Nel mondo della nautica è in atto un processo di transizione di portata epocale. E se il settore dell’automotive ha come riferimento Elon Musk, quello del mare ha oggi in Ernesto Bertarelli e Alejandro Agag i due principali interlocutori. Il primo ha annunciato il ritorno in Coppa America con la sfida che, questa volta, vedrà Alinghi affiancata da Red Bull Racing. Con le E1Series Agag rivoluzionerà il mondo delle competizioni motonautiche. Ma procediamo con ordine. La presenza di Bertarelli nell’America’s Cup si attendeva da anni e di per sé non rappresenta una notizia. Ma è grazie anche a lui se è stato avviato quel processo di trasformazione che ha dato una ventata di innovazione a questa competizione. A mio avviso c’è un filo sottile che lega l’Alinghi 5 del 2010 agli AC 75 di oggi perché l’esperienza maturata in quell’edizione ha permesso di piantare il seme per far nascere una nuova generazione di multiscafi, gli AC 72, protagonisti dell’edizione disputata nel 2013 a San Francisco. Oggi il binomio Alinghi e Red Bull Racing promette bene anche perché in Red Bull lavora un certo Adrian Newey, genio indiscusso dell’ingegneria, con il pallino della vela. «Vogliamo mantenere lo spirito vincente che ha sempre animato Alinghi», ha detto Bertarelli durante la conferenza stampa di presentazione «Ma per questa sfida», ha aggiunto, «vogliamo fare qualcosa di totalmente nuovo e differente». Proprio come qualcosa di unico e differente saranno le E1 Series nate dalla visione di Alejandro Agag. La scommessa è ambiziosa: ripetere il successo della Formula E e dell’Extreme E, due eventi che hanno lasciato il segno nel motor sport. Protagonisti saranno i SeaBird, barche dotate di foil e spinte da un propulsore elettrico. Sì, perché oltre all’aspetto agonistico con questa iniziativa Agag vuole dare una scossa al settore nautico, accelerando il processo di transizione verso una mobilità sostenibile anche sull’acqua. Il futuro è adesso!