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Paolo Pininfarina: il dinamismo dell’eleganza

Cos’è il design? Per Paolo Pininfarina non ci sono dubbi: «Ė la ricerca di una soluzione esteticamente piacevole a delle problematiche funzionali». Un concetto questo attorno al quale si è sviluppato il percorso che in 85 anni di attività ha portato Pininfarina a diventare un simbolo soprattutto nel mondo del car design.

RITRATTO

Un successo che nasce proprio dall’innata capacità di saper abbinare creatività e innovazione. Due facce di una stessa medaglia senza la quale oggi non ci sarebbero capolavori quali la Cisitalia 202, la Dino Ferrari o la Ferrari FF che per lo stesso Paolo Pininfarina sono diventati punti di riferimento di tre epoche. «La Cisitalia 202, concepita da mio nonno Battista “Pinin” Farina, introduceva per la prima volta sulla scena automobilistica elementi d’innovazione molto forti che si esprimevano in un design radicale per quel periodo (siamo nel 1947, ndr) e proiettato verso il futuro» commenta Pininfarina. Che aggiunge: «Il mio pesce d’argento, come amava definire la Dino mio padre Sergio, era invece un’auto rivoluzionaria perché è stata la prima Ferrari con motore centrale e anche in questo caso il lavoro di ricerca si è spinto nella direzione di un design dalla forte personalità abbinato a contenuti tecnici molto innovativi». «E infine la FF» prosegue ancora Pininfarina. «Un progetto che ho vissuto in prima persona, a 360 gradi, e che ritengo essere all’avanguardia sia in termini di stile sia di design». Equilibrio e armonia delle forme, eleganza, dinamismo, innovazione sono da sempre i tratti distintivi del marchio di fabbrica Pininfarina e si possono leggere in ogni progetto sviluppato in tanti anni di attività, barche incluse. Non è un caso dunque se Pininfarina ha lasciato il proprio segno anche nello yacht design attraverso il concept di un 85 metri sviluppato in collaborazione con Fincantieri.

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«Già negli Anni ’70 avevamo collaborato in forma privata al progetto di un grande yacht per un armatore molto importante», racconta Pininfarina. «A seguire c’è stata l’esperienza vincente di Destriero che ci ha permesso di collaborare con Fincantieri e di avvicinarci ancora di più a questo mondo la cui conoscenza si è arricchita poi attraverso esperienze maturate con cantieri quali Azimut, Ferretti, Beneteau e Primatist». Un percorso nello yacht design che oggi trova la sua perfetta sintesi nel progetto Ottantacinque che esalta i valori del made in Italy attraverso l’esperienza e le capacità di due marchi come Fincantieri e Pininfarina.

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Tratto distintivo di questo megayacht, che reinterpreta in chiave moderna il concetto di explorer, è il design delle linee esterne. «Qui l’innovazione prevale sulla tradizione» spiega Pininfarina. «In quest’ottica si deve leggere la scelta di spostare i volumi a prua senza però interferire sull’impronta di un dinamismo fluido che caratterizza nel suo insieme il design degli esterni». L’area di poppa diventa così protagonista della vita all’aria aperta e assume un ruolo centrale nelle attività sociali. Sull’Ottatacinque, altro elemento distintivo, sono le due piscine gemelle che all’occorrenza possono essere riempite o svuotate ampliando, in quest’ultimo caso, la superficie totale dell’area fino a 160 metri quadrati. All’armatore è stato dedicato l’intero ponte sopra il main deck con la suite ricavata nella parte prodiera con veranda e vista panoramica. Sempre qui, ma nella sezione a poppa, si trova un’altra area esterna dotata di una piccola piscina.

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Ci sono poi alcuni dettagli, a iniziare dal disegno delle finestrature oppure nelle linee tese e nell’aerodinamica del profilo laterale, che riportano alla memoria un linguaggio che attinge al mondo del car design. Proprio come una fuoriserie da strada l’Ottantacinque potrebbe essere definita una scultura in movimento. «Una perfetta sintesi tra funzionalità ed estetica» conclude Paolo Pininfarina. «Il design di un’auto così come quello di una barca non deve essere decorativo ma deve puntare all’essenzialità, termine da non intendere in modo riduttivo quanto invece sinonimo di carattere e di personalità». Elementi questi che concorrono a creare oggetti unici, immuni da quel concetto di omologazione figlio delle tendenze del momento che, come tali, invecchiano

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