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Luca Vallebona, un designer che pensa in grande

“Un rapporto nato prima di tutto a livello umano. Mi piace il suo ambiente giovane. Significa trovare freschezza. Opportunità. Possibilità di crescere insieme”. Cosi Luca Vallebona, spiega la collaborazione con Sirena Superyachts, cantiere per il quale ha disegnato una collezione con il modello intermedio, il 42 metri, oggi in costruzione.  (qui tutti i nostri post su Sirena Yachts)

Luca Vallebona

Luca Vallebona, una passione per l’innovazione

Laurea in architettura, lo yacht design prima passione, poi specializzazione e lavoro, Luca Vallebona è tra i pochi yacht designer a poter vantare l’esordio con un 40 metri e di aver vinto con quel Mondomarine F40 il World Superyacht Award con la sua particolare interpretazione degli spazi a bordo ponendo l’armatoriale sull’upper deck e su due livelli. Un inaspettato ma concreto ‘coup de théâtre’ che svelava l’impostazione non solo progettuale di Vallebona: “Mi piace lavorare su qualcosa di non visto prima e trovare soluzioni spaziali interessanti”. 

Luca Vallebona

The collaboration with Sirena Superyachts

Un approccio che, assieme alla ricerca di quella che Vallebona definisce “una sorpresa”, ha fatto breccia in Sirena Superyachts quando il cantiere turco ha deciso di andare oltre i 100 piedi.

Luca Vallebona

“Ci eravamo già incontrati a qualche boat show e, come dire, ci si capiva al volo. Quando decisero di salire di gamma mi dissero che gli sarebbe piaciuto avere anche una mia proposta. E nel 2021 quando indissero una gara di idee mi hanno invitato”. 

Luca Vallebona

Luca Vallebona un incredibile esercizio di stile

La richiesta fatta da Sirena Superyachts a una serie di progettisti era per una gamma di tre dimensioni, 35 metri, 42 e 50 metri, e come briefing le richieste di oggi di cantieri e armatori: spazi, volumi, connessioni interni-esterni. “Decisi che non avrei proposto yacht con terrazzini e balconi che si aprono sul mare: l’avrebbero fatto tutti. Invece, tempo prima avevo provato la soluzione di uno spazio molto particolare, al tempo stesso dentro ma anche all’esterno dello yacht. Un esercizio di stile su un 80 metri per un patio al centro dello yacht. Ho provato a portare l’idea su yacht di minori dimensioni ed è nata una cabina armatoriale senza terrazzini o balconi ma con un suo spazio esterno privato. Esterno ma protetto e riservato: un patio”. 

Luca Vallebona

Uno spazio inaspettato

Inutile dire che l’idea del patio inondato dalla luce diretta del sole e aperto ai lati sul mare ha fatto la differenza e che Sirena Superyachts ha scelto Luca Vallebona e quella sua capacità di sorprendere. “Vero. Mi hanno detto che facevo barche dove tutto sembra normale ma dove poi c’era sempre una sorpresa”. E la sorpresa a bordo dei nuovi Sirena Superyachts è questo spazio inaspettato.

Luca Vallebona

“In genere la cabina armatoriale sul main deck termina con la paratia che la divide dalla zona tecnica di prua. Sul 42 così come sul 50 metri quella paratia non esiste. Al suo posto ci sono grandi vetrate che immettono nel patio. Volendo, dal pozzetto, dallo spazio esterno di poppa e attraverso il salone, si potrà vedere, là in fondo al ponte, un altro spazio esterno”.

Luca Vallebona

“Collocare il patio a prua ha fatto sì che i volumi chiusi del main deck venissero spostati verso poppa. Però volevo aumentare anche lì gli spazi esterni. Ed è così nata una sorta di passeggiata che dalla zona pool in pozzetto raggiunge una dinette, quindi una zona riparata ai lati da frangisole per poi entrare nel salone. Un percorso, un racconto spaziale architettonico. Spesso si riducono gli spazi che introducono a un ambiente. Al contrario i percorsi che portano a un salone o a una cabina sono importanti, danno valore. Un poco come si vede nei palazzi storici con il percorso che va dall’ingresso al salone sul piano nobile”.

Luca Vallebona

Luca Vallebona, uno stile essenziale

A due elementi estremamente caratterizzanti come il patio e la particolare concatenazione di ambienti i nuovi Sirena Superyachts aggiungono l’essenzialità che Vallebona pone al centro del suo tratto stilistico. “Non amo il design troppo carico. Mi piace lasciar correre le linee, averne il meno possibile. Più delle linee sono importanti le proporzioni. Le barche son fatte di proporzioni. Per questo non amo parlare di car design. Certo, ci possono essere degli elementi ma già alla vista… Un’auto le vedi tutta guardandola da due metri. Uno yacht di 40 o 50 metri lo devi osservare da molto più lontano per apprezzarlo nel suo complesso. E così tanti dettagli, che definisco leziosi, non contano nulla. Per questo parlo di proporzioni”.

Luca Vallebona

Queste le premesse dalle quali sono nati i progetti per Sirena Superyachts che portano un ulteriore elemento distintivo: “Il disegno della lunga finestratura del main deck richiama il profilo, la linea, di quelli che ritengo siano gli scafi-simbolo della grazia e dell’eleganza della vela: i J Class. Ecco, cerco, senza fronzoli, di dare un poco di quelle sensazioni anche nel mondo del motore”. Ma non solo, nei tre nuovi Sirena Superyachts, a cominciare dal 42 metri che per il primo esemplare avrà l’interior design firmato da Hot Lab, è racchiuso anche un altro aspetto della filosofa progettuale di Luca Vallebona: quello legata al concetto di green. “In genere pensiamo al mondo green negli yacht come qualcosa di fortemente legato alla tecnologia, alle motorizzazioni, alle batterie. Ritengo che ci sia del green anche nel ridurre, nel contenere, la complessità del disegno. 

Luca Vallebona

Prima dell’onnipresente green manieristico Ludwig Mies van der Rohe, padre del razionalismo, aveva espresso il concetto di ‘less is more’ e Jon Bannenberg diceva che la ‘retta è il modo più economico di unire due punti’. Ecco, i miei yacht cercano la proporzione sia per essere gradevoli in mare sia perché non vogliono porre inutili eccessi nello sviluppo delle superfici. Le linee devono correre seguendo la lunghezza e l’orizzonte. E la barca deve invecchiare bene. Deve attraversare il tempo oltre che solcare i mari”.

Emilio Martinelli

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