Era il 1999. Quell’anno debuttava sulla scena velica Sail Racing International Sail Racing International. In un quarto di secolo l’azienda svedese specializzata nella produzione di capi tecnici ha conquistato l’attenzione di una platea di velisti sempre più ampia. Una rotta culminata con la partecipazione, in qualità di fornitore ufficiale, al fianco di molti team impegnati in regate di altissimo livello come SailGP e, naturalmente, la Coppa America. Un successo non dettato dal caso ma che poggia sulla capacità che Sail Racing International ha avuto nel saper soddisfare le esigenze di chi pratica uno sport come la vela che, negli ultimi tempi, ha avuto grazie all’ingresso dei foil una forte accelerazione sia in termini di contenuti tecnologici sia di prestazioni. Da qui la necessità di mettere a punto e studiare capi che rispondessero a precisi requisiti funzionali senza comprometterne il comfort. La vela si è rivelata uno straordinario laboratorio di ricerca che ha permesso all’azienda di travasare questo bagaglio di competenze anche nelle tante collezioni pensate per essere utilizzate nella vita di tutti i giorni. Un modo pe sentirsi velisti anche lontano dal mare. Oggi Sail Racing International torna nuovamente sulla scena delle competizioni veliche “volando” al fianco di Alinghi Red Bull Racing. Un ulteriore tassello che, come ci spiega in questa intervista il Ceo Joakim Berne, proietta nel futuro Sail Racing International.
Alla 37ª edizione dell’America’s Cup sarete al fianco di Alinghi Red Bull Racing Team. Come è nata questa collaborazione?
Per oltre un decennio abbiamo avuto il privilegio di collaborare strettamente con gli ex atleti Red Bull Hans Peter Steinacher e Roman Hagara, sostenendo il loro Red Bull Extreme Sailing Team. Quando Red Bull ha deciso di creare un Challenger di Coppa America insieme all’icona della vela Alinghi, ex vincitore della Coppa America, ci ha contattato. Dopo un processo di selezione dell’abbigliamento tecnico, siamo stati felici di emergere come marchio preferito dagli atleti.
Nel dettaglio, può dirci come si articola questa collaborazione?
Dopo essere stati contattati dai rappresentanti del team, abbiamo fornito la nostra collezione di abbigliamento tecnico per la vela più performante, la 50-kts Race Edition, per il loro processo di selezione. L’esito positivo ha stimolato ulteriori discussioni sugli aspetti generali di una partnership con Michel Hodarda, co-CEO di Alinghi Red Bull Racing. Condividiamo le stesse ambizioni e lo stesso approccio, il che ci ha permesso di finalizzare un accordo piuttosto rapidamente. Prima di firmare e impegnarci reciprocamente, siamo stati invitati a incontrare Ernesto Bertarelli, presidente di Alinghi Red Bull Racing e due volte vincitore dell’America’s Cup.
Il team ha richiesto specifiche particolari per l’abbigliamento da indossare sull’AC75 e, in particolare, lei ha avuto un ruolo importante nel processo di sviluppo della collezione?
Nelle fasi di sviluppo dei prodotti manteniamo una stretta collaborazione con tutti i nostri atleti nella vela, garantendone il loro coinvolgimento in ogni fase. Prima dell’uscita sul mercato, i nostri capi sono sottoposti a test rigorosi e il loro feedback è un elemento importante. In questo caso, abbiamo creato una collezione specifica, considerando attentamente le esigenze uniche della navigazione in AC75. Inoltre, abbiamo creato soluzioni personalizzate per ogni atleta, adatte ai rispettivi ruoli a bordo. L’impegno e il coinvolgimento attivo del team sono stati molto apprezzati durante l’intero processo.
Rispetto alle competizioni veliche tradizionali, le regate in modalità foil richiedono un approccio diverso in termini di abbigliamento tecnico?
Sì. In primo luogo, è necessario che l’abbigliamento sia adeguato alle esigenze di tutti i partecipanti. Innanzitutto, dobbiamo proteggere i nostri atleti dagli impatti, il che comporta una protezione integrata in aree specifiche. Nella realizzazione dei capi utilizziamo materiali superleggeri per minimizzare il peso e ridurre la resistenza aerodinamica. Inoltre, è fondamentale costruire un kit che sia confortevole e pratico da utilizzare, a prescindere dal ruolo di chi lo indossa, proprio come fosse una seconda pelle.
In termini di materiali utilizzati, quali sono le innovazioni più importanti introdotte?
Abbiamo implementato nuovi tessuti, nuovi processi costruttivi e apportato miglioramenti significativi lungo tutta la linea. Per il momento mi fermo qui, tutto sarà svelato a tempo debito sul campo di gara.
C’era una volta la lana; oggi l’evoluzione nel campo delle fibre sintetiche ha fatto passi da gigante. Quanto spazio c’è ancora per l’innovazione in questo settore?
Con l’evoluzione dello sport, cerchiamo sempre di essere all’avanguardia per mantenere i nostri atleti protetti, comodi e a loro agio. Credo che nel prossimo futuro vedremo molte altre innovazioni interessanti. Detto questo, penso anche che i materiali naturali come la lana possano avere un revival, magari mescolati a nuove fibre.
L’equipaggio è composto da otto persone, ognuna chiamata a svolgere un ruolo specifico che richiede un approccio più dinamico (vedi i ciclisti) e uno più statico (vedi i timonieri). Questo cambia anche il tipo di abbigliamento da indossare?
Ogni membro della squadra avrà un abbigliamento personalizzato che gli consentirà di fornire le migliori prestazioni durante le gare. In definitiva, la nostra ambizione è quella di creare capi personalizzati che siano più di un semplice abbigliamento.
