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America’s Cup: a Barcellona chiuso Recon e in Italia si va a idrogeno

Recon. Questo il nome del programma di “spionaggio autorizzato” che si è concluso lo scorso 22 giugno nelle acque di Barcellona, esattamente 60 giorni prima dell’inizio della Louis Vuitton 37 America’s Cup.
È stata la prima volta che  tutti i team impegnati nel trofeo sportivo più antico al mondo si sono accordati per un programma di “ricognizione” condiviso. Insomma, in un programma che, anche nell’ottica di una riduzione dei costi, evitasse che ogni team allestisse una propria squadra di “spie” per vedere cosa facevano gli avversari. Ma non solo. Il programma Recon, affrontava due altri aspetti. Quello della sicurezza, evitando una folla di barche cariche di “spie” fosse in perenne inseguimento delle barche dei vari team. Altro aspetto, quello della  comunicazione. Il programma Recon ha infatti messo a disposizione dei sei team, degli appassionati dei siti web più tecnici una visione complessiva di quanto stava avvenendo sulla strada della  37th America’s Cup.

L’AC75 di Alinghi Red Bull Racing durante un test nel mare di Barcellona sotto gli occhi degli inviati di Recon Programme. Photo © Alex Carabi / America’s Cup

America’s Cup: la prima volta nella storia

Articolo 41.1 del Protocollo della 37aAmerica’s Cup. Qui, alla voce Joint Recon Programme, per la prima volta nella storia della regata viene istituito il programma di rilevazione condiviso. Un’idea di Dan Bernasconi di Emirates Team New Zealand: “Abbiamo iniziato a pensare a un programma di ricognizione condiviso già qualche anno prima dell’ultima Coppa e in realtà si trattava di realizzare più sicurezza in acqua riducendo l’armata di barche da inseguimento, ma si trattava anche di aprire l’America’s Cup ai suoi fan. Abbiamo osservato la nascita di una serie di nuovi siti web tecnici e spazi su Youtube che analizzavano i progetti della Coppa e abbiamo ritenuto che fosse il momento giusto per dare forma a un tipo di approccio per aprisse lo sport e desse, ai media e ai fans, un accesso diretto ai dati osservati e ad analisi e commenti in modo che fosse possibile seguire in diretta gli sviluppi”.

Dan Bernasconi, Head Design Team di Emirates Team New Zealand. Photo © Emirates Team New Zealand

Un database unico

Il programma Recon ha garantito che le informazioni i report, le foto e video riguardanti lo sviluppo delle barche, tutti dati un tempo “rubati” dai singoli team venissero raccolti e condivisi su una piattaforma accessibile a team, media e appassionati. In pratica, a ciascuno dei sei team sono state assegnate due persone, un fotografo e un “corrispondente”, che hanno seguito ogni giorno quanto faceva il team fornendo a fine giornata un report redatto anche sulla base delle informazioni che il team stesso era tenuto a comunicare in caso di modifiche radicali apportate alla barca. Quella realizzata grazie al Recon Programme è così una racconta unica di documentazione sui partecipanti alla 37a America’s Cup.

I componenti del team di Recon dedicati ad Alinghi Red Bull Racing. Photo © Ryan Pellett.

America’s Cup: il “grazie” di Sir Ben Ainslie

“Solo un grande grazie a te e al resto della squadra di ricognizione. Penso sia stata una grande iniziativa per l’America’s Cup sia per i team in termini di contenimento dei costi ma anche, e forse soprattutto, per il coinvolgimento dei fans. L’abbiamo visto sul sito del nostro team dove abbiamo avuto un coinvolgimento molto maggiore grazie a voi ragazzi, e so che ci sono tante cose che potremmo fare meglio la prossima volta” il ringraziamento di Sir Ben Ainslie Team Principal e Skipper di INEOS Britannia al corrispondente di Recon che ha seguito la barca inglese.

Il tracciato allegato al report della prova in mare di INEOS Britannia del 22 giugno 2024: ultimo giorno del Recon Programme. Frame da Recon / America’s Cup

La chase boat Bluegame BGH di American Magic fa il primo pieno

Presso il cantiere Sanlorenzo di La Spezia, il Bluegame BGH di American Magic, la chase boat del team statunitense, ha fatto il suo primo rifornimento di idrogeno verde. L’operazione di rifornimento di idrogeno a uso navale, primo in Italia e tra i primi al mondo, è stata annunciata da NatPower H, primo sviluppatore di infrastrutture innovative nel settore dell’idrogeno verde e della nautica da diporto, e Bluegame, il cantiere del Gruppo Sanlorenzo, che ha sviluppato il Bluegame BGH secondo il Protocollo della 37a America’s Cup. All’articolo 31 infatti viene richiesta una chase boat  lunga almeno 10 metri, dotata di foil e in grado, utilizzando come carburante l’idrogeno, di navigare a 50 nodi per seguire gli AC75 che possono anche  superare i 50 nodi.

Il Bluegame BGH di American Magic. Photo © Bluegame.

America’s Cup: grandi esperti per un progetto innovativo

Il Bluegame BGH è nato su iniziativa dell’architetto Luca Santella, progettista ed Head of Product Strategy di Bluegame, che ha coinvolto nel progetto una serie di personaggi con importanti esperienze in America’s Cup come Caponnetto-Hueber, Schikler Tagliapetra, Fa.Ro. Advanced Systems, Cariboni Marine Hydraulic System oltre ad aziende italiane specializzate tra cui Lucchi R. E-Motor Solution, per i motori elettrici, e il cantiere Sangiorgio Marine di Genova, per la costruzione dello scafo. Al primo Bluegame BGH di American Magic che è stato varato il 18 marzo 2024 è subito seguito l’ordine del team francese di Orient Express. Il loro Bluegame BGH scenderà in mare per metà luglio.

Il Bluegame BGH di American Magic visto da poppa. In primo piano l’elevator. Photo © Bluegame.

Il Bluegame BGH elemento di un piano strategico 

“BGH rappresenta la massima espressione della sostenibilità oggi possibile ed il suo progetto fa parte della strategia globale di sostenibilità “Road to 2030” del gruppo Sanlorenzo, pioniere del settore nel percorso verso la carbon neutrality. L’uso esclusivo dell’idrogeno come sistema propulsivo rappresenta una novità assoluta non solo per Bluegame e il gruppo Sanlorenzo ma per tutta la nautica da diporto: non è, quindi, un punto d’arrivo, ma di partenza” ha sottolineato Carla Demaria, CEO Bluegame. 

 “Il completamento del rifornimento della chase boat è un’operazione che rivoluziona il mercato nautico italiano e internazionale, aprendo la strada a nuove generazioni di imbarcazioni a zero emissioni di CO2” il commento Andrea Minerdo, CEO di NatPower H.

Il sistema propulsivo del Bluegame BGH di American Magic. Photo © Top Yacht Design.

America’s Cup: per cominciare idrogeno a 180 bar

Il rifornimento di idrogeno verde del Bluegame BGH di American Magic, è avvenuto grazie alla collaborazione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale che ha sede a La Spezia, ed è stato effettuato in circa mezzora. Le bombole a bordo sono state caricate a una pressione di circa 180 bar. 

Il Bluegame BGH di American Magic durante il rifornimento effettuato dai tecnici di NatPower H. Photo © Bluegame.

Dopo i test in mare seguirà a luglio un rifornimento finale a 350 bar che renderà definitivamente operativo il primo Bluegame BGH al quale seguirà quello di Orient Express.

Emilio Martinelli  

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