Dopo le prime due parti, ecco il terzo articolo sulla Custom Line Navetta 38. (Qui la prima parte e qui la seconda parte).
Sebbene non siano visibili, sono essenziali. Dietro Custom Line Navetta 38 si cela un universo di soluzioni ingegneristiche che hanno reso questo modello unico nella gamma. “Vorrei iniziare con un aneddoto” racconta Pier Francesco Boschi, Project Manager. “Tempo fa ho letto la biografia di Steve Jobs e ciò che mi ha più colpito è stata la sua ossessione per la perfezione estetica, non solo per le parti visibili, ma anche per quelle nascoste, come i circuiti interni dei dispositivi Apple. Secondo lui, la qualità di un prodotto doveva riflettersi in ogni suo dettaglio, anche quelli invisibili” conclude Boschi.
Lo stesso principio è stato applicato a Custom Line Navetta 38, dove l’approccio globale ha reso la componente tecnica cruciale per il successo di questo modello e dell’intera gamma Custom Line. Non è solo la quantità di premi ricevuti a dimostrarlo, ma anche i vari lanci avvenuti negli ultimi mesi.
Il 2024 è stato un anno significativo per il marchio, con 18 yacht varati presso la Ferretti Group Superyacht Yard di Ancona, tra cui due anteprime mondiali: la nuova ammiraglia Custom Line 50 e la Custom Line Navetta 38. Il fattore distintivo di quest’ultima è stato il meticoloso processo progettuale. Frutto di una collaborazione che, oltre al contributo di Filippo Salvetti per gli esterni e ACPV ARCHITECTS Antonio Citterio Patricia Viel, ha coinvolto il Dipartimento Strategico di Prodotto, guidato dall’Ing. Piero Ferrari, e il Dipartimento Engineering di Ferretti Group.
“Abbiamo dedicato molte ore all’analisi di ogni dettaglio impiantistico, come il piping, per ottimizzare l’efficienza del cantiere durante la costruzione. Ma l’aspetto più rilevante è che questo approccio consente all’equipaggio di gestire i sistemi in modo più semplice ed efficace anche durante la manutenzione” prosegue Boschi. È facile pensare che questo modello sia solo una versione allungata della precedente Custom Line Navetta 37, ma non è così. Al contrario, si tratta di una nave completamente nuova da prua a poppa. Anche un solo metro in più incide significativamente sui volumi. I dati lo confermano: Custom Line Navetta 38 ha un gross tonnage di 299 GT rispetto ai 275 GT di Custom Line Navetta 37, con un impatto notevole sulle geometrie.
“La sfida più grande” continua Boschi “è stata ricreare su questa unità l’esperienza di bordo tipica delle navi di dimensioni maggiori. Per questo abbiamo puntato sull’ottimizzazione degli spazi e della percezione degli ambienti”. Una volta a bordo, ciò che colpisce maggiormente è il senso di apertura. Le stesse sensazioni si percepiscono lungo i passaggi laterali esterni, più ampi e simili a quelli di yacht più grandi. Anche l’uso dell’acciaio trasmette un’impressione di forza e solidità, con dettagli studiati per migliorare ergonomia e sicurezza. “Abbiamo adottato un nuovo tipo di acciaio per i corrimano, con una sezione più ampia e una forma arrotondata per offrire una presa più comoda e sicura” riflette Boschi.
Numerose anche le innovazioni nei layout interni. Ad esempio, la scala è stata posizionata centralmente, diventando il fulcro dei collegamenti tra upper deck e zona notte. Un’altra novità è la netta separazione tra area equipaggio e ospiti, collocate in due sezioni distinte. Il continuo lavoro di ricerca ha interessato anche l’impiantistica. “Abbiamo separato in modo più marcato i circuiti elettrici da quelli idraulici. Inoltre, per i cablaggi abbiamo adottato materiali e tecnologie tipiche delle navi commerciali, lo stesso per le tubature, scegliendo modelli rigidi, sebbene non richiesti dalla normativa sulle imbarcazioni da diporto”, prosegue Boschi. Anche le superfici vetrate sono state ampliate, apportando vantaggi significativi. Su Custom Line Navetta 37 i vetri erano più inclinati e bassi, mentre su Custom Line Navetta 38 sono stati inseriti in cornici metalliche, riducendo l’uso della vetroresina e aumentando il volume interno.
La plancia è stata ripensata secondo una nuova filosofia progettuale che influenzerà l’intera gamma futura. “È uno spazio tecnico, ma deve essere anche accogliente per armatore e ospiti”. Le vetrate non sono più inclinate come su Custom Line Navetta 37, bensì verticali, aumentando lo spazio interno e migliorando l’isolamento termico grazie a un filtro speciale, fondamentale per contrastare il calore generato dalla strumentazione elettronica. Questo si traduce in una maggiore efficienza energetica. Anche il comfort a bordo è stato potenziato con pinne stabilizzatrici di dimensioni maggiori. Lo stesso livello di attenzione è stato riservato alle aree tecniche: per le manovre di ormeggio, i winch di prua hanno una potenza di 5,5 kW, la catena dell’ancora ha un diametro di 16 cm e un peso di 200 kg.
In tema di insonorizzazione, per il ponte principale è stato adottato un flottante con frame metallico, mentre le paratie di compartimentazione sono state realizzate con il P-Wall, un materiale innovativo più leggero e con migliori proprietà di isolamento acustico. Questo ha migliorato anche il processo di costruzione. Inoltre, la struttura stessa contribuisce all’assorbimento acustico grazie all’introduzione di frame metallici abbinati a fibre unidirezionali in carbonio.
Ma la vera magia di Custom Line Navetta 38 sta nei dettagli, anche quelli più nascosti. Ogni componente, ogni finitura, ogni scelta progettuale è stata studiata con un’attenzione quasi maniacale, perché è proprio lì che si gioca la partita dell’eccellenza. Non si tratta solo di design, comfort o prestazioni, ma di una filosofia che fa della perfezione il suo obiettivo. È come un’orchestra in cui ogni strumento, anche il più piccolo, svolge un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell’armonia finale. E proprio in questa sinfonia di ingegneria e passione risiede l’anima della Navetta 38: un capolavoro in cui nulla è lasciato al caso, perché il vero lusso è nascosto nei dettagli.
Matteo Zaccagnino