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Olokun: a bordo del terzo esemplare della serie 50 metri di Tankoa

Nella mitologia Yoruba l’Olokun è un eroe androgino diventato semidio ed è considerato la personificazione di diverse caratteristiche umane quali la pazienza, la meditazione, l’osservazione e le visioni future che lui mostra sul fondo dell’oceano. Olokun governa le ricchezze materiali, le abilità psichiche, i sogni, la meditazione e la salute mentale. (Qui tutti i nostri post su Tankoa)

Olokun

Non è quindi difficile immaginare che, per l’armatore del terzo scafo della serie 50 metri di Tankoa, battezzato appunto Olokun, il mare e la vita a bordo siano una sorta di rifugio dalla frenesia della vita. Non è un caso che su questo yacht non ci siano televisioni (solo le predisposizioni per installazioni future) e che tutto sia stato pensato per consentire agli ospiti di essere sempre in contatto visivo con il mare.

Olokun

Olokun: esterni di Francesco Paszkowski e interni di Casa Dio Miami/London

Gli esterni, come per i due precedenti 50 metri Vertige e Bintador, sono opera di Francesco Paszkowski, mentre gli interni sono stati affidati a Dio Rodriguez, di Casa Dio Miami/London.

Olokun

«Olokun è uno yacht dalle linee possenti e contemporanee, con alcuni elementi di design che riportano al family feeling di Tankoa come la poppa importante, il dinamismo delle linee e la sovrastruttura compatta sull’acqua», spiega Francesco Paszkowski.

Olokun

La costruzione era cominciata on spec ed era già completata al 60 per cento quando è arrivato l’armatore. Come suo rappresentante e designer ha portato Dio Rodriguez che per lui aveva già curato case, aerei e anche il refit di alcune imbarcazioni. Entrambi avevano le idee chiarissime su ciò che desideravano e  Tankoa è riuscita ad accontentarli, nonostante la costruzione fosse in fase già piuttosto avanzata. 

Olokun

«L’armatore ha chiesto di avere solo due terrazze abbattibili a prua, in corrispondenza della suite armatoriale», spiega ancora Paszkowski, «e di avere tutta la parte poppiera del main deck dedicata alla zona giorno», conclude. La zona dining è stata quindi spostata sull’upper deck, dove Bintador aveva una lounge. 

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Una paletta colori inusuale

Ma a parte il layout, quel che caratterizza davvero Olokun è la paletta colori, sia esterna sia interna. Lo scafo è stato infatti verniciato di nero ed è abbinato a una sovrastruttura grigio metallizzato. Una scelta che poteva dare problemi di calore. Per evitare “l’effetto sauna” dei colori scuri, è stata però scelta una vernice Awlgrip ad alte prestazioni capace di ridurre la temperatura dello scafo di ben 10 gradi. Anche gli interni di Olokun sono decisamente insoliti per gli standard dello yacht design. Ispirati al minimalismo giapponese, hanno tonalità più che neutre. L’intento di Casa Dio è stato infatti quello di annullare il più possibile gli interni per esaltare il panorama esterno.

Olokun

Un obiettivo perfettamente centrato, soprattutto nel main e nell’upper deck dove pareti nere abbinate a divani e pavimenti bianchi obbligano lo sguardo a spaziare oltre. Questa semplice bicromia, spezzata solo dal cielino in quercia a poro aperto, è inusuale, ma estremamente accogliente e rilassante. 

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Pur senza replicare il nero totale alle pareti, il resto degli interni di Olokun si declina solo su quattro tonalità: il nero, il bianco, il grigio e l’essenza di quercia, cui fanno da contraltare i bellissimi tessuti di Loro Piana, sempre in tonalità neutre, e i mobili disegnati e fatti realizzare ad hoc da Casa Dio. Un minimalismo elegante e accogliente che fa sua una delle massime di Coco Chanel: «spesso togliere è meglio che aggiungere».

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Olokun: il layout degli interni

Per quel che riguarda il layout, sia interno sia esterno, ci sono state delle modifiche, rispetto a quanto disegnato da Francesco Paszkowski, per venire incontro alle richieste dell’armatore. Prima fra tutte quella di avere un hammam, un’area lounge e una relax il più possibile vicino al mare. Il beach club è stato quindi trasformato in un hammam e il tender garage in una zona lounge e relax. Altra richiesta dell’armatore è stata quella di avere un main saloon il più grande e libero possibile. La zona pranzo è dunque migrata sul ponte superiore dove occupa l’intero upper lounge e dove, nel pozzetto esterno, trova spazio un secondo tavolo per pranzi e cene en plein air. 

Olokun

La cucina è stata posizionata sul lower deck, come su Vertige, mentre la suite armatoriale è a prua del ponte principale ed ha uno studio che, all’occorrenza, può essere trasformato in una Vip suite. Altre quattro cabine doppie, posizionate per baglio, si trovano sul ponte inferiore. 

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Al momento, in cantiere a Genova sono in costruzione altri due progetti della serie 50 metri e il cantiere è anche in cerca di nuovi spazi produttivi che siano funzionali ad un aumento della produzione.

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