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SL102Asymmetric

Spingersi oltre, mettere in discussione il certo e già visto, proporre qualcosa di sempre nuovo e innovativo è ormai una consuetudine della filosofia dei cantieri Sanlorenzo.

Con il progetto di SL102Asymmetric viene ripensato un ancestrale principio che governa la progettazione nautica: la simmetria, appunto. Un’idea affascinante e non convenzionale, partita da Chris Bangle, geniale designer statunitense e grande innovatore nel settore automobilistico e non solo, e concretizzata da Bernardo Zuccon, architetto dello studio romano Zuccon International Project.

Le principali ricadute progettuali del concetto di asimmetria in uno yacht sono quelle di ottenere maggior fruibilità degli spazi e una migliore comunicazione con l’esterno.

SL102Asymmetric presenta così solo il passavanti sul lato di dritta, mentre il lato di sinistra è come quello di uno scafo wide body e ciò consente di recuperare circa ben dieci metri quadrati di superficie a favore degli ambienti interni.

Il principio dell’asimmetria nella progettazione ha radici ben lontane e qui è una chiara citazione alle sette invarianti dell’architettura, ovvero i codici moderni teorizzati dallo storico e critico Bruno Zevi  nel rinomato saggio ‘Il linguaggio moderno dell’architettura. Guida al codice anticlassico’.

«L’asimmetria, come racconta Zevi», afferma Sergio Buttiglieri, Style Director di Sanlorenzo, «è un elemento che ritroviamo fin dall’antichità classica nei Propilei e nell’Eretteo dell’acropoli ateniese che anticipa persino i dislivelli del Raumplan di Adolf Loos; per non parlare degli esempi dell’architettura medievale densi di asimmetrie come Piazza del Campo a Siena.

Concetto, inoltre, che i grandi architetti del nostro tempo, partendo da Le Corbusier, amavano frequentemente utilizzare per dinamizzare e risemantizzare la percezione delle loro iconiche architetture».

Nonostante l’asimmetria, SL102Asymmetric mantiene comunque tutti gli stilemi e le caratteristiche del family feeling di Sanlorenzo come le linee sobrie, l’equilibrio delle masse, le aperture a scafo misurate, le potenze inclinate e allineate, la sovrastruttura filante e non imponente. «La sfida vera» – dichiara Zuccon, «è stata non cambiare la storia e la tradizione di Sanlorenzo attraverso un segno, ma rispettare l’immagine fortissima del brand e dei suoi yacht, innovando senza perderne l’identità». 

Una volta a bordo, l’asimmetria si percepisce in pieno. Appena entrati nel salone principale si ha quello che gli americani definiscono ‘effetto wow’. Grazie al wide body del lato sinistro e alle finestrature a tutta altezza si ha davvero un contatto diretto con il mare.

Gli interni, curati da Martina Zuccon, sono molto eleganti e sofisticati. Se il contenitore di questo yacht riprende concetti architettonici, il contenuto non poteva essere da meno. Abbiamo così un sapiente accostamento di oggetti dei Maestri del design con quelli di progettisti contemporanei.

Nel salone principale del main deck, il cui pagliolo è costituito dal prezioso parquet in teak Burma by Cadorin, troviamo i divani Michel Club di Antonio Citterio realizzati da B&B Italia con accanto Bob, il tavolino del designer Jean-Marie Massaud con piano in marmo Emperador di Poltrona Frau. In questo contesto moderno ben si integra la storica lampada Taccia del 1962 di Achille Castiglioni by Flos.

Molto interessante è il tavolo in pietra d’Avola situato sul lato sinistro del salone: un prototipo dell’azienda Salvatori che, grazie a un meccanismo, può essere tavolo da pranzo o coffe table; quest’ultima possibilità valorizza anche la vista sul mare. Sul lato di dritta si apre una terrazza per la quale sono stati pensati arredi semplici ma di una sublime bellezza prodotti da B&B Italia Outdoor: il tavolino Awa in Cristalplant del designer Naoto Fukasawa e le sedie pieghevoli Mirto Outdoor di Antonio Citterio.

Il focus point di questo ambiente è la parete al fondo costituita da due pannelli in bronzo che scorrono, opera d’arte di Paolini. Nella cabina armatoriale, collocata nella parte prodiera del main deck, il complemento di arredo più caratteristico è la chaise longue, originale degli anni Settanta, fornita dalla Galleria RobertoeBasta. Il bagno armatoriale è in pietra d’Avola e realizzato dall’azienda lucchese Salvatori.

Le cabine ospiti, posizionate al ponte inferiore, sono quattro matrimoniali simmetriche.
Sul flying bridge è collocata una zona pranzo a centro barca con tavolo Mirto Outdoor e sedie Erica, entrambi di Antonio Citterio e prodotti da B&B Italia Outdoor, mentre il mobile bar K2 in Corian è di Norbert Wangen by Boffi. A poppavia, nella zona relax, i vari divani e lettini sono di Jean-Marie Massaud, sempre di B&B Italia Outdoor.

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