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#natailprimoluglio: arriva il Nizza, il nuovo vino del Monferrato.

#natailprimoluglio è l’hashtag che suggella il coronamento di un sogno, quello di dare dignità e indipendenza al Nizza, un vino che è sempre stato legato al nome del suo vitigno: la Barbera, ma che non aveva mai potuto brillare di luce propria.

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Il vino più rappresentativo del territorio del Monferrato ha visto però riconosciuta la sua unicità con un disciplinare approvato nel 2014 e che nella seconda metà dello scorso anno ha potuto presentare sul mercato le prime bottiglie ufficialmente denominate “Nizza”.

Da questo punto di vista, quindi, si tratta di una realtà giovanissima, eppure la sua storia è figlia di una tradizione secolare, portata avanti e resa grande dal paziente lavoro di generazioni di donne e uomini che hanno curato con impegno e devozione le colline che abitano da sempre.
Il nome stesso del vino, “Nizza”, che indica l’appartenenza geografica, anziché il nome del vitigno (Barbera) dice molto di quanto questo prodotto rappresenti la tradizione, la cultura e la passione di un territorio unico.
D’altra parte è stato solo grazie all’unione delle forze di tutti che il Nizza ha potuto vedere la luce e presentarsi da subito come la punta di diamante di una produzione vinicola che da secoli rende le colline piemontesi famose in tutto il mondo.

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Colline che, proprio in questa zona, hanno un legame antichissimo con il mare.

I vigneti del Nizza occupano infatti i versanti meglio esposti (quadranti da sud-est a ovest) con esclusione dei fondovalle. L’area di produzione si pone al centro del cosiddetto bacino terziario del Piemonte, il sistema collinare originato dal sollevamento del fondo marino in epoca terziaria; i suoli sono prevalentemente calcarei, di media profondità e poggianti su matrici rocciose calcareo-arenaceo-marnose e il vino, anche se impercettibilmente, risente di quelle origini antiche del suo territorio.

Le caratteristiche organolettiche del Nizza sono: colore rosso rubino, intenso, tendente al granato con l’invecchiamento. Odore: intenso caratteristico, etereo. Sapore: secco, corposo, armonico e rotondo.

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Le rese sono basse, non non per ottenere vini più strutturati ma bensì per avere un legame maggiore con il territorio, l’affinamento minimo è di 18 mesi di cui almeno 6 in botti di varia capienza, una filosofia che lascia largo margine all’inventiva del produttore. L’associazione raggruppa 42 aziende, per la maggior parte sono cantine dislocate in zona ma anche aziende esterne riconosciute per la loro qualità che vantano vigne nell’area del Nizza e che con la loro esperienza aiutano a crescere il resto del gruppo.

Il Nizza è un vino femmina nel corpo e maschio nelle abitudini che, da solo (ma anche abbinato al Barolo, perché no?!), vale un weekend in Monferrato dove, tra l’altro, non mancano luoghi da visitare e bed & breakfast più simili a resort a cinque stelle direttamente legati ai produttori di questo vino straordinario.

Ecco qualche link

Il parco artistico nel vigneto (La Court Michele Chiarlo)

http://www.lacourt.it

Palais Cerequio, il primo resort dedicato ai cru di Barolo

http://www.palascerequio.it

Villa Prato, di proprietà della famiglia Berta, titolare dell’omonima distilleria

http://www.distillerieberta.it/it/villa-prato

Villa Fontana, nel cuore del territorio del Nizza

http://www.villafontanaaglianoterme.it

 

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