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Le regine del vento

Si contano sulle dita di una mano. Eppure si distinguono perché ognuna di loro ha una storia da raccontare. Ecco la top five delle regine del vento.

Negli ultimi anni il fenomeno del gigantismo si è fatto largo anche nella vela. Certo siamo ancora lontani dai numeri del motore. A oggi, sono solo otto i megasailer contemplati nella classifica delle 200 barche con lunghezze comprese tra i 65 e i 180 metri attualmente in circolazione. Nonostante la sparuta minoranza, la vela extra large si difende bene soprattutto in termini di contenuti. Ciascuna delle otto unità si distingue per la storia che porta in dote: vuoi per le tante vicessitudini che ne hanno caratterizzato la vita operativa degne di un romanzo d’avventura, vuoi per i raffinati contenuti tecnologici che riescono a esprimere.

A vele spiegate, come nel caso di Eos. Sceso nel 2006 dagli scali di Brema, in Germania, Eos porta la firma di Lurssen, cantiere entrato di recente nel Guinness dei Primati per aver costruito Azzam che, a oggi, con i suoi 180 metri di lunghezza, è lo yacht più grande di sempre. Pur non arrivando a tanto Eos, nel suo “piccolo”, con i suoi 93 metri di lunghezza (incluso il bompresso) figura come secondo yacht a vela più grande del mondo ed è preceduto dal Sea Cloud. Eos è un tre alberi con scafo e sovrastruttura in alluminio, ha un baglio massimo di 13,50 metri, un pescaggio che arriva a 5,50 metri e un dislocamento di 1.500 tonnellate di stazza lorda. Ma dove il megasailer fa la differenza è sulla superficie velica: ben 3.600 metri quadrati, di gran lunga la più imponente che può spiegare al vento oggi uno yacht a vela privato. L’altezza dei tre alberi, che arriva a 61, metri è stata calcolata anche per rientrare nei parametri Panamax fissati a 62,5 metri, soglia limite superata la quale non è consentito transitare per il Canale di Panama. Per quanto riguarda il design gli esterni, che richiamano vagamente alla memoria linee rétro, sono opera dello studio Langan Design Associates, mentre per gli interni l’armatore si è affidato all’estro di Francois Catroux. Poco o nulla si sa sullo stile che caratterizza gli ambienti di bordo che possono accogliere fino a un massimo di 16 ospiti assistiti da un equipaggio di 21 persone.

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