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Ritratti: Kelly Slater

I record esistono per essere battuti. Soprattutto nello sport. Ci sono poi le eccezioni. Una di queste riguarda il surf. Una disciplina in cui immaginare qualcuno che possa non tanto superare, ma anche solo eguagliare i primati di Kelly Slater è difficile.

Bild von Kelly Slater mit seinem Surfbrett. (PPR/Breitling/Kelly Slater)

A oggi non c’è atleta in attività che nella propria disciplina possa vantare di essere il più giovane (all’età di 20 anni), e il più vecchio (a 39 anni), ad aver vinto un mondiale. A proposito, i titoli iridati che brillano nella bacheca di Slater sono ben 11. Classe 1972, secondo di tre fratelli, Slater ha iniziato a muovere i primi passi sulla tavola in Florida, a Cocoa Beach dove è nato. Si trova sulla Space Coast la cui fama si deve non tanto alle onde, quanto alla vicinanza con Cape Canaveral, la base di lancio della Nasa.

Oggi Kelly Slater fa parte, insieme a due talentuose surfiste come Stephanie Gilmore e a Sally Fitzgibbons, della Breitling Surfer Squad. Alla base di questa scelta c’è la volontà di portare avanti una visione condivisa in termini di valori e obiettivi. A iniziare dalla sensibilizzazione sulla tutela e la salvaguardia del mare. Una vera corsa contro il tempo nella quale Breitling da una parte e Slater dall’altra sono impegnati in prima linea. Lo abbiamo incontrato a Leemore, in California, nel ranch che porta il suo nome e dove si allena in una gigantesca piscina con onde artificiali.

Superocean Automatic 44

L’occasione era il lancio del Superocean Outerknown referenza che rinsalda la partnership tra Breitling e Outerknown, l’azienda di abbigliamento sostenibile della quale Slater è cofondatore. Tra gli elementi clou del nuovo orologio c’è l’abbinamento a cinturini NATO in filo ECONYL®, un materiale creato esclusivamente dal nylon di scarto riciclato. 

Cosa l’ha spinta a unirsi a Breitling?
Per prima cosa mi piace molto l’azienda. Sono stato onorato quando mi hanno chiesto di lavorare insieme. Inoltre l’idea che abbiano dato vita a diverse squadre in altrettanti ambiti e far parte di una di queste insieme a Stef (Stefanie Gilmore ndr) e Sally (Sally Fitzgibbons) mi ha entusiasmato sin dall’inizio. Ho un grande rispetto per il lavoro che stanno facendo. Entrambe sono motivate e si stanno impegnando tantissimo. È bello far parte di un team come questo. 

Superocean Automatic 44

Quali sono i valori che condivide con Breitling?
La ricerca della perfezione. È una costante della mia vita. Sono il secondo di tre fratelli e quello maggiore esercitava su di me una grande pressione che mi ha portato a dare sempre il meglio di me stesso, in ogni situazione. Ecco perché ho sviluppato questa capacità di volermi sempre migliorare in ogni aspetto della vita.

E posso chiederle che ha rapporto ha con il tempo? 
Non sono un buon esempio. Sono sempre in ritardo, su ogni cosa (ride ndr), anche se devo prendere un volo. Ma nel surf non puoi permetterti di sbagliare. Il fattore tempo è cruciale e, persa la prima, è difficile che ti possa capitare una seconda occasione. Nella mia carriera, per ironia della sorte, la metà degli obiettivi li ho raggiunti all’ultimo minuto. Forse perché quando sono sotto pressione riesco sempre a dare il meglio. 

Superocean Heritage II Chronograph 44 Outerknown caseback (PPR/Breitling)

Al momento è sia il più giovane (all’età di 20 anni) sia il più anziano (all’età di 39 anni) ad aver vinto un mondiale di surf. Oggi si sente più giovane o anziano?
Non sento il peso dell’età. In realtà mi sento ancora giovane. Soprattutto perché quando osservo il livello raggiunto dagli altri surfisti, in special modo quelli più giovani, mi fermo e rifletto sul fatto che per stare al loro passo devo per forza imparare a fare qualcosa di nuovo. 