Sail Racing International è stata fondata nel 1999. Come si è evoluto il marchio in questi 25 anni e qual è la sua filosofia oggi?
La nostra filosofia è la stessa del 1999: ci concentriamo sulla progettazione e sulla realizzazione di capi tecnici innovativi pensati per la vela professionale. Fin dall’inizio abbiamo anche progettato, commercializzato e venduto una collezione di abbigliamento sportivo. Lo spirito è sempre lo stesso. Siamo ancora un gruppo affiatato con l’ambizione di essere all’avanguardia.
La decisione di concentrarsi e investire in eventi come l’America’s Cup e il SailGP fa parte di una strategia precisa? Cosa li rende unici nel panorama sportivo e velico?
Sail Racing è stata fondata quando abbiamo visto che lo sport si stava evolvendo verso regate molto più veloci di quanto non facessero i marchi di abbigliamento che lo sostenevano all’epoca. Ora, lo sviluppo abbinato alle alte prestazioni in questo sport è progredito notevolmente in questi ultimi tempi. Più di quanto potessimo immaginare. Quindi sì! Siamo nati per questo tipo di vela, è nel nostro DNA. L’America’s Cup e il Sail GP rappresentano l’apice di questo sport, spingono i limiti della vela e creano un percorso naturale e stimolante per le nuove generazioni.
Oggi l’abbigliamento tecnico e sportivo di The North Face e Patagonia ha conquistato una fetta di pubblico sempre più ampia che ama indossarlo anche al di fuori degli ambiti per cui è stato progettato. Questo vale per la montagna, il mare e più in generale per le attività all’aria aperta. Dal suo punto di vista, quali sono le ragioni di questo successo?
Questa evoluzione fa parte dell’espressione di sé e del posizionamento personale. In seguito alla pandemia, potremmo assistere a un’ulteriore crescita di questa tendenza, che vede scomparire lentamente i vecchi codici di abbigliamento da ufficio, ecc. Inoltre, la maggior parte di questi marchi sportivi di fascia alta sono tecnici e di buona qualità, con un look comodo e resistente.
I materiali studiati per sviluppare i capi tecnici utilizzati dagli equipaggi dell’America’s Cup e di altre regate di questo livello sono applicati anche in collezioni più tradizionali?
Per noi tutto inizia con le nostre collezioni tecniche per la vela, che sono la pietra miliare della nostra esperienza. In seguito utilizziamo queste conoscenze quando progettiamo e costruiamo capi tecnici e semi-tecnici sia per le spedizioni invernali sia per un uso quotidiano più funzionale. In molti casi, contengono gli stessi tessuti e componenti.
Quante collezioni compongono oggi l’offerta Sail Racing e a quale pubblico vi rivolgete?
Innoviamo continuamente all’interno delle nostre collezioni 50 kts e Reference. Inoltre, ogni anno lanciamo due collezioni stagionali, una per la primavera/estate e una per l’autunno/inverno. Il nostro target principale è la comunità velica internazionale.
Quali canali di vendita utilizzate?
Sailracing.com, Sail Racing Club House Stores e rivenditori selezionati in tutto il mondo. Abbiamo anche un reparto chiamato Sail Racing Special Order, un servizio dedicato a proprietari di yacht e capitani che necessitano di nuove attrezzature.
Quali sono oggi i vostri mercati di riferimento e che ruolo ha l’Italia?
Attualmente il nostro mercato principale è la Scandinavia, ma stiamo assistendo a una continua crescita nelle regioni meridionali dell’Europa e negli Stati Uniti. L’Italia occupa un posto speciale per i marchi di vela come noi. Una mecca della vela, elegante e molto impegnata. Per noi è molto importante essere ben accolti in Italia.
Qual è la sua collezione preferita?
La mia collezione preferita è la 50 kts, che rappresenta l’essenza del nostro marchio. Per questo motivo, non risparmiamo gli sforzi per ottenere prodotti innovativi e all’avanguardia, in grado di superare la prova del tempo. Inoltre, ci spinge davvero a fare passi avanti come azienda.
Infine, come è nata la sua passione per il mare?
Ho iniziato a navigare molto presto a bordo della barca di famiglia. Crescendo, ho continuato a esplorare e a plasmare la mia passione per questo sport nella classe Optimist, poi sono passato alle derive e non mi sono più fermato. Ora ho la fortuna di dedicare la maggior parte delle mie giornate a lavorare vicino allo sport che amo. Nel tempo libero, mi assicuro di essere in acqua o vicino ad essa. Mi viene ancora la pelle d’oca ogni volta che visito la base di Alinghi Red Bull Team.
Ho letto anche che quando può ama trascorrere più tempo possibile a bordo di Jupiter, il suo Oyster?
Jupiter non è la mia barca, è di proprietà del nostro principale azionista. Tuttavia, l’anno scorso ho trascorso molto del mio tempo libero a bordo di Jupiter. Tuttavia, quest’anno trascorrerò il mio tempo a Barcellona.
Qual è il suo momento preferito in barca?
Adoro la notte, quando è buio pesto, soprattutto quando c’è mare grosso. Anche se può sembrare strano, in quei momenti mi sento molto tranquillo.
Ultima domanda: come sarà il Sail Racing tra 25 anni?
Speriamo di continuare la stessa missione, dedicata alla creazione di capi innovativi e prestazionali per velisti impegnati in regate ad alto livello. Già oggi mi chiedo quali velocità si raggiungeranno in futuro.
Matteo Zaccagnino