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Cantiere delle Marche ha varato il Flexplorer Aurelia

“Siamo molto fieri di questo progetto che rappresenta una svolta, e non solo per il nostro cantiere. Anche in questo caso Cantiere delle Marche dimostra di essere un creatore di tendenze e di meritare in pieno la posizione di leader mondiale nel settore degli explorer yacht.,” ha affermato in occasione del varo Vasco Buonpensiere, co-fondatore e Direttore Sales & Marketing di CdM. “Fare da apripista è motivo di orgoglio per noi. I numerosi rendering pubblicati da altri cantieri dopo la presentazione del Flexplorer sono la conferma del nostro ruolo trainante. Varare questo tipo di yacht anni prima dei nostri concorrenti… confesso che è una soddisfazione ed è la perfetta ricompensa per l’impegno di tutto il team nella creazione di questo straordinario modello.”

Aurelia, prima unità della nuova serie Flexplorer, presenta alcuni elementi assolutamente innovativi che lo rendono lo yacht perfetto per lunghissime navigazioni in totale sicurezza e con il massimo comfort. Lunga 39,37m e con una larghezza massima di 8,60m, Aurelia, grazie a due robusti motori Caterpillar C32 da soli 746kW ciascuno, ha un’autonomia di oltre 5.000 miglia nautiche che le consente di solcare gli oceani o di navigare per settimane senza soste intermedie per rifornirsi di carburante. Disegnata da Sergio Cutolo/ Hydro Tec che ne ha anche sviluppato l’ingegneria navale e l’ingegnerizzazione, Aurelia ha sofisticati interni progettati dal designer fiorentino Francesco Paszkowski in collaborazione con Margherita Casprini

Lo yacht, su richiesta dell’armatore, dispone di 4 amplissime cabine per gli ospiti. L’armatoriale è a prua del Ponte Principale mentre due Vip e una doppia sono sul Ponte Inferiore. Un equipaggio di 6 membri dispone di alloggi molto ampi localizzati sul Ponte Inferiore dove sono stati realizzati anche spaziosissimi locali di servizio quali una lavanderia/stireria oltre a frigo, freezer e capienti dispense per affrontare lunghe navigazioni senza soste per fare le provviste. 

La caratteristica che distingue il Flexplorer da qualsiasi altro yacht in circolazione nel mondo è la gru per il varo e l’alaggio del grande tender. Si tratta di una struttura di derivazione navale denominata A-frame. L’imponente e robusta ma leggerissima struttura a ponte in carbonio, con una capacità di 3,5t, è celata in un compartimento a filo con la pavimentazione dell’enorme pozzetto di Aurelia e, al bisogno, fuoriesce, si alza e vara, o ala, il tender a poppa dello yacht.

Quando il tender è in acqua, il pozzetto viene allestito con lettini, divani e poltrone. La superficie del ponte, di per sé molto grande, può essere ulteriormente ampliata abbattendo due porzioni di impavesata. Con i “balconi” abbassati il pozzetto arriva a una superficie di ben 115 metri quadrati

Tra le caratteristiche distintive di questo yacht c’è anche l’asimmetria del Ponte Principale il cui salone incorpora il camminamento laterale di dritta. In tal modo il salone è ancora più ampio e beneficia di una spettacolare vista sul mare grazie a grandi finestre laterali a filo con lo scafo. L’armatore ha voluto che venisse realizzata una grande palestra super-attrezzata nella sezione poppiera del Ponte Inferiore. La palestra è anche molto luminosa grazie a 6 lucernai sul soffitto e, quando lo yacht è fermo, il grande portellone di poppa si apre e la palestra si affaccia direttamente sulla piattaforma poppiera. 

Lo yacht dispone anche di ampi spazi per lo stivaggio di water toy e tra questi, sul Ponte Principale, c’è un vano contenitore con rastrelliera per le tavole dotato di griglia di drenaggio in acciaio inox che viene su idraulicamente. Ci sono inoltre diversi punti di fissaggio per una gruetta in carbonio da 500kg e un grande lazzaretto per pezzi di ricambio, attrezzature ecc.  Altro elemento peculiare è sicuramente la “cantinetta” dei vini: si tratta di una struttura a vetri che attraversa due ponti, il ponte principale e quello superiore, e occupa l’intera tromba del vano scale. 

La carena è di tipo dislocante con bulbo prodiero. Il bulbo è perfettamente raccordato allo scafo e rimane contenuto nella sagoma dello scafo per semplificare le manovre all’ancora. Le sezioni prodiere sono profonde nella zona immersa e svasate verso l’alto per mantenere la coperta asciutta anche in condizioni di mare molto mosso, mentre verso poppa si appiattiscono e risultano particolarmente larghe e avviate anche per consentire l’adozione di eliche di grande diametro. La prima importante novità è l’adozione di un sistema di stabilizzazione composto da due coppie di pinne anziché una: questo consente l’adozione di macchine e pale molto più piccole che consentono un posizionamento ideale in modo da evitare che le pinne stesse possano sporgere dalla sagoma dello scafo.

Inoltre, le due coppie di pinne annullano completamente l’effetto “timone” ed offrono un maggior livello di ridondanza in caso di avarie. La struttura dello scafo è del tipo trasversale, in linea con le ultime scelte operate dal cantiere, e questo consente una ottimizzazione degli spazi ed una maggiore flessibilità del progetto che può essere più facilmente modificato per altri armatori e altre configurazioni. La manovra è garantita dai due grandi timoni indipendenti e dal thruster di prua. Una galleria percorre tutta la zona del doppio fondo sotto le cabine ospiti e unisce la sala macchine al compartimento equipaggio. Nella galleria passano le linee principali degli impianti e sulla galleria si aprono ampi passi d’uomo che consentono l’ispezione dei grandi serbatoi senza la necessità di spagliolare nelle cabine ospiti. La zona sottostante all’area equipaggio è attrezzata con cambusa a secco e refrigerate, grazie al grande volume della carena. 

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