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È cominciato il count down per l’America’s Cup 

Parte il conto alla rovescia. Il 22 agosto, con il prologo della terza Preliminary Regatta che anticipa i Round Robin della Louis Vuitton Cup (il via il 29), si entra nel vivo della Louis Vuitton 37a America’s Cup. Si potranno allora scoprire i reali valori in campo dato che tutti e sei i nuovi AC75, compreso quello del Defender Emirates Team New Zealand, saranno in regata. Un’occasione per il Defender per prendere le misure degli avversari e forse già individuare quello che potrebbe essere lo sfidante che incontrerà il 12 ottobre per The Match. Gli organizzatori hanno allestito una copertura globale (obiettivo un miliardo di spettatori) per uno spettacolo ad alto contenuto adrenalinico. E non potrebbe essere altrimenti. I nuovi AC75 si annunciano più veloci di quelli dell’edizione numero 36 dove American Magic (Tutti i nostri post sull’America’s Cup, qui)

L’America’s Cup a Barcellona nel Park Güell opera del famoso architetto spagnolo Antoni Gaudí.

Una coppa automobilistica

Tra i tanti temi della 37America’s Cup, seconda edizione a bordo degli AC75, c’è anche quello del confronto in acqua tra due team molto legati al mondo dell’automobilismo: INEOS Britannia e Alinghi Red Bull Racing. Sarà infatti interessante vedere a cosa avrà portato la collaborazione di Mercedes-AMG Petronas F1 guidato da Toto Wolff che ha contribuito allo sviluppo dell’AC75 del team di Sir Ben Ainslie e quella del Red Bull Racing che affianca Alinghi e ha dato il suo contributo con il team di F1 guidato (fino a fine 2024) da Adrian Newey. Per entrambi i team una potenza di ricerca e una fonte di informazioni mai viste nel circus dell’America’s Cup. Anche se Sir Jim Ractcliffe, fondatore e proprietario di INEOS, a riportare coi piedi per terra ha spiegato che il team di progettisti e ingegneri impegnati in Coppa è composto da 200 persone mentre nella scuderia di Formula 1 Ineos Mercedes il team di progettazione arriva a quota 1.000 persone.

Sir Jim Ratcliffe, presidente di INEOS, pronto per una uscita sull’AC40 del team inglese.

America’s Cup: una Coppa da record per Patrizio Bertelli

Il suo ritratto è già nella galleria della America’s Cup Hall of Fame all’Herreshoff Marine Museum di Bristol, Rhode Island, USA, ma Patrizio Bertelli con la 37a edizione consolida la sua posizione nella storia dell’America’s Cup. Per lui questa è infatti la sesta partecipazione. Una in più dell’inglese Sir Thomas Lipton (… quello del té) che tra il 1899 e il 1930 con i suoi Shamrock tentò per cinque volte l’assalto alla Auld Mugh. Patrizio Bertelli, presidente del Consiglio di Amministrazione e Amministratore Esecutivo del Gruppo Prada e presidente del team Luna Rossa Prada Pirelli) dopo aver fondato nel 1997 il team “Luna Rossa”, ha lanciato la sua prima sfida all’America’s Cup del 2000. Sfida ripetuta nelle edizioni del 2003, del 2007, del 2013 e del 2021. Per due volte è arrivato al duello con il Defender: nel 2000, al termine della Louis Vuitton Cup, e nel 2021 vincendo la selezione della Prada Cup. Grande appassionato è armatore di una importante flotta di barche d’epoca con una serie di veri e proprio gioielli come Linnet, cutter aurico disegnato nel 1905 dal progettista statunitense Nat Herreshoff e, sempre in tema di America’s Cup, Kookaburra III, lo  sfortunato Defender australiano che nel 1987 perse il duello con il Challenger statunitense Stars & Stripes 87 timonato da Dennis Conner che riportò negli States la Vecchia Brocca dopo averla persa nel 1983. Patrizio Bertelli ha dichiarato che in caso di vittoria la prossima edizione dell’America’s Cup si correrà a Cagliari, in Sardegna, dove Luna Rossa ha la sua base.

Patrizio Bertelli presidente di Luna Rossa Prada Pirelli.

Emilio Martinelli

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