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Ritratti: Patrizia Mosconi

Un veliero stilizzato. Che in qualche modo ricorda un veliero speciale: l’Amerigo Vespucci, la nave scuola della Marina Militare Italiana. È il logo che Patrizia Mosconi ha disegnato per Home, la divisione dedicata all’arredamento e allo styling della Gentili Mosconi, l’azienda tessile fondata 27 anni fa con il marito Francesco Gentili. «Mio padre produceva i foulard, le cravatte e molti altri oggetti personalizzati che la Marina Militare realizzava anni fa per le sue navi. Io mi occupavo di quel settore.

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Erano oggetti dati in omaggio agli ospiti o che i visitatori e gli appassionati comperavano per ricordo. Tra le tante navi c’era anche l’Amerigo Vespucci. Ci ho anche navigato e quel mondo mi è rimasto nel cuore», racconta Patrizia Mosconi che nel 1988 s’imbarca nell’avventura di Gentili Mosconi.

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«Siamo partiti Francesco e io, soli, in una stanza. Ci davano dei pazzi». Oggi la Gentili Mosconi, che ha sede a pochi chilometri da Como, è un’azienda leader nella produzione di tessuti e accessori d’alta gamma e ha appena aperto una stamperia dove convivono tradizionali tecniche a mano e ultimissimi impianti inkjet. Il via dell’impresa a due con la seta, il filato e l’industria per cui Como è ancora conosciuta al mondo. Quindi: foulard e cravatte. «Poi è venuta l’alta moda». Sui nomi delle maison e delle firme che sono clienti dell’azienda c’è il top secret. Ma la risposta è nel sorriso e nell’ammiccare di Patrizia Mosconi: tutte le grandi.

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Dieci anni fa, sulla spinta della sua dinamica passione per la creatività, la nascita di Home. «Lavorando nell’alta moda avevamo una visuale tutta diversa da chi operava nell’arredamento dove i temi erano abbastanza basici: un anno andava il fiorato, l’anno dopo le righe. Nell’alta moda invece è tutto estremamente dinamico. Sperimenti, inventi, crei tessuti e abbinamenti  innovativi. Insomma, facevamo cose che ci sembravano bellissime e abbiamo deciso di proporle anche per l’arredamento». Scelta azzeccata visto che oggi alta moda e arredamento vanno ormai di pari passo. Ma la passione per mare e barche era rimasta.

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«Ho subito cercato di entrare nel mondo della nautica. I primi lavori con il Gruppo Ferretti e ho curato anche la barca di Norberto Ferretti. Ma il primo in assoluto è stato un Pershing. Poi sono venuti altri cantieri, armatori, yacht designer e alla fine sono davvero molti gli yacht sui quali abbiamo lavorato».

Pershing82 master cabin
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E tra i tanti yacht quelli di Itama, Riva, Ferretti, Mochi, Custom Line, ma anche un Palmer Johnson. «Come comincia il lavoro? Dipende. Può essere l’armatore che viene direttamente oppure è il cantiere e allora portiamo i nostri lavori che vengono esposti nel loro show room. O ancora, se l’armatore vuole la massima riservatezza, il cantiere ci spedisce i campioni dei materiali usati a bordo, per i mobili, i pavimenti e così via. E io creo la barca.

Riva 63 Virtus_ Master Cabin
Riva 63 Virtus_ Master Cabin

Con le mie quattro collaboratrici, alla Home siamo tutte donne, realizziamo la presentazione con disegni a mano, amo disegnare personalmente le mie creazioni, oppure in 3D, con i campioni dei tessuti e la sequenza degli ambienti».

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«Un lavoro che interessa tutta la barca, compresi gli accessori, pure i teli per il beach club, realizzando una continuità non solo di colori, ma soprattutto di immagine. È quella che fa l’eleganza. E usando ogni tipo di tessuto o abbinamenti, anche molto particolari». Tra i tanti, e per uno degli ultimi yacht curati da Patrizia Mosconi, contatta direttamente da Tilli Antonelli per il Wider 150, anche l’abbinamento tra lino, seta e crine di cavallo.

Wider 150 interni
Wider 150 interni

«Ma per il copriletto di un Pershing abbiamo immerso il tessuto nel fango! Mi piace sperimentare e anche fare cose un po’ folli». Case, barche, anche l’arredamento di yacht nel futuro di Patrizia Mosconi. «Mi piacerebbe molto. Amo il legno massello, ma mi piace usare tutti i materiali».

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Grigio nelle sue nuances, inserimenti di marrone, petrolio, contrasti di arancione. Ma soprattutto i colori naturali quelli che Patrizia Mosconi ama nelle sue creazioni. «Quando cerco una variante per un tessuto, guardo fuori dalla finestra. E nelle infinite varianti di colori della natura, direi che il Padreterno è stato davvero un artista, trovo tutto quanto mi aiuta a creare. Ho avuto il dono della creatività e amo poterla esprimere».

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