Altra data da segnare nel diario della 37a Louis Vuitton Americas’ Cup: il 13 giugno 2024, giorno del disalberamento di BoatOne, l’AC75 di Alinghi Red Bull Racing. L’incidente è avvenuto in una giornata perfetta, con quello che i locals chiamano “forte Garbi” e quindi vento da 210-220° a 18-20 nodi, e mare tra mezzo metro a 80 centimetri di onda con direzione leggermente più da nord rispetto al vento. Una giornata che aveva visto in mare, oltre ad Alinghi Red Bull Racing, anche Luna Rossa Prada Pirelli e Orient Express. (Qui tutti i nostri post sull’America’s Cup)
Rottura improvvisa
Alinghi Red Bull Racing, che aveva lasciato come sempre la sua base alle 12.00 aveva effettuato una lunga sessione di test con la sola interruzione dopo circa due ora dalla partenza dalla base del cambio dei cyclor e delle batterie. Quindi rialzato il fiocco aveva ripreso i test fino a quando, attorno alle 15.00, BoatOne ha effettuato un cambio di bordo alla massima velocità. A quel punto l’albero prima si è piegato a circa un terzo dalla coperta per poi rompersi e cadere sottovento.
America’s cup: l’albero si spezza e cade sottovento
Tutti salvi e salvi a bordo e immediato intervento del team che, recuperati i tronconi dell’albero, ha portato BoatOne alla base. “Incidenti come questo fanno parte dello sport” ha dichiarato Silvio Arrivabene, Co-General Manager di Alinghi Red Bull Racing. Il team è preparato per questo tipo di situazione e dispone di tutti i pezzi di ricambio necessari, quindi l’attenzione è ora rivolta a riportare BoatOne in acqua il prima possibile”.
È successo anche a Luna Rossa
Era il 27 gennaio 2020 e anche l’albero di Luna Rossa venne giù. Avvenne, in Italia, durante un allenamento con il “vecchio” AC75 davanti a Cagliari e, fortunatamente come per Alinghi, nessuno si fece male. Luna Rossa tornò in acqua dopo un mese e riprese gli allenamenti in vista delle World Series che si dovevano tenere a Cagliari, due mesi dopo, dal 23 al 26 aprile. Poi però quella tappa delle World Series venne annullata.
America’s cup: il precedente nel 2000
Luna Rossa però aveva già subito un disalberamento durante la Louis Vuitton Cup del 2000, quella che vide l’esordio del team di Patrizio Bertelli con Francesco De Angelis timoniere all’America’s Cup. Ad Auckland in una regata delle semifinali contro America One con al timone Paul Cayard si ruppe il collegamento tra sarta e terza crocetta. Luna Rossa riuscì a riparare e concluse la semifinale al secondo posto incontrando nella finale sempre America One. Finì 5 a 4 per Luna Rossa.
Ma successe anche a Team New Zealand
Quella della 31° America’s Cup ad Auckland fu un’edizione da dimenticare per Team New Zealand. Nella prima regata contro Alinghi con a bordo della barca svizzera tutti i “traditori”, a cominciare da Russell Coutts, la barca rischiò di affondare; nella quarta disalberò. Tre uomini finirono in mare e Alinghi con quell’incidente si portò sul 4 a 0. Due giorni dopo Alinghi chiuse con 5 a Zero.
America’s cup: +39 Challenge dei miracoli
Valencia, seconda giornata di regate dell’Act 13 della Louis Vuitton Cup 2007. Nell’affollato avvicinamento alla prima boa (ci sono 11 barche in regata) gli alberi della barca tedesca, United Internet Team Germany (con mure a sinistra) e quello unico e appena montato di +39 Challenge (era con mure a dritta) si toccano. Ci va di mezzo quello del Circolo Vela Gargnano, sindacato carico di campioni olimpici come Luca Devoti, skipper, argento nei Finn a Sydney 2002, Iain Percy, il timoniere, quattro bronzi e un argento nella Star e, ancora, Rafael Trujillo, argento nei Finn ad Atene 2004. Purtroppo alle tante medaglie non corrispondono altrettanti denari. Un altro team italiano, Mascalzone Latino e Alinghi offrono il loro albero di riserva. La giuria dice che non è possibile. In una settimana l’intero il team di+39 Challenge guidato dal project manager Sebastiano Rech Morassutti, contro tutti i pronostici, ripara l’albero e +39 Challenge torna in regata.
Taihoro in vista della Spagna
Arrivo in Europa giovedì 20 giugno. Questo dice www.marinetraffic.com per il cargo Baltic Spring che trasporta Taihoro, l’AC75 di Emirates Team New Zealand, tutta la sua attrezzatura e la chase boat a idrogeno che il Protocollo della 37a Louis Vuitton America’s Cup richiede a tutti i team.
Per Baltic Spring primo porto dopo aver lasciato il Canale di Panama e attraversato l’Atlantico quello spagnolo di Tarragona. A Barcellona mancano una novantina di miglia.
Emilio Martinelli