Di Matteo Zaccagnino, Editor-in-Chief
La nautica rinnova il suo legame con il design. E lo fa mettendosi in vetrina alla Design week di Milano diventata da diversi anni una vetrina importante per mettere in mostra le idee e i linguaggi che, di volta in volta, propone. Una scelta che, se all’inizio poteva sembrare azzardata, con il passare del tempo si è rivelata vincente per tanti motivi. La più importante, a mio avviso, è stata portare al centro del dibattito “creativo” un settore che, sebbene portasse lustro al made in Italy, per molti era considerato un oggetto misterioso o, peggio ancora, marginale. La storia, come ben sappiamo, è andata in tutt’altra direzione.
Il processo di contaminazione ha reso la barca, e gli ambienti che la compongono, un’importante piattaforma all’interno della quale sperimentare nuove soluzioni abitative. Non solo. A fare il resto ci hanno pensato i materiali e i complementi d’arredo che hanno permesso di elevare il livello di personalizzazione dando vita a così a una molteplicità di linguaggi stilistici mai vista finora. Certo i nostalgici potranno obiettare che, in questo modo, la barca in quanto tale ha perso la sua identità. In realtà la questione è più complessa. Sicuramente alcuni eccessi si potevano evitare ma il processo evolutivo di questi ultimi 25/30 anni ha portato indubbi benefici a tutto vantaggio di un’esperienza di vita a bordo diventata sicuramente più immersiva e coinvolgente. Ecco perché anche quest’anno il salone del Mobile e il Fuorisalone si candidano a diventare un appuntamento irrinunciabile per addetti ai lavori e appassionati di yacht design. Negli anni abbiamo visto approdare vere e proprie imbarcazioni nel cuore di Milano. In molti ricorderanno il Pershing 64 ormeggiato lungo i Navigli. Era il 2008.
Ci sono poi stati altri momenti significativi. Come quello che ha visto Azimut protagonista in ben due occasioni. La prima nel 2018 quando davanti alla Triennale di Milano, il tempio del design per eccellenza, “realizzò” un’installazione unica nel suo genere che aveva come protagonista l’S7.
Nel 2024 la storia si è ripetuta. Il cantiere di Avigliana ha trasformato i Bagni Misteriosi nella cornice ideale per presentare il Seadeck 6 il primo esemplare dell’omonima gamma. Qualcosa di più di una semplice installazione ma un vero e proprio percorso uscito dall’estro creativo di AMDL CIRCLE e Michele De Lucchi.
Anche quest’anno gli spunti di riflessioni non mancano. A iniziare da quelli promossi da Sanlorenzo che proprio con il design ha costruito un legame solido e profondo. “Anche quest’anno con la partecipazione alla Design Week e alla mostra-evento organizzata da Interni, Sanlorenzo contamina il mondo della nautica con elementi di creatività e design. Con l’installazione Wind Labyrinth attraverso la quale abbiamo voluto interpretare e celebrare l’essenza di Nautor Swan, l’ultima stella entrata a far parte nella nostra galassia, vogliamo confermare ancora una volta il nostro impegno per il rispetto del pianeta, in cui ogni elemento, dal design alla natura, contribuisce a un ecosistema di eccellenza e innovazione”, ha raccontato il Cav. Massimo Perotti, Executive Chairman di Sanlorenzo.
L’installazione è allestita nel Cortile del Settecento dell’Università degli Studi di Milano. Curata da Piero Lissoni, direttore artistico di Sanlorenzo dal 2018, si configura come un labirinto di vele, rande e fiocchi, il tutto recuperato attraverso un processo di upcycling, e sospeso in un dialogo armonico tra leggerezza e struttura, evocando il movimento continuo del mare. L’allestimento si propone di trasportare i visitatori in una dimensione onirica, dove il gioco di luce e ombra, la trasparenza e la fluidità delle vele creano un’atmosfera impalpabile e raffinata. Un viaggio emozionale che esprime la visione di Sanlorenzo: ridefinire il rapporto tra uomo, natura e tecnologia, attraverso un linguaggio estetico e progettuale sempre più orientato alla sostenibilità.
