Esquel è il meteorite scoperto nel 1951 in Argentina, e più precisamente in Patagonia, a pochi chilometri, dalla cittadina da cui ha preso il nome.
A renderlo così celebre la particolare conformazione della roccia caratterizzata da una matrice metallica nella quale sono incastonati dei cristalli.
Un meteorite dalla misteriosa bellezza che è tornato alla ribalta delle cronache a migliaia di chilometri di distanza.
Più precisamente negli Emirati Arabi Uniti dove in occasione del Dubai Yacht Show il cantiere Oceanco ha svelato un nuovo progetto battezzato con il nome del meteorite.
Esquel è stato concepito seguendo la logica degli explorer yachts.
Questo 105 metri nasce dallo sforzo congiunto di Timur Bozca Design, Gina Brennan, Lateral Naval Architects and Engineering, e Pelorus.
Quest’ultima è una società londinese attiva nell’organizzazione di crociere nelle aree più remote del mondo e riservate anche ai grandi yacht. Un lavoro di squadra che si traduce in un progetto che rompe gli schemi.
Lo scafo che misura 105 metri di lunghezza, ha un baglio di 17,5 metri, ed è concepito per ospitare nella sezione di prua la plancia di comando, gli ambienti riservati agli ospiti comprese le aree sociali e le cabine.
La parte centrale del ponte principale è all’aperto e, a seconda delle circostanze, può essere utilizzata in diversi modi: sia come living, sia come area per alloggiare mezzi di servizio compresi anche dei fuoristrada.
La zona di poppa invece ospita una vera e propria Spa, con tanto di piscina, protetta da una struttura vetrata che assicura un’impareggiabile vista panoramica.
I tender di bordo e tutto l’occorrente per organizzare crociere all’insegna dell’esplorazione trovano posto nei garage di bordo che occupano una superficie di 230 mq.
La propulsione è diesel-elettrica e l’autonomia a una velocità di crociera (quella massima è di 16,5 nodi) è, sulla carta, assicurata per 7 mila miglia.
Matteo Zaccagnino