Vento, acqua, idrogeno e nuovi combustibili. Una serie impressionante di innovazioni per Aera, un catamarano di 50 metri che incarna lo stato dell’arte della sostenibilità e delle nuove tecnologie legate alla produzione e all’utilizzo di fonti di energia pulita nella navigazione a vela.

Aera, progettata da Cor D. Rover Design, è il risultato di un’ampia ricerca che coinvolge Royal Huisman, Rondal, azienda specializzata in sistemi e componenti per la vela ad alte prestazioni fondata nel 1975 dal cantiere olandese, e l’azienda britannica Artemis Technologies, spin-off del team Artemis Racing nella Coppa America del 2013. Fondata nel 2017, Artemis Technologies è guidata da Iain Percy, due volte medaglia d’oro olimpica e vincitore di una serie di altri titoli.

L’azienda produce sistemi di decarbonizzazione del trasporto marittimo attraverso la progettazione e lo sviluppo di tecnologie e imbarcazioni a zero emissioni. Nell’ambito del progetto Aera, Rondal e Artemis Technologies sono responsabili della caratteristica più evidente del nuovo catamarano, la vela alare. Si tratta di una struttura alta 35 metri con una superficie di 245 metri quadrati, simile a quella utilizzata dal trimarano BMW Oracle nella Coppa America di Valencia del 2010. La vela alare, che non ha sartiame, può ruotare di 360° e non è gestita da scotte o da un verricello di coperta.

Il sistema di vele alari comprende una vela in fibra di carbonio con flap in carbonio e mylar controllati da un sistema idraulico computerizzato che ottimizza l’angolo di incidenza e la portanza della vela in base al vento e alla rotta. Questo sistema è in grado di gestire in sicurezza anche le condizioni meteorologiche più difficili, operando a livelli di efficienza estremamente elevati.

I test hanno dimostrato che una vela tradizionale avrebbe bisogno di una superficie velica superiore del 40-60% per eguagliare l’efficienza propulsiva di una vela alare. La vela alare di Aera può anche essere abbassata per consentire allo yacht di passare sotto i ponti, in caso di condizioni meteorologiche estreme o durante i periodi di cantiere. Per riprendere la navigazione, è sufficiente riportare la vela alare in posizione verticale e impostare la destinazione: il sistema seguirà automaticamente la rotta regolando la vela e i flap per sfruttare al meglio il vento, con tutti i suoi cambi di direzione e forza, il tutto nello spazio di pochi minuti.

Tuttavia, l’innovativa vela alare è solo una delle caratteristiche che rendono la gestione di Aera un’operazione così snella. Il secondo elemento è l’energia fornita da una batteria da 580 kWh che può alimentare tutti i servizi alberghieri dello yacht per 11 ore, in totale silenzio. Per ricaricare le batterie sono disponibili tre fonti di energia. In primo luogo, ci sono quattro generatori idroelettrici di ultima generazione da 15 kW sviluppati da Rondal, che possono essere ritratti nello scafo dell’imbarcazione.

La seconda fonte è una cella a idrogeno da 60 kW alimentata da tre serbatoi di idrogeno da 62 kg a una pressione di 500 bar, che consente ai servizi alberghieri di funzionare per altre 72 ore. Infine, le batterie possono essere ricaricate anche da due generatori a velocità variabile collegati a motori Volvo D13-700.

Il carburante che bruciano non è il diesel tradizionale ma l’HVO (Hydrotreated Vegetable Oil), un carburante ottenuto da fonti sostenibili come oli vegetali usati, grassi animali e rifiuti organici attraverso un processo di idrogenazione. L’uso dell’HVO consente di ridurre fino all’89% le emissioni di CO2, tra il 40% e l’80% quelle di particolato e dell’8% quelle di NOx, gli ossidi di azoto che hanno un effetto nocivo sulla salute. Di conseguenza, Aera offre una navigazione praticamente priva di emissioni.

Cor D. Rover ha creato un grande catamarano asimmetrico (il baglio massimo è di 14,50 metri) con un’esclusiva struttura a traliccio che collega i ponti e offre agli ospiti 670 metri quadrati di spazio da godere. Il movimento dei profili dei ponti, non solo a poppa, apre sezioni spaziose e crea un contatto più diretto con il mare.

Un’altra delle caratteristiche distintive di Aera è la disposizione su quattro ponti, una soluzione insolita per uno yacht a vela che ha permesso di creare spazi e ambienti unici. All’esterno, ad esempio, dove le linee di poppa incorniciano una piscina con fondo in vetro, i vari saloni, le aree e le zone pranzo all’interno dello yacht, le quattro grandi cabine per gli ospiti e la suite armatoriale di 44 metri quadrati e il ponte privato con piscina di 153 metri quadrati.

Anche in questo caso la sostenibilità è un tema dominante, nella scelta dei materiali e nella strutturazione degli spazi che ospitano le apparecchiature che si occupano di riscaldamento, ventilazione e condizionamento. Nelle parole di Jan Timmerman, CEO di Royal Huisman, tutto ciò rende Aera “Molto più di un semplice passo avanti dal punto di vista tecnico, ma piuttosto una ridefinizione totale dello yachting di lusso sostenibile che rende la navigazione pulita irresistibilmente attraente per gli armatori che cercano responsabilità ambientale e comfort”.
Emilio Martinelli
