All’inizio era solo un’idea. Di quelle che vagano nella testa senza una meta precisa. Poi, più passava il tempo, più iniziava a prendere corpo fino a diventare un vero e proprio progetto. Il risultato è uno speciale di oltre 100 pagine dedicato all’America’s Cup. Naturalmente l’argomento è vasto e si presta a molteplici interpretazioni. La nostra è andata nella direzione di evitare i percorsi già battuti e conosciuti. Piuttosto, abbiamo deciso di concentrarci su tutto ciò che non è stato ancora detto su questo evento, o che non è emerso a sufficienza. Abbiamo voluto scandagliare la sua storia e portare in superficie storie poco conosciute. Abbiamo passato ai raggi X i nuovi AC75, le stupefacenti macchine volanti che regaleranno emozioni adrenaliniche sia al pubblico che, soprattutto, agli equipaggi impegnati a spingerli al massimo per raggiungere il loro obiettivo. Sì, perché la posta in gioco questa volta è davvero alta.
Un’edizione così speciale, coronata dal ritorno in grande stile di Louis Vuitton, non si vedeva da molto tempo e più precisamente dagli anni di Valencia, che fecero il tutto esaurito in termini di partecipanti. Forse, il fatto che si terrà ancora una volta in Spagna fa ben sperare e lascia immaginare l’inizio di un nuovo ciclo destinato a durare. Anche perché, che sia un caso o meno, è innegabile che l’arrivo dei foil abbia dato un notevole impulso alla vela e, soprattutto, allo yacht design. Ha scatenato un’energia creativa che, in un futuro non troppo lontano, si tradurrà in soluzioni innovative i cui effetti si faranno sentire nel modo in cui viviamo il mare. In questo senso, un primo assaggio di ciò che ci aspetta si può avere salendo a bordo delle barche da inseguimento alimentate a idrogeno che faranno parte dell’equipaggiamento dei sei team che parteciperanno all’America’s Cup. E pensare che la metà di queste sono tutte italiane e portano la firma del cantiere Bluegame che ha costruito quelle di American Magic e Orient-Express e di Persico Marine che ha realizzato quella di Luna Rossa Prada Pirelli Team. Ancora una volta, l’Italia e in particolare la sua industria nautica si conferma come motore dell’innovazione. Niente di nuovo. Lo abbiamo nel nostro DNA.
Basta guardare la storia di Baglietto. I 170 anni del cantiere ligure ne sono la conferma. Questo è il motivo che ci ha spinto a dedicare un articolo di approfondimento al marchio, il cui simbolo è un gabbiano ad ali spiegate, evidenziandone le tappe più significative. Altrettanto significativa in questo numero è la presenza di due personalità del calibro di Pier Luigi Loro Piana e Michelangelo Pistoletto. Due nomi ma anche due letture che rendono questo numero davvero speciale.
Matteo Zaccagnino