Bella Mente. Jolt. North Star. In quest’ordine. A questo trio si aggiunge Galateia, che si è classificata prima nel Gruppo 1 e ha vinto il prestigioso Trofeo Loro Piana Challenge. Questo è il podio dell’IMA – Campionato Europeo Maxi. Non si tratta di una regata qualsiasi, ma dell’atto finale della Tre Golfi Sailing Week.
Prima di tutto perché si disputa nel Golfo di Napoli tra i campi di regata più affascinanti del Mediterraneo. In secondo luogo, perché ha riunito oltre 130 scafi che, nell’arco di una settimana, hanno dato vita a una serie di regate spettacolari combattute sul filo dei secondi. A riempire le vele di questo evento la presenza di Rolex e Loro Piana, due marchi simbolo di eleganza senza tempo, che hanno scelto la vela come palcoscenico ideale per esprimere il loro Dna.
Per Loro Piana, Per Loro Piana, però, si tratta di qualcosa di ancora più profondo: la vela è diventata il terreno fertile per sperimentare, innovare, creare. È qui, tra raffiche e virate, che nasce l’idea di tessuti in grado di coniugare tecnica, comfort ed estetica. Certo, a muovere tutto non ci sono soltanto le strategie legate al prodotto. C’è quella scintilla che accende il fuoco della passione, quella componente che appartiene alla sfera emotiva che Pier Luigi Loro Piana e il fratello Sergio hanno sempre avuto per questo sport. Fino al punto da trasformarlo in un laboratorio di ricerca dove sperimentare soluzioni sempre più all’avanguardia.
Un percorso questo scandito da tante tappe importanti inclusa una presenza in Coppa America. Era il 2000 quando il marchio scese in acqua al fianco di Team New Zealand presentando The Defender’s Jacket un capo tecnico, realizzato in fibre naturali, che per la prima volta adottava lo Storm System®. Sviluppato da Loro Piana questo innovativo trattamento ha permesso di rendere i tessuti in lana e cashmere impermeabili, antivento e al tempo stesso traspiranti, senza alterarne la morbidezza e l’aspetto naturale. La stessa innovazione oggi è presente su alcuni modelli iconici presentati dalla maison. A iniziare dal Loro Piana Bomber che, oltre allo Storm System®, porta in dote un altro importante contenuto tecnico: il Windmate®.
E, anche in questo caso, la vela ha giocato un ruolo chiave. L’ispirazione è arrivata osservando lo spinnaker (ovvero la grande vela utilizzata nelle andature di poppa) che, a una struttura compatta, combina leggerezza, e resistenza. Da qui è partito il ragionamento che ha portato, grazie al supporto di una veleria giapponese, alla realizzazione di un tessuto nato dall’abbinamento di un’innovativa microfibra Wind al cashmere. Dall’abbigliamento al mare. Dalle barche al vento.
Sono questi gli ingredienti vincenti della Tre Golfi sailing Week. Proprio grazie al vento è stato possibile assistere a regate emozionanti. Un piccolo assaggio di quello che ci aspetta tra tre anni quando, proprio le acque del golfo si trasformeranno nell’arena in cui vedremo sfrecciare le formula uno della vela impegnate nella 38° edizione della Coppa America in programma a Napoli. Ma, a guardare, bene un po’ di quell’atmosfera si è già vissuta in occasione dell’IMA – European Maxi Championship. Per tanti motivi. Il più importante è riferito alle barche stesse che per tecnologia e materiali non hanno nulla da invidiare agli AC75. Certo gli scafi non volano, non ci sono i foil e gli equipaggi non indossano i caschi di protezione ma il know-how in termini di innovazione è lo stesso. Basta scorrere i nomi per toccarlo con mano.
A iniziare dal nuovissimo Magic Carpet, un maxi di 30 metri costruito da Persico Marine lo stesso cantiere dal quale in oltre 25 anni sono usciti tutti gli scafi Luna Rossa. Non basta: a firmare il progetto della nuova barca di Sir Lindsay Owen-Jones è quel Guillaume Verdier dalla cui matita sono uscite le linee del Defender neozelandese vincitore all’ultima Coppa America di Barcellona. Per non parlare di Bella Mente. Il Maxi 72 che ha bissato il successo dello scorso anno è di proprietà di Hap Fauth anima di American Magic il team che ha disputato le ultime due edizioni dell’America’s Cup con i colori del New York Yacht Club. A contribuire al successo della barca americana le scelte di un’altra vecchia conoscenza della Coppa America ovvero Terry Hutchinson che al termine dell’evento ha dichiarato: “Siamo davvero fieri del successo ottenuto in questa edizione della regata: credo che ci abbia aiutato molto il lavoro svolto durante l’inverno e le regate a cui abbiamo partecipato, che si sono rivelate fondamentali nelle costiere. È davvero entusiasmante.
Un grande grazie a Sorrento, agli sponsor Rolex e Loro Piana per tutto ciò che fanno per il nostro sport, per il loro sostegno a queste regate straordinarie. Voglio dire… quanto siamo fortunati a trovarci dove siamo, a fare quello che amiamo, con le persone che amiamo? È semplicemente spettacolare!”. Così come momenti di grande spettacolo li ha regalati My Song il Club Swan 80 di Pier Luigi Loro Piana che, per quest’occasione, ha schierato in coperta una formazione di tutto rispetto guidata da Tommaso Chieffi nel ruolo di tattico. Ma l’IMA- European Maxi Championship ha fornito altre interessanti chiavi di lettura. Tra queste da segnalare quella offerta da Tilakkhana II di Pascale Decaux un Wally di 100 piedi (ex Magic Carpet 3) che a bordo annoverava un 30 per cento di presenza femminile come equipaggio compresa la plurititolata velista britannica Dee Caffari. Senza contare poi la nutrita flotta Wally che, oltre a Tilakkhana II poteva contare sulle presenze di V, Galateia (che ha stabilito il nuovo record nella regata d’altura e ha portato a casa il Loro Piana Challenge Trophy, destinato al miglior equipaggio del Gruppo Maxi 1), Sensei, Bullitt, Wallyno. Dal mare alla terra il passo è breve questa volta all’insegna di alcuni eventi mondato che hanno illuminato le serate sorrentine.
Su tutte la cena degli armatori che si è tenuta a Villa Zagara: un angolo di paradiso immerso nel verde dove il profumo inebriante dei fiori di zagara sprigionato dalle oltre 400 piante presenti nel grande giardino si fondeva con quello della macchia mediterranea. Un’atmosfera sospesa, rarefatta, come a voler prolungare l’incanto vissuto in mare. Perché di incanto si è trattato. A Sorrento, è andata in scena molto più di una regata: è stato un tributo alla bellezza, alla passione, all’innovazione. È stata la dimostrazione di quanto la vela oggi sia ancora capace di parlare al cuore, di accendere sogni, di unire mondi apparentemente distanti: quello della tecnica e quello dell’emozione, quello del mare e quello dello stile.
Matteo Zaccagnino