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Concluso a Varese il 10° Convegno sulle imbarcazioni d’epoca 

La decima edizione del convegno “Tra Legno e Acqua”, che si è conclusa sabato 25 gennaio 2025 presso la splendida residenza in stile neogotico che ospita il Centro Congressi Ville Ponti di Varese, ha riconfermato l’interesse per le tematiche legate alla conservazione del patrimonio storico navale. Il congresso è stato organizzato dalla Fondazione Officine dell’Acqua e dall’Associazione Vele d’Epoca Verbano (AVEV), presieduta dal piacentino Paolo Sivelli. I partecipanti, provenienti da molte regioni d’Italia, hanno potuto assistere a una decina di conferenze qualificate, moderate da Pierre Ley e dallo storico Giovanni Panella. L’importante presenza femminile in termini numerici tra i relatori è stata l’occasione per presentare un mondo, come quello del restauro e delle professioni ad esso collegate, che oggi riesce ad essere espressione di talento e professionalità al di là del genere. I saluti istituzionali sono stati portati dalla manager Anna Deligios in rappresentanza di Mauro Vitiello, Presidente della Camera di Commercio di Varese, Federico Visconti, Presidente della Fondazione Comunitaria del Varesotto, Marco Feller ‘past president’ del Rotary Club Sesto Calende Angera. La Marina Militare era rappresentata dal Capitano di Corvetta Alessandro Carpitella, dal Sottotenente di Vascello Aurora Esposito e dal Primo Nostromo di Vascello Michele Renna. L’evento è stato realizzato con il contributo della Regione Lombardia, del Cantiere Ernesto Riva di Como, della Veleria Zaoli, che ha prodotto le cartelle in tela della vela con il kit della conferenza per i partecipanti, dell’Agricole Gussalli Beretta, dello Studio Giallo, della Cromatura Cassanese e della Fondazione Comunitaria del Varesotto onlus.

©Paolo Maccione

Donne nella costruzione di barche, la Vittoria di Nelson e il giro del mondo dell’Amerigo Vespucci

La prima relatrice della giornata è stata la costruttrice e influencer Gaia Brojanigo che, per definire la sua professione di carpentiere navale, ha abbandonato il termine inglese maschile “boatbuilder” o “shipwright” a favore della versione femminile “mistress of the ax”. In qualità di direttrice italiana dell’associazione Women in Boatbuilding, ha raccontato di come l’associazione sia recentemente riuscita a far iscrivere il maggior numero di donne al corso per maestri d’ascia della scuola di Lyme Regis in Inghilterra e di come queste lavorino in Italia in questo settore tradizionale della nautica.

L’architetto navale e maestro d’ascia padovano Leonardo Bortolami ha raccontato “La Grande Riparazione”, una delle più estese e complesse operazioni di conservazione mai realizzate a bordo della HMS Victory, ammiraglia della marina britannica e iconica nave di prima classe del 1765 scelta dall’ammiraglio Nelson per guidare la flotta nella battaglia di Trafalgar. Un team di 18 persone, guidato dallo stesso Bortolami, lavorerà a Portsmouth per i prossimi 10 anni, con un budget di 45 milioni di sterline, mantenendo l’accessibilità pubblica (300.000 visitatori all’anno) a uno dei pezzi di storia marittima più importanti e inestimabili del mondo.

Cantiere Victory ©Paolo Maccione

Ha suscitato grande interesse il resoconto della ventiseienne Sottotenente di Vascello Aurora Esposito, sbarcata lo scorso novembre a Phuket, in Thailandia, dopo 4 anni e un totale di 40.000 miglia nautiche percorse a bordo dell’Amerigo Vespucci, dove ricopriva il ruolo di Ufficiale di Rotta e di Ufficiale Affari Pubblici. Le è stato affidato il compito di raccontare la circumnavigazione, iniziata il 1° luglio 2023 e tuttora in corso, della nave scuola più bella del mondo, una vera e propria ambasciata galleggiante dell’Italia, con la quale ha attraversato l’Oceano Atlantico, doppiato Capo Horn e navigato nell’Oceano Pacifico. La notizia è stata preceduta da una sorpresa inaspettata. Infatti, il comandante dell’Amerigo Vespucci, il capitano Giuseppe Lai, ha indirizzato a tutti i partecipanti alla conferenza un videomessaggio realizzato a bordo durante la navigazione nel Mar Arabico. Un onore apprezzato da tutta la platea e accolto da un grande applauso.

