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Il nuovo numero è in edicola

Non è stata un’impresa da poco. Ma in questo numero siamo riusciti a includere quattro nuovi prodotti e progetti presentati ai saloni nautici di Cannes e Montecarlo. C’è l’Azimut Grande 36M descritto da Marijana Radovic e Marco Bonelli di m2atelier, ma c’è anche il rivoluzionario BGF45, uno scafo mutuato dall’esperienza delle barche da inseguimento della Coppa America, che probabilmente avrà un impatto significativo sulla nautica da diporto di medie dimensioni. E poi c’è il nuovo AB110, che è il manifesto del nuovo corso del Next Yacht Group, e l’incredibile progetto Aera di Royal Huisman, che segna una nuova pietra miliare nel capitolo della sostenibilità della nautica da diporto. Infine, c’è un’intervista esclusiva ai Cantieri di Pisa, una storica azienda nautica italiana che si appresta a diventare una nuova eccezionale realtà.

Spazi da vivere, ma anche luoghi in cui sperimentare nuove soluzioni di design. Non c’è dubbio che la stagione architettonica che stiamo vivendo nel campo dello yacht design sia caratterizzata da un fermento creativo senza precedenti. Questo è emerso chiaramente all’ultima edizione del Monaco Yacht Show, che da semplice salone nautico si è trasformato in un osservatorio privilegiato delle tendenze e, soprattutto, in un laboratorio a cielo aperto dove cantieri, designer e ingegneri espongono la loro visione del futuro. Mai come quest’anno le innovazioni hanno fornito spunti di riflessione. La spinta all’innovazione è stata tangibile non solo nella quantità di progetti presentati, ma soprattutto nella loro qualità. Se in passato potevano essere definiti semplici concetti, esercizi di stile pensati più per impressionare che per diventare realtà, oggi questi prototipi sono il risultato di un processo di progettazione completo, pronti per essere trasformati in serie limitate o addirittura in modelli di produzione. In questo contesto, Aera ha rubato la scena. Il nuovo catamarano di Royal Huisman non è solo un progetto all’avanguardia, ma un manifesto che porta la sostenibilità a un livello concreto. Il cuore del progetto è una vela alare alta 35 metri, una soluzione tanto spettacolare quanto tecnicamente sofisticata, sviluppata grazie al know-how di Artemis Technologies. Il nome non è nuovo agli appassionati di vela: il team ha già dimostrato la sua abilità tecnica e sportiva in diverse edizioni della Coppa America. Oggi, sotto la guida dell’olimpionico britannico Iain Percy, Artemis guarda oltre la competizione, investendo energie e competenze in un ambizioso programma di decarbonizzazione del trasporto marittimo. Il suo portafoglio comprende progetti in fase di sviluppo e veicoli già in funzione, come l’Artemis EF-12 Escape, un taxi acquatico a foglio completamente elettrico che rappresenta una delle applicazioni più concrete della tecnologia sviluppata. Rimanendo in tema di innovazione e spostando la nostra attenzione su Cannes, il debutto del Bluegame BGF45 non è passato inosservato. In questo caso, l’elemento chiave è ancora una volta il foil, una tecnologia che sta entrando a pieno titolo anche nel mondo della nautica da diporto. Il progetto porta con sé l’esperienza acquisita dal cantiere con la costruzione di due barche da inseguimento alimentate a idrogeno per i team American Magic e Orient Express Racing Team. Questo know-how viene ora riversato in un modello destinato al mercato, aprendo una nuova fase di sperimentazione. Parafrasando Neil Armstrong, si potrebbe dire che per Bluegame questo è un piccolo passo. Ma per la nautica nel suo complesso si tratta di un balzo in avanti che segna l’inizio di una nuova era.

Matteo Zaccagnino

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