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In conversazione con Marcello Persico

Il prossimo anno il cantiere Persico Marine – l’azienda è anche un centro di eccellenza per la produzione di materiali compositi per barche a vela di alto livello – collaborerà con il team italiano Luna Rossa da vent’anni. Persico Marine è ancora al fianco del Team Luna Rossa Prada Pirelli, che parteciperà alla 37° America’s Cup di Barcellona per il Circolo della Vela Sicilia. (Qui tutti i nostri post su Persico Marine)

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Persico Marine, dalle onde allo spazio

Marcello Persico, presidente di Persico Marine, afferma: “La certificazione 9100 ci permette di collaborare anche con Avio, specializzata in sistemi di lancio di satelliti. L’aerospazio è un settore di attività che stiamo spingendo con forza. Siamo gli unici nel settore della costruzione di yacht a offrire una tecnologia di laminazione basata sul robot Coriolis che utilizziamo anche nelle soluzioni aerospaziali.

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Senza dimenticare l’America’s Cup

Per il grande pubblico, però, il tuo nome è legato all’America’s Cup e a Luna Rossa, non è vero?

Sì, e collaboriamo con Luna Rossa dal 2004. Nel corso di molte campagne il gruppo di lavoro è rimasto invariato, riunendo molte persone altamente qualificate. Far parte costantemente di questa squadra è una grande fonte di orgoglio. È un segno di evoluzione e continuità.

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12/03/21 – Auckland (NZL) 36a America’s Cup presentata da Prada Match dell’America’s Cup – Giorno di gara 2 Luna Rossa Prada Pirelli Team

Non stai costruendo la nuova AC75 solo per Luna Rossa, vero?

No. L’AC75 e la Chase Boat occupano ciascuno metà dell’hangar di Luna Rossa. Il protocollo della 37a America’s Cup prevede che ogni squadra abbia una barca da inseguimento, e questa è un catamarano di 10 metri con foil e propulsione a idrogeno. Deve raggiungere i 50 nodi ed essere in grado di navigare per 75 miglia a 25 nodi. Ciò significa bilanciare il peso dei motori, dei serbatoi di idrogeno, dell’elettronica di bordo e dell’equipaggio con una struttura super leggera. Utilizziamo gli stessi materiali e la stessa tecnologia dell’AC75. Non credo che uno yacht a motore come questo sia mai stato visto prima.

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Hai già costruito uno yacht a motore di 30 metri che potremmo definire tradizionale. La costruzione di questa barca da inseguimento con i foil apre un campo completamente nuovo?

Trasferire la tecnologia da un prototipo come la barca da inseguimento dell’America’s Cup a un gatto a motore con i foil per il diporto è un’opportunità da non perdere. Stiamo pensando a una barca più grande con propulsione elettrica, anche se non abbiamo scartato l’idrogeno come fonte di energia. Potremmo sviluppare un motore per la cogenerazione dell’idrogeno per risolvere il problema del rifornimento. Non stiamo però prendendo in considerazione un catamarano da 50 nodi. Navigare e gestire uno yacht a questa velocità richiede uno skipper molto esperto. Con prestazioni meno intransigenti e un’enfasi maggiore sulla gamma, potremmo ottenere soluzioni costruttive più ragionevoli. Anche se…

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Anche se…?

Anche se credo che il posizionamento del nostro marchio e i proprietari super-premium a cui ci rivolgiamo ci permettano di prendere in considerazione design e prodotti estremi.

Sempre nell’ambito dell’America’s Cup, oltre al vostro impegno con Luna Rossa siete anche fornitori ufficiali di armi, è corretto?

Sì, forniremo i bracci (ogni squadra ha due paia di bracci – ndr) ad Alinghi Red Bull Racing, Orient Express Racing Team ed Emirates Team New Zealand, che ha regalato una delle sue imbarcazioni alla squadra francese.

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Le braccia ci riportano alle lamine. Quando è iniziata la tua avventura in questo mondo?

Il primo foil che abbiamo realizzato è stato per l’SL33, il piccolo catamarano foil utilizzato da Luna Rossa per gli allenamenti della Coppa America 2013 a San Francisco, quella con gli yacht AC72. Da allora abbiamo costruito oltre 100 foil e daggerboard per tutti i tipi di imbarcazioni. Siamo passati dai foil che, ad esempio sugli yacht Imoca, avevano un’ala che formava un angolo retto con le sezioni finali che uscivano di un metro e mezzo dall’acqua ai lunghi foil a C interamente curvi di oggi. Stiamo costruendo due foil da 20 metri per un incrociatore di 85 metri.

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Stabilizzeranno lo yacht, migliorando il comfort a bordo, proprio come sul catamarano di 72 piedi che stiamo costruendo e che sarà consegnato il prossimo anno. Anche questo progetto è interamente di Persico Marine. Avrà foil di sette metri e un timone con ascensore. Non volerà, però, ma salterà sull’acqua. I foil e gli ascensori permetteranno di ridurre il dislocamento dell’80% e renderanno lo yacht più sicuro, con meno rischi di capovolgimento. Questo yacht significa che stiamo alzando ulteriormente l’asticella in termini di ricerca e sviluppo.

A proposito di sfide, qual è stata la più difficile finora?

Deve essere il Kauris IV di 44 metri. Il suo contenuto tecnico ha creato un nuovo punto di riferimento nel settore degli yacht.

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Poi ci sono le due sfide di velocità massima gestite da Persico Marine.

Sì, abbiamo lavorato per i team Syroco e SP80, entrambi impegnati a superare la barriera degli 80 nodi. I team hanno sviluppato gli aspetti aerodinamici e fluidodinamici dei progetti, mentre noi abbiamo realizzato due yacht con una costruzione davvero estrema, prendendo in prestito molto dall’aeronautica e dall’aerospazio, due dei mondi, oltre alla costruzione di yacht, in cui Persico Marine opera.

Matteo Zaccagnino

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