Willy Persico, fondatore di Southern Wind Shipyard, è mancato il 12 maggio nella sua casa genovese.
Velista appassionato, nel corso della sua vita Persico è riuscito a coronare uno dei suoi sogni: diventare uno dei costruttori di yacht più famosi del mondo. Con Southern Wind, fondata a Cape Town, in Sudafrica, nel 1991, “l’ingegnere” come tutti lo chiamavano, è riuscito a dar vita ad alcuni dei più affascinanti e innovativi superyacht a vela del mondo tanto che oggi basta citare il nome del cantiere per suscitare l’idea di performance, stile, design ed eleganza in mare.
Seguendo le sue volontà, il cantiere Southern Wind continuerà a costuire yacht a vela secondo la filosofia da lui stesso trasmessa.
Per ricordarlo abbiamo scelto di condividere alcuni passi di un’intervista che rilasciò nel 2016, in occasione del 25° compleanno del cantiere.
“Oggi voglio raccontare la mia storia velica.
Ho sempre amato l’Africa ed è proprio in Sudafrica che decisi di farmi costuire la barca nel 1990. Durante la costruzione, una serie di circostanze mi permisero di rilevare quello che, al tempo, era solo un piccolo cantiere.
Presi la decisione mentre passeggiavo nel giardino di casa: era una decisione folle, soprattutto se si ha presente cos’era il Sudafrica a quei tempi. Ma è una decisione di cui non mi sono mai pentito.
Per molti anni il mio cantiere ha costruito lo stesso progetto: un 72 piedi disegnato da Bruce Farr con internid i Antonio Minniti, un mio vecchio amico napoletano.
Alla fine degli Anni 90 ho deciso che i tempi erano sufficientemente maturi per pensare di costruire qualcos’altro. Quelli sono stati gli anni del 93 e del 95 piedi disegnati da Farr e da Nauta.
Qualche anno dopo abbiamo deciso di introdurre la fibra di carbonio. Il primo yacht costruito con questo materiale è stato il SW78 disegnato da Reichel Pugh e da Nauta.
Nel 2004 è arrivata invece l’infusione, usata per costruire il nostro primo SW100 che, contro ogni aspettativa, è stato il primo di una lunga serie di barche. Pensavo di venderne sì e no un paio e invece siamo già arrivati a quota 13 e siamo l’unico cantiere ad aver costruito così tanti 100 piedi.
Quattro anni più tardi, incoraggiati dal successo del SW100 e dalle richieste di un amico che aveva già avuto due nostri yacht, abbiamo deciso di osare e di costruire un 110 piedi che, a oggi, rimane la nostra ammiraglia.
In questo mondo però, non si può sempre pensare ad allungare le barche. È necessario sviluppare anche la tecnologia. Così abbiamo deciso che era arrivato il momento di tornare un po’ sui nostri passi rispetto alle dimensioni e abbiamo proposto il SW82, il SW84 e il SW102. Si tratta di barche di altissimo livello tecnologico che hanno anche vinto dei premi, non solo per le loro qualità di costruzione ma anche per il servizio di customer care offerto da Pegaso, la società che ho fondato in Italia 24 anni fa.
I continui successi ci hanno spinto a guardare avanti e oggi stiamo lavorando ad alcuni nuovi progetti più orientati sulle performance (Persico si riferiva al SW96 e al SW105, che oggi sono in acqua e hanno ottenuto successi lusinghieri).
Amo pensare che il passato ci ha dato l’esperienza, mentre il presente ci offre nuove opportunità da sviluppare nel futuro. E tutto ciò è possibile grazie al mio meraviglioso team Sono molto fortunato a poter lavorare con loro e con designer come Farr, Reichel Pugh e Nauta.
In questo nostro venticinquestimo compleanno, un terzo della mia vita, mi piace pensare che ho reso felici i miei clienti e intendo continuare a farlo nei prossimi anni perché credo che l’età non conti. Basta non pensarci e continuare a giocare con le barche.
Buon vento Willy