Alessandro Risi, un giovane yacht designer laureato in architettura e design a Torino, con un master in nautic design a Genova e fresco di tirocinio in Wally Yacht ci ha proposto il suo progetto per un explorer di 50 metri.
Si tratta di uno yacht possente e moderno, che prende spunto da linee del XX° secolo, rielaborandole in chiave futuristica. Le influenze Wallyane sono evidenti, ma si nota anche un’originalità creativa non indifferente. Colpisce soprattutto la prua, che si alza fino al terzo ponte caratterizzando lo scafo e dandogli grande personalità.
«Le parole chiave da cui è partito il mio progetto sono: possenza, minimalismo, essenzialità, estetica, qualità che unite alla funzionalità descrivono la mia filosofia progettuale che si basa sulla creazione di una sagoma sintetica e limpida che rispecchi il gusto dell’armatore», spiega Alessandro Risi. «Uno scafo capace di navigare indifferentemente ai Tropici o nel mar Artico e capace di suscitare l’attenzione di chi guarda. L’immagine a cui mi sono ispirato, soprattutto per forma e imponenza, è quella di una corazzata del secolo scorso», racconta ancora. «Dopo aver impostato una prua rovescia, ho creato un baffo che va a morire direttamente a poppa. Lo scafo evidenzia una gerarchia di materiali che vanno dal metallo grezzo con saldature a vista, tipico delle grandi navi da lavoro e non trattate, al vetro, materiale nobile classico, utilizzato per definire le aperture e per alleggerire il tutto», conlude.
Le forme dello scafo riprendono quelle di una scala alle cui estremità si vanno ad incassare le vetrate delle strutture interne dei ponti. Il tutto è stato raccordato con una serie di linee oblique che percorrono tutti i ponti, assottigliando e rendendo più filante l’insieme.
Lo yacht è articolato su cinque ponti.
Il lower deck, che ospita quattro cabine ospiti e due per il personale di servizio degli ospiti, nasconde il meglio verso poppa. Dietro il vetro che separa la beach area esterna dagli interni è nascosta infatti una straordinaria piscina a sfioro che permette di avere la sensazione di fare il bagno in mare ovunque ci si trovi, ai Tropici come in Groenlandia. Nella zona della piscina, caratterizzata da piccole travi di legno usate per i camminamenti, trovano spazio anche un’area bar e la spa. I garage per i toys sono a prua.
Il main deck ha un layout classico con main saloon, zona pranzo, lobby e cucina, e prendisole esterni a poppa.
L’upper deck è dedicato interamente all’armatore, come previsto dalle ultime tendenze e dispone di un ampio balcone di poppa e di una zona benessere a prua. La divisione interna di quest’ultimo è realizzata da pannelli scorrevoli che consentono di avere un unico grande spazio o di creare locali più piccoli da usare a seconda delle necessità del momento. La vetrata di poppa, infine, può essere aperta per creare un unico open space che comprenda esterno e interno
L’ultimo accoglie una torretta per le antenne e la strumentazione che è una vera e propria opera di design e un’ampia zona solarium che, all’occorrenza, può essere adibita ad eliporto touch and go.
Questa barca si chiamerà Dozer perché quando Eric Lepeingle, il responsabile delle barche a motore di Wally, l’ha vista per la prima volta ha esclamato: “It’s like to Boerboel or bull-dozer !”.