LOS ANGELES, CALIFORNIA – SEPTEMBER 25: <> during the Breitling Summit on September 25, 2019 in Lemoore, California. (Photo by Charley Gallay/Getty Images for Breitling)

Quando ha deciso di diventare un surfista?
Sono cresciuto a Cocoa Beach in Florida. A mio padre piaceva questo sport e mia madre adorava stare in spiaggia. Poi mio fratello maggiore ha iniziato a surfare e io l’ho seguito. A quei tempi però si respirava un’atmosfera particolare che faccio fatica a ritrovare adesso. Se fossi nato in quest’epoca difficilmente mi sarei avvicinato al surf. Non è solo questione di prendere la tavola e andare in acqua. La vita di spiaggia era scandita da tanti momenti come trascorrere il tempo in compagnia degli amici al ristorante, cosa che i miei genitori adoravano in particolar modo. Oggi al posto del ristorante c’è un condominio e si è persa quell’atmosfera. In cuor mio speravo che qualcuno lo comprasse e continuasse l’attività. Non è andata così. L’unica consolazione è che la strada che costeggia la spiaggia dove sono cresciuto come surfista oggi si chiama Kelly Slater Way.

LOS ANGELES, CALIFORNIA – SEPTEMBER 25: <> during the Breitling Summit on September 25, 2019 in Lemoore, California. (Photo by Charley Gallay/Getty Images for Breitling)

E restando in tema surf. Mi può raccontare il momento più bello e quello invece più brutto nella sua carriera?
Il peggiore è stato sicuramente nel 2003. Avevo il titolo mondiale a portata di mano. Bastava davvero poco per vincerlo. Mancava da cinque anni e stava arrivando nel momento in cui ero tornato a competere dopo un periodo di assenza. C’erano tutti i presupposti. L’anno stava andando bene sotto il profilo dei risultati. Eppure alcune questioni personali hanno assorbito la mia attenzione più del dovuto al punto che nell’ultima prova dell’ultimo giorno di gara ho visto svanire il risultato davanti ai miei occhi. È stato un brutto colpo, ma se vogliamo vedere il rovescio della medaglia mi è servito molto per ripartire con il piede giusto. 

Breitling Surfers Squad member Kelly Slater wearing his Superocean Heritage II Chronograph 44 Outerknown (PPR/Breitling)

E il migliore?
Non ho dubbi. Il 1995. Quell’anno mi stava regalando grandi soddisfazioni. Occupavo la terza posizione ma ero ancora in corsa. Tutto si è deciso nell’ultimo giorno di gara. Vinsi il mondiale ma anche la Triple Crown alle Hawaii e il Pipe Masters. Fu un anno incredibile come se qualcuno avesse già scritto la sceneggiatura. Quando salii sul gradino più alto del podio fu il giorno più bello della mia vita.

LOS ANGELES, CALIFORNIA – SEPTEMBER 25: <> during the Breitling Summit on September 25, 2019 in Lemoore, California. (Photo by Jeff Gross/Getty Images for Breitling)

Pensa che il surf sia qualcosa più di una disciplina sportiva?
Per alcuni è una forma d’arte poiché permette di esprimere qualcosa che arriva dall’anima. Condivido questa riflessione. Vale anche per coloro che praticano il surf a livello professionale. Non puoi limitare il ragionamento solo a livello sportivo. Una volta che cominci a cavalcare una tavola, il surf entra a far parte della tua vita. Una volta che smetti di gareggiare la voglia di prendere la tavola non ti lascia. Ho amici che lo hanno praticato fino a 90 anni. 

LOS ANGELES, CALIFORNIA – SEPTEMBER 25: <> during the Breitling Summit on September 25, 2019 in Lemoore, California. (Photo by Jeff Gross/Getty Images for Breitling)

In Point Break e Un Mercoledì da Leoni ricorre il tema che ogni surfista è in attesa dell’onda perfetta. Quella che capita una volta nella vita. Succede solo nei film o c’è del vero? 
Nei film questo concetto viene molto enfatizzato. Ma è anche vero che il motivo per il quale viaggiamo molto è per trovare le condizioni ideali. Ogni surfista vive nell’attesa di cavalcare l’onda perfetta. 

LOS ANGELES, CALIFORNIA – SEPTEMBER 25: <> during the Breitling Summit on September 25, 2019 in Lemoore, California. (Photo by Charley Gallay/Getty Images for Breitling)

Viaggiando avrà costatato il livello d’inquinamento raggiunto. So che è colpito da ciò che ha visto in Micronesia.
È pazzesco quello che sta succedendo. È inimmaginabile vedere come un luogo così remoto non sia stato risparmiato dalla spazzatura e dalla plastica. Di recente sono stato in Giappone e sono rimasto impressionato dalla quantità di plastica riversata sulle spiagge. Non c’è luogo ormai che non abbia subito l’invasione della plastica e dei rifiuti. Tutto ciò è molto preoccupante. Non possiamo più far finta di niente e ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte. 


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