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Paul&Shark per gli oceani

Paul&Shark ancora protagonista del mondo nautico. Dal 27 al 31 ottobre si è infatti svolto a Sanremo L’European Finals Dragon Grand Prix sponsorizzato proprio dall’azienda varesina.

Gli oltre quaranta gli scafi in gara provenienti da 13 Paesi diversi si sono sfidati in una cinque giorni ricca di emozioni che ha visto trionfare lo svedese Martin Palsson già vincitore quest’anno della Gold Cup. Prossimo appuntamento a marzo per il tradizionale Paul&Shark Trophy, un classico della classe e ad aprile gran finale con il Campionato Europeo. 

Il legame di Paul&Shark con il mare, del resto, è sempre stato fortissimo.
Da Save the Sea a Second Life, alla certificazione Plastic Free. All’insegna del claim “Better People for a Better Planet” Paul&Shark, storico marchio italiano dell’abbigliamento sportivo, non si limita semplicemente a produrre le sue collezioni che a metà degli Anni 70 hanno portato “il mare in città”. Da sempre legato al mondo del mare e alla sua filosofia, Paul&Shark è fortemente impegnato in una serie d’iniziative a difesa dell’ambiente e non solo quello marino. Un impegno che va dall’utilizzo di materie prime sostenibili all’impiego di tecnologie che riducono l’impatto ambientale, al sostenere campagne di salvaguardia dell’ecosistema marino. 

Prima fra tutte la collaborazione con “Shark Trust”, organizzazione internazionale nata nel 1997, che si dedica alla promozione dello studio, della gestione e della conservazione degli squali. Paul&Shark ha fatto suo questo impegno con una collezione dedicata, una capsule che si ripeterà ogni stagione con prodotti diversi, che su tutti i capi porta uno speciale logo disegnato da Shark Trust. Un sostegno che si completa destinando alla Fondazione il 10 per cento del ricavato delle vendite.

Alla collaborazione con Shark Trust si affiancano poi altre iniziative che interessano direttamente la produzione di Paul&Shark. Come il progetto Save The Sea e la sua collezione di capi realizzati con un particolare filato di poliestere riciclato che deriva dalle bottiglie di plastica che inquinano il mare. Viene invece dal riciclo di materiali di scarto come le reti da pesca, l’Econyl, un filato di nylon rigenerato che ha le medesime proprietà del nylon vergine e che Paul&Shark usa per la realizzazione di molti capi tra cui capispalla e pantaloni.

L’iniziativa denominata “Second Life”, all’insegna dello slogan “No Garments Should be Wasted”, interessa invece i capi che non passano i rigorosi controlli qualità (circa il 3 per cento), e che di norma verrebbero distrutti. Riparati, uno per uno e a mano, questi capi diventano “pezzi unici” completando un processo produttivo assolutamente virtuoso. Come virtuoso è l’utilizzo, per esempio, di cotone proveniente da coltivazioni biologiche dove non vengono usati pesticidi o fertilizzanti chimici o della lana della tenuta di Beufront, in Tasmania, sede di un allevamento di pecore merino d’eccellenza che vanta una produzione sostenibile e certificata.

Una generale attenzione per l’ambiente che ha meritato a Paul&Shark il riconoscimento “Plastic-Free” e che si affianca a una costante ricerca che ha portato a esclusivi trattamenti dei capi come, per esempio, il sistema Typhoon 20000 che utilizza una particolare membrana ultrasottile che assicura la massima impermeabilizzazione e tenuta al vento: ciò che chiede non solo chi va per mare. 

Quella di Paul&Shark non è quindi una semplice scelta commerciale o di marketing, ma una vera passione per il mare. Una passione che si esplicita nelle iniziative per la sua difesa e che si è concretizzata nel restauro di una storica imbarcazione e in un’esclusiva collezione destinata ai velisti più esigenti che porta il suo nome: Kipawa.

Progettata dal norvegese Christian Jensen nel 1937 e varata nel 1938 a Oslo, Kipawa è un “10 metri norvegese” che deriva dalla classe dei 10 metri Stazza Internazionale che corse le regate olimpiche dei Giochi del 1912 e del 1920. Dopo aver navigato per decenni Kipawa, nel 1995, fece naufragio all’isola di Stromboli e fu poi abbandonata sulla spiaggia tra Milazzo e Messina. Qui è stata trovata da Paul&Shark che l’ha recuperata e partire dal 2003 sottoposta a un lungo e accurato restauro che le ha permesso di tornare a navigare e a vincere.

Uscita dai restauri nel giugno 2006 Kipawa ha infatti vinto l’edizione di quell’anno delle Vele Storiche di Viareggio. Da allora l’equipaggio di Kipawa con il suo abbigliamento è testimonial dell’eleganza raffinata, ma al contempo sobria ed esclusiva, che da sempre contraddistingue lo stile Paul&Shark mentre Kipawa racconta sulle onde dell’amore di Paul& Shark per il mare e per le cose belle.

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