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Fincantieri: Private Bay

Quando il gioco si fa duro e i duri cominciano a giocare, nascono gli yacht che cambiano la storia. E progettare una barca di 120 metri con una poppa bassissima e aperta sul mare e una beach area grande come tre campi da squash non è un gioco da ragazzi, ma una vera e propria sfida. Una sfida che il designer Horacio Bozzo ha lanciato, e Fincantieri Yachts ha accettato e sviluppato con la competenza e l’esperienza che la contraddistinguono.

Horacio Bozzo

Il risultato è Private Bay, un megayacht concept di 120 metri con un design esterno e una filosofia progettuale che non passano davvero inosservati.

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Pur essendo articolato su sei ponti, infatti, questo yacht è contraddistinto da linee estremamente filanti e slanciate ed è caratterizzato da ampi spazi open air che lo mettono direttamente in contatto con il mare. Lo sguardo è catalizzato dalla grande poppa aperta e bassa sul mare che accoglie un beach club di oltre 160 metri quadrati dove è collocata anche la piscina.

«La decisione di fare una poppa completamente aperta è più una scelta filosofica che un vezzo stilistico», spiega Horacio Bozzo. Una scelta che, come spesso accade, avrebbe potuto rimanere solo un concept data la sua complessità tecnica e che invece, grazie al know how di Fincantieri Yachts, è diventata una splendida realtà.

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«Per Private Bay abbiamo scelto una piattaforma, tra quelle disponibili, che ci consentisse di avere una barca dalle forme armoniche che però rispondesse anche alla filosofia e al concetto che ci eravamo prefissi. Private Bay ha una poppa dalla forma molto particolare, ma anche una prua che, lunga e slanciata com’è, rende più dinamico l’aspetto esterno dello yacht. E poi ci sono alcuni particolari che fanno la differenza. Uno tra tutti: i balconcini di poppa integrati allo scafo sul ponte principale. Li ho disegnati pensando a una conchiglia rovesciata e li ho protetti con delle vetrate per consentire agli ospiti un luogo di privacy dove poter ammirare il mare riparati dal vento», racconta Horacio Bozzo.

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«La grande poppa aperta disegnata da Bozzo ha obbligato Fincantieri Yachts a studiare attentamente stabilità, tenuta di mare, robustezza e centro di gravità di Private Bay, anche perché lo scafo è stato pensato per essere certificato, su eventuale richiesta dell’armatore, come nave passeggeri senza l’obbligo di scialuppe. Il risultato è uno scafo che è la sintesi perfetta di tecnologia, design e abilità costruttive e la summa di ciò che noi intendiamo per “tecnology of beauty”», spiegano dal quartier generale di Fincantieri Yachts.

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Bella, del resto, Private Bay lo è senza ombra di dubbio. Ma questo 120 metri è anche l’espressione di una nuova idea di megayacht.

«Quando immagino una barca non parto mai dall’estetica, ma da una filosofia», racconta Bozzo, «e per Private Bay ho pensato a uno yacht destinato a una famiglia giovane, dinamica e sportiva che non sa cosa farsene di una barca di rappresentanza, ma vuole godersi il suo yacht in piena libertà e a contatto diretto con il mare». E proprio per questo, e per lasciare più spazio alla parte outdoor, il designer argentino (di origine italiana) ha pensato a uno yacht con una sovrastruttura leggera e volumi ridotti, ma con spazi aperti decisamente generosi.

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Il totale delle aree a disposizione di ospiti e armatore è di 1300 metri quadrati, 160 dei quali occupati dal beach club. Dei 1140 rimanenti, circa il 25/30 per cento è dedicato alle aree esterne che prevedono, tra le altre cose, due vasche idromassaggio entrambe posizionate verso prua (una sul main deck e una sul ponte sole), ampie aree prendisole su tutti i ponti e ben due pozzetti di poppa (uno sul main e uno sull’upper deck) dedicati al relax oltre, naturalmente, alla beach area che merita un capitolo a sé.

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«La scelta di fare una beach area così grande è nata dal desiderio di progettare una barca che consentisse di vivere il mare “pied dans l’eau” nel vero senso della parola. Qualcosa di mai visto prima su una barca. Per me questa zona è un punto di aggregazione, il luogo ideale dove stare insieme in allegria e relax. Se poi qualcuno preferisce starsene tranquillo da solo, a bordo non mancano di sicuro gli spazi più raccolti», spiega ancora Bozzo.

Oltre alla grande piscina che ha il lato di poppa trasparente e un wet bar, la beach area prevede anche un grande cinema sotto le stelle. I vetri laterali sono apribili e le scale di poppa sono a immersione, per facilitare l’entrata e l’uscita dall’acqua.

Private Bay potrà accogliere 18 ospiti e 31 membri di equipaggio e sarà motorizzata con due propulsori diesel serviti da sue propellor 2CPP che, insieme, le consentiranno di raggiungere i 18,5 nodi di velocità massima e le daranno un’autonomia, a velocità di crociera, degna di un explorer vessel: 5500 miglia nautiche.

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