“Quest’anno l’allestimento parla del vento e del mare, narra di questo nuovo mondo che è Nautor Swan, marchio entrato a far parte dell’universo Sanlorenzo. Abbiamo realizzato un labirinto fatto di tante vele perché, in fin dei conti, anche se il mare non ha ostacoli visibili, è come se fosse un grande labirinto. L’idea è di costruire un labirinto fatto di vento, acqua e vele” ha raccontato Piero Lissoni, Direttore Artistico del Gruppo.
Immersio Temporis è invece il nome dell’installazione che sancisce il debutto di Cranchi Yacts al Fuorisalone. Firmata dal visionario designer Christian Grande è allestita nello storico Palazzo Clerici nel cuore di Milano. “La nostra presenza alla Milano Design Week non è casuale. Cranchi Yachts è un’azienda che interpreta il design contemporaneo con un costante orientamento all’innovazione e alla ricerca estetica. Immersio Temporis rappresenta un passo significativo verso una visione che va oltre la costruzione di imbarcazioni: è la celebrazione della bellezza senza tempo, che va oltre la funzionalità, e che dialoga con il pubblico attraverso una narrazione visiva e sensoriale.
Unire il fascino unico del mare alla ricerca di progetti che si fondono con esso, rappresentando l’artigianalità italiana nel mondo è la sintesi della nostra azienda. La bellezza è il nostro unico termine di paragone”, racconta Guido Cranchi, CEO di Cranchi Yachts che aggiunge: “Costruire barche mi porta a viaggiare spesso e mi fa apprezzare quanto le persone riconoscano il valore dell’Italia e del Made in Italy. È fondamentale rappresentarlo con rispetto e discrezione, portandolo nel mondo con cura e attenzione. Un’italianità fatta di eleganza, stile e idee. Sono grato di poter condividere e trasmettere la nostra esperienza, frutto dell’artigianalità e della creatività italiana”.
L’installazione invita il pubblico a sollevare lo sguardo da una prospettiva inusuale, trasformando così la percezione dello spazio circostante. La chiglia, sospesa tra cielo e terra, diventa un frammento di tempo cristallizzato, un punto di equilibrio in cui tutto sembra sospendersi. Il concetto di fluidità e trasformazione si intreccia con l’elemento acquatico, custode di storie e memorie. I teli blu, evocativi dell’acqua e realizzati con 500 mq di tessuto crystal stampato, richiamano al tempo stesso il senso di continuità e l’immutabilità. Infine, lo sguardo si posa sul solido ancoraggio a terra, simbolo delle solide radici su cui Cranchi Yachts fonda il proprio successo dal 1870.
Ancora una volta dall’estro di Christian Grande nasce Riflessi sul Mare. Commissionata da Besenzoni è allestita all’interno del cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano, nell’ambito del Fuori Salone. “Siamo molto contenti di aver l’opportunità di partecipare nuovamente al Fuorisalone. Il design è un universo che ci affascina e che, in fondo, è già connesso al nostro settore: gli yacht sono un’espressione di eccellenza progettuale e stilistica, e crediamo che il dialogo tra nautica e design possa aprire nuove prospettive. La nostra presenza qui non è solo una vetrina, ma un’opportunità per raccontare il nostro approccio progettuale in un contesto più ampio” ha commentato Guido Besenzoni Amministratore Delegato dell’azienda.
Una serie di piattaforme specchiate evoca una sequenza di onde che affiorano dalla superficie di un mare simbolico. I giochi di riflessi che di volta in volta si generano stabiliscono un collegamento con il mondo di Besenzoni rappresentato in questo caso da alcuni prodotti iconici del marchio come la passerella e la poltrona di guida.