Giorgio Damiani ha una passione per il mare. Per lui è qualcosa a cui è davvero difficile rinunciare. Una passione, quella per l’universo marino, nata quando aveva pochi anni e seguiva suo padre in barca tutte le volte che poteva. E, ancora oggi, appena gli impegni di lavoro glielo permettono si mette al timone della sua barca e dirige la prua al largo. (Qui tutti i nostri post sul Damiani Group)
Sì, perché come qualcuno ha detto, il mare è soprattutto uno stato d’animo. “Una volta mollati gli ormeggi, cambia tutto” commenta Giorgio Damiani “È come entrare in una nuova dimensione. Anche la percezione del tempo è diversa e ogni istante sembra dilatarsi all’infinito”.
E se lo dice una persona che di tempo se ne intende c’è da credergli sulla parola. Giorgio Damiani è vicepresidente del Gruppo Damiani attivo sul fronte della gioielleria con Salvini, Calderoni, Bliss, e la stessa Damiani; nel design con Venini e nel settore orologiero con Rocca 1794, un ambito quest’ultimo il cui perimetro si è ulteriormente esteso con le recenti acquisizioni di Floris Coroneo e della storica gioielleria Bruno Maria Zimmitti di Siracusa. Lo abbiamo incontrato a bordo del suo nuovo Pirelli 50 V Marine Limited Edition. Non un maxi-rib qualsiasi ma, come dice la parola stessa, una versione speciale dell’ammiraglia Pirelli che Vincenzo Soria fondatore di V Marine, ha personalizzato assecondando le sue richieste.
Come è arrivato a fare questa scelta?
Per una concomitanza di fattori. Ho sempre avuto la passione per le barche e il mare. E ho avuto la fortuna di assecondarla e condividerla con le persone più care, mio fratello (Guido Grassi Damiani ndr) e la sua famiglia. Poi, come spesso accade nella vita, tutto si evolve e di conseguenza anche le esigenze. I tempi erano maturi per fare una scelta che puntasse verso questa tipologia d’imbarcazione. Il gommone, anche se oggi definirlo così è riduttivo, ha sempre esercitato un grande fascino su di me. Da bambino, ogni volta che ne vedevo uno, sognavo di salirci a bordo, accendere il motore, e prendere il largo. Non so perché ma riusciva a comunicarmi un’idea di libertà.
È alla sua prima esperienza con una barca di questo tipo?
In realtà nel 2018, anche su consiglio dell’amico Vincenzo Soria di V Marine, avevo acquistato un Pirelli 1400 che sebbene fosse più o meno delle stesse dimensioni di quello attuale aveva un’impostazione più sportiva e sposava una filosofia di open puro. Utilizzandola ne ho apprezzato la duttilità, la maneggevolezza, e la grande versatilità in termini di utilizzo al punto che, quando si è presentata l’occasione, non ho più abbandonato questa formula. Con l’aggiunta che a bordo del Pirelli 50 l’aspetto legato al comfort della vita a bordo è stato ulteriormente accentuato grazie alla presenza di una vera e propria cabina con bagno separato. Insomma, per me è la dimensione ideale di barca per condividere la passione per il mare con gli amici più stretti e la famiglia.
Preferisce la rada o il porto?
La rada, sempre e comunque. Alzarsi al mattino e tuffarsi in acqua nel silenzio non ha prezzo.
Il mare e le attività a esso collegate sono stati in passato un ottimo canale di comunicazione per promuovere e dare visibilità ai valori del marchio Damiani?
Assolutamente sì. Il maxi Damiani Ourdream ha partecipato a moltissime regate conquistando l’attenzione e soprattutto la vittoria in molti eventi prestigiosi. A questa si è aggiunta poi l’esperienza vissuta con Damiani Italia Challenge, scafo che abbiamo sponsorizzato per le regate di Auckland e che ci ha regalato una grande soddisfazione. E, a distanza di tempo, oggi fa ancora più piacere pensare che, all’epoca, a bordo c’erano velisti come Francesco Bruni e Vasco Vascotto grandi protagonisti con Luna Rossa all’ultima Coppa America.
Il mondo dell’orologeria si sta rivelando importante per il Gruppo Damiani?
La credibilità e la storia di Rocca ci ha permesso di presidiare un segmento di mercato, quello dei segnatempo, di strategica importanza. A questo si aggiunge che il format, unico nel suo genere, ci sta regalando grandi soddisfazioni in termini di risultati. Ci sono però a mio avviso ancora margini per rafforzare la nostra presenza nell’orologeria. Recentemente abbiamo ampliato e rinnovato il nostro spazio all’interno di Rinascente a Milano. Lo scorso anno abbiamo acquisito Floris Coroneo presente con le sue boutique in località strategiche come Cagliari e Porto Cervo, e la storica gioielleria Bruno Maria Zimmitti a Siracusa. Inoltre, stiamo sondando la possibilità di portare Rocca oltre i confini dell’Italia e puntare su altri paesi dell’Europa oltre alla Svizzera dove il marchio può contare su un punto vendita a Lugano. Insomma, i progetti e le scelte da fare non mancano.
Un’ultima domanda che rapporto ha con il tempo?
È la risorsa più importante di cui disponiamo. La pandemia ci ha insegnato a dare un ordine nuovo alle priorità. E la gestione del tempo è sicuramente in cima alla lista.
Matteo Zaccagnino