In occasione dell’edizione 2018 del Salone del Mobile, la Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship è lieta di presentare la terza edizione di Doppia Firma. Dialoghi tra pensiero progettuale e alto artigianato, un progetto di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte sviluppato con Living, il magazine di interiors, design e lifestyle del Corriere della Sera.
Doppia Firma è un progetto che unisce l’innovazione del design alla tradizione dei grandi maestri d’arte italiani. La finalità è quella di dare vita a una collezione unica (13 opere) di oggetti originali, frutto dello scambio creativo tra un designer e un artigiano, o una piccola impresa dal cuore artigianale: opere inedite che nascono dalla fertilizzazione reciproca tra una cultura del progetto aperta alla contemporaneità e un saper fare che sia espressione autentica del territorio.
La nuova edizione pone in dialogo designer internazionali e maestri d’arte del territorio di Venezia e del Veneto. Una scelta che va in una direzione precisa: dare vita a progetti imprevedibili, anche grazie al confronto tra codici culturali talvolta diversi e distanti, ma anche anticipare la grande esposizione Homo Faber. Crafting a more human future, che Michelangelo Foundation (in partnership con Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, Fondazione Giorgio Cini, Fondation Bettencourt Schueller e Museo del Design della Triennale di Milano), sta organizzando proprio a Venezia, presso i suggestivi spazi della Fondazione Giorgio Cini, dal 14 al 30 settembre 2018.
Un’anticipazione che rende omaggio al territorio veneziano e veneto, ricco di altissime artigianalità e da sempre aperto a fertili scambi internazionali. Doppia Firma, dopo il Salone del Mobile, verrà dunque riallestita presso la Sala Barbantini della Fondazione Giorgio Cini, e sarà una delle 16 esposizioni di Homo Faber dedicate all’eccellenza dei mestieri d’arte europei contemporanei che occuperanno i diversi spazi della Fondazione, dal Cenacolo Palladiano alla Biblioteca del Longhena.
Anche per il 2018 i materiali e le tecniche su cui la progettualità dei designer e la manualità d’eccezione degli artigiani si sono incontrati, in occasione di Doppia Firma, sono numerosi: vetro, ceramica, porcellana, marmo e foglia d’oro, legno, merletto, broccato, argento, ma anche serigrafia e filatura, per arrivare a nuove interpretazioni della maschera veneziana e all’invenzione di un nuovo carattere tipografico. Il progetto mira a estendere le possibilità espressive dell’artigiano, aiutandolo a comprendere quali nuove dimensioni possano essere esplorate, e offre ai designer la possibilità di lavorare con tecniche, materiali e pratiche suggestive.
Di ogni oggetto vengono presentati gli artefici e illustrate (con foto e video) le fasi di genesi, offrendo una chiara indicazione in merito all’autorialità: da qui il tema della “doppia firma”, che genera valore per entrambi i protagonisti.
Gli oggetti, vere icone narrative create ad hoc per il Salone, vengono esposti in un luogo molto speciale, aperto al pubblico in occasione del Salone: la Villa Mozart, sede della Maison di alta gioielleria Giampiero Bodino.
Scenografico scrigno degli anni Trenta nel cuore della città, e atelier creativo del designer e artista Giampiero Bodino (anch’egli presente in Doppia Firma, con una serie di serigrafie inspirate all’Elogio della Mano di Henri Focillon), la Villa ospita eccezionalmente questo progetto nella magnifica suite dei saloni al piano terra: un gioiello architettonico che costituirà anche una piacevole scoperta per il pubblico milanese e internazionale.
Grazie all’expertise dei partner nei domini del design e dell’alto artigianato sono stati promossi 13 straordinari sodalizi creativi. Designer e artigiani si sono incontrati e hanno condiviso un percorso comune, tra idee e saper fare, con reciproco rispetto e ricerca di una sintonia profonda e fertile. Nel nome dell’eccellenza.
I designer e i maestri d’arte di Doppia Firma 2018
David & Nicolas (Libano) e Giorgio Morelato della Morelato (Salizzole), legno intarsiato
De Allegri / Fogale (Regno Unito) e Andrea Zilio della Vetreria Anfora (Murano), vetro soffiato
Erik Spiekermann (Germania) e Silvio Antiga delle Grafiche Antiga (Treviso), tipografia e stampa d’arte
Giampiero Bodino (Italia) e Gianpaolo Fallani (Venezia), serigrafia
Ini Archibong (Svizzera) e Michele Bocchese del Maglificio Miles (Vicenza), filatura e tricot
Kiki van Eijk (Olanda) e Marino Menegazzodi Mario Berta Battiloro (Venezia), marmo e foglia d’oro
Inma Bermudez (Spagna) e Giovanni Battista Fatigati di Este Ceramiche e Porcellane (Este), porcellana
Nathalie Dupasquier (Francia) ed Emanuele Bevilacqua della Tessitura Luigi Bevilacqua (Venezia), broccato
India Mahdavi (Francia) e Lucia Costantini (Burano), merletto
Pepa Reverter (Spagna) e Luigi Bertolin delle Ceramiche Artistiche 3B (Nove), ceramica
Philippe Tabet (Francia) e Sergio Boldrin della Bottega dei Mascareri, maschere veneziane
Serena Confalonieri (Italia) e la Scuola del Vetro Abate Zanetti (Murano), mosaico in vetro
Studio Swine (Regno Unito) e Giampaolo Babetto (Padova), argento
Apertura al pubblico
da martedì 17 aprile a domenica 22 aprile, ore 9.00 – 19.00