che contraddistinguono il linguaggio di questa regata sono ricchi di fascino e degni di riempire le pagine di un romanzo d’avventura. C’è però un aspetto che meritava di essere approfondito. Ecco perché con questo speciale abbiamo voluto far emergere il ruolo svolto dalla tecnologia, il vero ingrediente segreto di questa ricetta vincente. Si scopre così che la Volvo Ocean Race prima ancora di essere una regata è un vero e proprio laboratorio di ricerca all’interno del quale sperimentare nuove soluzioni e materiali utili a rendere non solo più spettacolare la regata ma anche più sicure le barche. Il tema della sicurezza è da sempre uno dei pilastri della filosofia Volvo. Nel 1959 grazie a un’intuizione di un suo ingegnere, Nils Bohlin, presentò per la prima volta la cintura di sicurezza a V a tre punti. A distanza di quasi mezzo secolo i progressi compiuti dalla svedese su questo fronte, grazie all’introduzione di dispositivi all’avanguardia come il City Safety, il Cross Traffic Alert, e il Run-off Road che equipaggiano vetture come la nuova XC40 sono stati tali da renderla un punto di riferimento nel panorama automobilistico mondiale. E non è dunque un caso se dall’edizione del 2001/2 Volvo ha voluto legare il proprio nome a quella che definire semplicemente una competizione velica potrebbe essere riduttivo. In quest’ottica l’edizione 2017/8 si arricchisce di nuovi significati che trovano, per esempio, nella sostenibilità una delle parole chiave. Durante la regata gli equipaggi avranno il compito di raccogliere alcune informazioni relative per esempio ai livelli di salinità, di CO2 disciolta in acqua e di presenza di alghe nelle zone oceaniche attraversate. Dati questi che aiuteranno a elaborare un quadro più esaustivo sull’inquinamento causato dalla plastica e del suo impatto sulla vita oceanica. Dal mare alla strada il passo è breve. E anche qui l’impegno di Volvo non è da meno. La casa svedese quest’anno ha annunciato che dal 2019 produrrà solo vetture ibride o elettriche. Una svolta epocale dove l’innovazione tecnologica è al servizio della sostenibilità.

 

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