Officina Italiana Design si rinnova e, proseguendo nella ricerca di nuove linee introduce la realtà virtuale come momento determinante della fase progettuale di nuovi modelli.
“Era da tempo che la realtà virtuale stava catturando la nostra attenzione e, approfittando delle competenze e delle inclinazioni delle nostre giovani risorse creative interne, abbiamo cercato di approfondire l’argomento per trovare la soluzione più adatta al nostro studio. A inizio 2020 abbiamo così deciso di investire in questa nuova tecnologia che è stata ben accolta all’interno del team progettuale di Officina Italiana Design. A fine anno stiamo già raccogliendone i frutti”, dice Sergio Beretta Ad di Officina Italiana Design e co-fondatore insieme a Mauro Micheli.
Officina Italiana Design è quindi tra i primi studi di yacht design a introdurre la realtà Virtuale per affinare le linee e i volumi di una barca. La realtà virtuale immersiva, è uno strumento già noto nel settore nautico ma limitato alla sfera commerciale/marketing, per mostrare a potenziali armatori spazi e ambienti in modo interattivo. Officina Italiana Design la introduce invece nella fase progettuale, veicolando le proprie risorse all’acquisto di computer, software VRed di Autodesk e nella formazione del team progettuale.
“Io e i miei colleghi, Andrea Catucci e Laura Avogadri, abbiamo partecipato a un corso full time di formazione di 10 giorni piuttosto impegnativo. In modo abbastanza naturale la realtà virtuale è entrata a far parte del nostro iter tecnico e progettuale. Noi lavoriamo sempre in team, ci confrontiamo spesso in modo che ci sia sempre armonia tra linee degli esterni e interni e questo processo ci aiuta moltissimo ad affinare ancora di più dettagli ed equilibri. Certamente la realtà virtuale non va a sostituire e a scardinare la filosofia sulla quale si basa lo stile di OID; semplicemente è un processo di progettazione implementare”, racconta Vincenzo Dallacqua, exterior designer di Officina Italiana Design.
Il VRed di Autodesk è un software che offre moltissime possibilità, particolarmente raffinato, utilizzato moltissimo da case automobilistiche importanti come Ferrari e Fiat, che investono molto in ricerca e tecnologia. Del resto il car design è l’altra fonte d’ispirazione per uno studio sempre al passo con i tempi dove la contemporaneità e le tendenze di mercato sono miscelate perfettamente con la tradizione Riva.
“Come operiamo? Una volta che abbiamo sviluppato le linee esterne e gli interni con i consueti software di modellazione, e dopo esserci consultati per armonizzare i due aspetti, carichiamo nel software di realtà virtuale i rispettivi file con le geometrie di interni ed esterni (inserendo anche i materiali degli elementi che impiegheremo. Un visore ci permette poi di visualizzare la barca in scala 1:1 e muoverci a bordo per verificare linee ed equilibri. In questo modo otteniamo un aumento della qualità dei prototipi, una visualizzazione in tempo reale di eventuali modifiche per creare progetti competitivi”, spiega più precisamente Vincenzo Dallacqua.
Una tecnologia quindi che non si va a sostituire di fatto alla metodologia progettuale di di OID ma permette di raggiungere nuovi livelli di attenzione sui dettagli e configurazioni. L’arte contemporanea e classica rimane la fonte di ispirazione per trovare la purezza delle linee e l’equilibrio dei volumi che caratterizzano le imbarcazioni di Officina Italiana Design. Questa metodologia è stata già impiegata su vari modelli d’imbarcazioni in fase di sviluppo.
“Seppure amante del disegno a mano libera, la tecnologia e le nuove frontiere mi interessano molto: mi permettono nuove sfide per raggiungere nuovi traguardi”, sottolinea Mauro Micheli, Chief Designer e co-fondatore di OID