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Progetto SP80: velocemente verso gli 80 nodi a vela 

Il progetto SP80, che punta a raggiungere gli 80 nodi con una imbarcazione a vela e che è sostenuto dalla casa orologiaia Richard Mille, compie un nuovo importante passo avanti. Il team svizzero al quale collabora l’École Polytechnique Fédérale di Losanna sta infatti per completare la traversa del suo particolarissimo kiteboat costruito da Persico Marine (Qui tutti i nostri post su Persico Marine)  il cantiere di Nembro, Bergamo, dal quale, a partire dal 2007, sono uscite tutte le barche del team Luna Rossa per le sue sfide all’America’s Cup.

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Il rendering del kiteboat SP80 che punta al nuovo record di velocità a vela. ©SP80

La sfida a Vestas Sailrocket 2

Il completamento della traversa è una tappa importante nel progetto che vuole stabilire il nuovo record per una imbarcazione a vela. Il primato è attualmente detenuto dal Vestas Sailrocket 2, il proa con vela alare con il quale, il 24 novembre 2012, a Valvis Bay, in Namibia, l’australiano Paul Larsen ha raggiunto i 65.45 nodi pari a 121,21 km/h. 

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Vestas Sailrocket 2 durante il suo lancio da record del 2012.

SP80, una costruzione raffinata tutta in carbonio

L’operazione di chiusura della traversa è particolarmente complessa perché per unire la parte superiore e la parte inferiore del pezzo, interamente costruito in fibra di carbonio, occorre procedere con una serie di step. Si comincia con l’inserimento delle paratie di rinforzo, quindi si prepara la stesura dei materiali di incollaggio sulle paratie e sul perimetro della parte inferiore della traversa. Seguono le verifiche degli allineamenti e il posizionamento della parte superiore della traversa. 

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Le due sezioni della traversa prima dell’incollaggio. ©SP80

Due sole ore per la fase finale

Al termine delle fasi di preparazione viene quella più critica e finale dell’incollaggio delle due sezioni. Una operazione nella quale non è ammesso errore e che deve essere svolta nell’arco di due ore, pena rendere inutilizzabile i materiali compositi usati per l’incollaggio. Infine, a garantire la massima solidità del collegamento e per ottenere un vero monoblocco, occorrerà sigillare la giuntura perimetrale della traversa con strisce di fibra di carbonio. Fatto tutto questo si potrà procedere alla verniciatura, non solo per un fatto estetico ma come protezione dai raggi UV, dalla salsedine ma anche da possibili urti. 

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La parte inferiore della traversa con posizionata una paratia di rinforzo. ©SP80

SP80, un mese di lavoro coi tecnici di Persico Marine

Insomma, una lunga procedura che è iniziata ai primi di marzo, quando alcuni componenti del team hanno raggiunto Persico Marine per collaborare all’operazione, e che si concluderà a fine mese. Poi, finalmente, la spedizione del manufatto in Svizzera dove la traversa sarà unita allo scafo con la cellula dove alloggia il timoniere, completando così l’imbarcazione. Si aprirà così una nuova fase nella sfida di SP80 che potrà passare dai test ora svolti con un prototipo in scala ridotta a testare dal vero le potenzialità del suo progetto.

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La preparazione delle due parti della traversa da Persico Marine. ©SP80

C’erano tre amici con un’idea

Il Progetto SP80 è nato per iniziativa di tre studenti dell’École Polytechnique Fédérale di Losanna, Xavier Lepercq, Benoit Gaudiot e Mayeul van den Broek che, appassionati di vela e velocità anni fa iniziarono a pensare a un’imbarcazione da record trainata da una vela da kite. Lo spunto era venuto loro dall’Hydroptère di Alain Thebaul che nel 2009 aveva superato il muro dei 50 nodi.  Poi, nel 2012, l’exploit di Vestas Sailrocket 2 fu un’ulteriore spinta all’idea e i tre cominciano a sperimentare (Benoit Gaudiot è un esperto di kite) delle pinnette per tavole da kite sviluppate sulla base dell’iperventilazione delle superfici immerse. I risultati furono incoraggianti e nei vari test effettuati nel sud della Francia, Benoit raggiunse i 41 nodi. Le pinnette funzionavano ma la resistenza che poteva opporre un uomo alla forza trainante della vela era limitata. Forse con una barca, si chiesero gli amici…

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Gli ideatori di SP80: da sinistra, Xavier Lepercq, Mayeul van den Broek e Benoît Gaudiot. ©Guillaume Fischer

E poi nel 2021 arriva Richard Mille

Da quella domanda nacque il progetto di un assalto al record di velocità che trova prima il sostegno di P&TS, società svizzera specializzata in brevetti che permette all’idea dei tre studenti di strutturarsi. Viene costituita SP80 e P&TS in qualità di partner accademico crea una partnership con l’École Polytechnique Fédérale che permette ad altri ingegneri e a giovani studenti dell’École di aggiungersi al team. È questa nuova struttura che sviluppa il prototipo in scala ridotta che comincia a svolgere test sul lago di Ginevra. Test che portano alla definizione del progetto finale. Poi, nel 2021, la svolta con l’ingresso di Richard Mille (Qui tutti i nostri post su Richard Mille) come title sponsor e il via alla costruzione della cellula centrale da Persico Marine che utilizza lo speciale Carbon TPT, lo stesso materiale usato per realizzare le casse degli orologi Richard Mille. 

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Il modellino di SP80 con a poppa la struttura di collegamento coi cavi di regolazione alla vela da kite©SP80

SP80, tre volte più veloci del vento

Persico Marine ha consegnato al team di SP80 la lo scafo con la cabina di guida nella primavera del 2022. Ora è la volta della traversa e tra poco il kiteboat SP80, lungo 7 metri e del peso di 150 chilogrammi, sarà assemblato e provato con una vela che, a seconda delle condizioni del vento, potrà avere una superficie da 20 a 50 metri quadrati. 

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La vista di poppa fa apprezzare la particolare struttura di SP80. ©SP80

I primi “lanci, in estate, nel sud della Francia. “Il nostro obiettivo” dice Mayeul van den Broek “è raggiungere gli 80 nodi, circa 150 km/h, con 25 nodi di vento che sono 45 km/h. Non si tratta quindi di condizioni di vento estremo e la nostra barca potrà navigare tre volte più veloce della velocità del vento!”.

Emilio Martinelli

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