©Paolo Maccione

il restauro della “velarca” del fai e il calendario fibas 2025

Dopo un’introduzione sulle attività del FAI (Fondo Ambiente Italiano) tenuta dal Responsabile Area Prealpina Lombardia Giuliano Francesco Galli, l’ingegnere e architetto navale Carlo Bertorello ha tenuto una conferenza sulla Velarca, la casa galleggiante progettata dallo studio milanese BBPR nel 1959 aggiungendo un volume abitabile sullo scafo di una gondola lariana del 1911. Era un luogo speciale dove Fiammetta ed Emilio Norsa accoglievano grandi personalità della cultura italiana. Donata al FAI da Aldo e Maria Luisa Norsa, è stata restaurata dal Cantiere Ernesto Riva del Lago di Como con importanti interventi di ricostruzione, recupero e adeguamento funzionale. Francesco Foppiano, yacht designer e docente universitario, ha presentato il lungo elenco di oltre 60 eventi organizzati nel corso del 2025 dalle oltre 30 associazioni federate alla FIBaS, la Federazione Italiana Barche Storiche.

©R. Morelli

le barche del lago, il patrimonio immateriale della vela latina e il 100° anniversario del “nuovo aiuto di Dio

Le ricercatrici di Design Navale e Nautico Giulia Zappia e Claudia Tacchella hanno presentato il volume ‘Ancilla & Santa Teresa. Quaderni di Restauro Nautico e Design’, una pubblicazione che fa parte del filone di ricerca Nautical Heritage dell’Università di Genova, che ha sviluppato strategie e metodi per la valorizzazione e la conservazione del patrimonio nautico. I quaderni, in particolare, si occupano dei due casi delle suddette imbarcazioni lacustri esposte presso le Officine dell’Acqua di Laveno Mombello, dando evidenza pratica allo studio teorico. L’obiettivo finale è quello di lasciare una traccia delle barche, costruite dal Cantiere Taroni, analizzate in modo da preservarne la storia e la memoria oltre il loro ciclo di vita. Davide Gnola, direttore del Museo della Marineria di Cesenatico, ha illustrato la candidatura per l’inserimento nella lista rappresentativa UNESCO del patrimonio immateriale costituito dalla Vela Latina e dalla Vela al Terzo del Mediterraneo. Il processo, avviato nel 2019 dalla Croazia, si spera venga accolto favorevolmente nel corso dell’anno. Mentre la Vela Latina continua a essere diffusa in tutto il Mediterraneo, la Vela al Terzo è presente nell’Adriatico, dove viene studiata, riscoperta e utilizzata come veicolo di promozione turistica.

©Paolo Maccione

Infine, Gian Renzo Traversaro dell’Associazione Amici del Leudo di Sestri Levante, che arma e naviga il Nuovo Aiuto di Dio, un leudo ligure a vele latine lungo 15 metri costruito da Muzio ‘Cappetta’ e varato nel 1925. Nel celebrare il centenario di questa storica barca da lavoro, Traversaro ne ha descritto le tipologie e le funzioni, le origini e le tipologie (leudo vinacciere, formaggiaio, surairo), le caratteristiche tecniche (il bolzone accentuato, l’inclinazione dell’albero, la rimovibilità del bompresso), le manovre di navigazione, il declino e la scomparsa dei leudi e il salvataggio del Nuovo Aiuto di Dio, una testimonianza preziosa e unica di un passato che non esiste più.

©Paolo Maccione

Domenica 26 gennaio, i partecipanti alla conferenza hanno partecipato gratuitamente a una visita alle Officine dell’Acqua di Laveno Mombello, la struttura oggi adibita a centro di incontro delle tradizioni navali e a museo delle imbarcazioni storiche, sede anche dei corsi Master Wood dedicati alle tecniche di restauro degli scafi in legno, recentemente riconosciuta da una delibera regionale come ‘Collezione Museale’ dalla Regione Lombardia.

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