“Il tempo gioca un ruolo cruciale in una regata. Tutto dipende da questo fattore: dalle manovre da fare con la massima precisione nel minor tempo possibile fino alle fasi che caratterizzano la partenza. Resta questo il momento più importante: tutto si gioca sul filo dei secondi” racconta Blair Tuke 31 anni che a bordo di “Te Rehutai”, il defender, svolge il ruolo di Flight controller, colui il quale ha il compito di gestire l’assetto sui foil dell’Ac 75 neozelandese.
Allargando il ragionamento se è vero che il tempo rappresenta un elemento chiave in qualsiasi sport, in una campagna di Coppa America ne determina in maniera inequivocabile il successo. Anzi c’è un celebre detto che riassume al meglio questo concetto: in America’s Cup l’unica cosa che non si può comprare è proprio il tempo indipendentemente dal budget che si ha disposizione.
“È assolutamente la verità. Non c’è budget che possa salvare una campagna in ritardo, quindi è necessario gestire il tempo con molta attenzione. Non è possibile fare tutto ciò che si vuole, bisogna stabilire le priorità e allocare il budget di conseguenza. In ogni dipartimento della base, nella sala riunioni, nell’ufficio dei progettisti, nella palestra abbiamo orologi Omega che sono sempre sincronizzati sull’orario corretto” racconta Grant Dalton a Sea Time by Top Yacht Design.
“Si dice che la Coppa America venga vinta dalla barca più veloce e questa è senza dubbio una verità», aggiunge Dalton, «non si vince l’America’s Cup con una barca lenta. Tuttavia, anche con una barca veloce è necessario che i tempi siano corretti. Il tempo con cui si taglia la linea di partenza, la sincronia e il tempismo dell’equipaggio durante le manovre, tutto deve essere calcolato alla perfezione sul campo di regata, anche se hai la barca più veloce. Se due barche hanno uguali velocità, quella con i tempi i giusti vince” conclude Dalton.
E a proposito di tempo, in attesa di conoscere il nome del vincitore della 36° edizione della Coppa America, Emirates Team New Zealand un primato lo già conquistato avendo dato vita, nella vela, alla partnership più longeva con una casa orologiera. Omega e il team neozelandese percorrono insieme la stessa rotta da ben 26 anni. Un percorso, quello di Omega, che oggi trova una nuova chiave di lettura: la casa di Bienne in qualità di official timekeeper, scandirà il tempo di questa edizione dell’America’s Cup.
Per celebrare questo momento ha presentato il nuovo Seamaster Diver 300M America’s Cup che si distingue per il nuovo sistema di blocco del cronografo, il cinturino a cambio rapido e i pulsanti a prova di acqua. Realizzato in acciaio inossidabile, il cronografo da 44 mm ha un quadrante in ceramica blu e un anello della lunetta che presenta una scala di immersione in smalto bianco. Per un miglior utilizzo dell’orologio, in caso di onde elevate, OMEGA ha incluso dei pulsanti in gomma morbida progettati ergonomicamente per funzionare in modo efficiente col bagnato ed elegantemente evidenziati in rosso e blu.
Il suo quadrante con motivo a onde inciso a laser è caratterizzato da un anello indicatore del conto alla rovescia della regata” in alluminio anodizzato rosso, che presenta un disco delle ore sotto il quadrante, una lancetta dei minuti in alluminio anodizzato rosso e una lancetta dei piccoli secondi rodiata ispirata alla forma di uno scafo. La lancetta del cronografo dei secondi centrali, anch’essa in alluminio anodizzato rosso, è caratterizzata dalla Coppa America sul contrappeso. L’esclusivo sistema Chrono Lock protegge le funzioni del cronografo quando necessario. Il Seamaster Diver 300M Americas’ Cup è animato dal calibro Co-Axial Master Chronometer 9900.