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Ulysse Nardin a vele spiegate sulla rotta del tempo

Ormai manca davvero poco. Ancora una manciata di miglia e le 11 imbarcazioni impegnate nella Ocean Race, di cui Ulysse Nardin è timekeeper,  arriveranno a Genova tappa finale del giro del mondo a vela.  (Qui tutti i nostri post su Ulysse Nardin)

Ulysse Nardin
The Ocean Race 2022-23 – 21 May 2023. Start of Leg 5 in Newport. 11th Hour Racing Team and Team Malizia.

Una regata ricca di significati

Una regata che, a prescindere di come finirà, rappresenta lo spunto ideale per tutta una serie di considerazioni. La prima naturalmente riguarda l’Italia che, per la prima volta nella storia di questa competizione, svolgerà un ruolo importante diventando la tappa finale della regata stessa. Un traguardo importante così come quello rappresentato dal fattore tempo. E qui il perimetro delle riflessioni si allarga ulteriormente. A iniziare da una ricorrenza speciale ovvero le celebrazioni per i 50 anni dal via della prima edizione svoltasi nel 1973 quando all’epoca si chiamava Whitbread Round the Wolrd Race. 

Ulysse Nardin
The Ocean Race 2022-23 – Leg 5, May 18 2023. The first day of Leg 5 leaving Newport, Rhode Island. Simon Fisher lowers the halyard of the old sail while looking from the cockpit hatch.

Ulysse Nardin: La Ocean Race al servizio degli Oceani

Poi c’è la questione ambientale. Un capitolo questo di estrema attualità e dove le lancette dell’orologio corrono ancora più veloci di prima. Da qui la necessità di trasformare la The Ocean Race, non solo in una straordinaria vetrina per sensibilizzare l’opinione pubblica e la comunità di appassionati di vela su questo tema, ma addirittura trasformarla in uno strumento di misurazione per conoscere lo stato di salute degli oceani. Nell’arco dei 6 mesi di regate i sei Imoca e i cinque VO65 si sono trasformati in una sorta di laboratorio galleggiante per prelevare campioni di acqua e verificarne le condizioni una volta a terra. I primi dati emersi non lasciano spazio a dubbi. 

Ulysse Nardin
The Ocean Race 2022-23 – 26 May 2023, Leg 5 Day 4 onboard Team Holcim – PRB, at full speed during the 24 hours record.

La diffusione delle microplastiche

I risultati preliminari raccolti nelle prime tappe dell’attuale edizione di The Ocean Race mostrano la presenza di microplastiche in ognuno dei 40 campioni analizzati finora, con addirittura 1.884 microplastiche per metro cubo (pm3)* di acqua in alcune località. 

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I campioni analizzati nella seconda tappa del giro del mondo a vela, da Mindelo, Capo Verde, a Città del Capo, Sudafrica, hanno rilevato concentrazioni di microplastiche che vanno da 92 a 1.884 particelle pm3. I campioni di microplastiche sono risultati di livello simile a quelli raccolti durante la terza tappa, la più lunga dei 50 anni di storia della regata, una lunga navigazione di 12.750 miglia attraverso l’Oceano Meridionale. Nonostante si tratti di una delle zone più remote del pianeta, nei campioni raccolti durante questa tappa, tra Città del Capo e Itajaí, in Brasile, sono state trovate da 160 a 1.492 particelle pm3.

Ulysse Nardin
The Ocean Race 2022-23 – 4 June 2023. IMOCA In-Port Race in Aarhus.

Ulysse Nardin, microplastiche raccolte anche a bordo

Le microplastiche vengono raccolte durante i 60 mila chilometri di regata, utilizzando un’unità di campionamento installata a bordo: uno speciale sistema di filtraggio progettato per raccogliere particelle di plastica (tra 0,03 mm e 5 mm), che viene trasportato a bordo da due equipaggi: GUYOT environnement – Team EuropeeTeam Holcim – PRB. Il dispositivo funziona aspirando l’acqua e facendola passare attraverso un filtro per un periodo di due ore per catturare le microplastiche. I velisti prelevano ogni giorno nuovi campioni che, dopo ogni tappa, vengono forniti al National Oceanography Centre (NOC) del Regno Unito per l’analisi, con il supporto dell’Università di Rhode Island, negli Stati Uniti. 

Ulysse Nardin

Il NOC è da poco diventato collaboratore scientifico di The Ocean Race, a testimonianza dell’impegno delle due organizzazioni nell’utilizzare la piattaforma della regata per accelerare la scienza oceanica. Stefan Raimund, responsabile scientifico di TheOcean Race, ha dichiarato: “Stiamo scoprendo ogni giorno di più quanto siano pervasive le microplastiche presenti negli oceani. Si trovano in tutte le specie dell’ambiente marino, dal plancton alle balene, e noi stessi le consumiamo nei frutti di mare e persino nell’acqua potabile. La scienza è l’arma più potente che abbiamo per combattere questo problema. I dati che raccogliamo possono aiutare a sensibilizzare e influenzare le imprese e i governi affinché prendano le decisioni necessarie per proteggere meglio il nostro pianeta”. 

Ulysse Nardin

Ulysse Nardin timekeeper di The Ocean Race

Tempo, universo marino, sostenibilità sono anche le coordinate della rotta tracciata da Ulysse Nardin che nel ruolo di official timekeeper della regata intorno al mondo rinsalda il suo legame con il mondo della vela. Un sodalizio scandito da diversi momenti il primo dei quali è andato in scena lo scorso anno quando la maison di Le Locle ha svelato ad Alicante il Diver The Ocean Race un’edizione limitata per la cui realizzazione sono state impiegati materiali riciclati o rigenerati. Più nel dettaglio I lati della cassa e il fondello del Diver The Ocean Race da 44mm sono il risultato di un’interessante combinazione di materiali: 40% Carbonium® (LavoisierComposites) e 60% poliammide riciclato dalle reti da pesca, Nylo®(FIL&FAB). 

Ulysse Nardin
The Ocean Race 2022-23 – 28 May 2023, Leg 5 Day 7 onboard Team Holcim – PRB. 59 North – Approaching Orkney Islands – Northern Scotland – very difficult sea state

 

Un Orologio amico dell’ambiente

Ulysse Nardin ha riposto la sua fiducia nei giovani designer bretoni che hanno fondato la prima attività di riciclo di reti da pesca in Francia. FIL&FAB, la start up che opera nel settore del design industriale e della transizione, recupera reti dismesse nei porti pescherecci francesi e le ricicla sotto forma di granuli di poliammide chiamati Nylo®. In quell’occasione Patrick Pruniaux, CEO di Ulysse Nardin disse:Come possiamo trasformare parte di questa plastica in un oggetto di lusso? Con l’aiuto di start-up comeFIL&FABsiamo riusciti, con grande successo, a realizzare e commercializzare orologi derivati da reti da pesca riciclate”. 

Ulysse Nardin

Ulysse Nardin, the Ocean Race Diver Chronograph

Seconda tappa di questo viaggio iniziato nel 2022 è il The Ocean Race Diver Chronograph. Presentata ufficialmente nella tappa di Newport nel Rhode Island questa edizione limitata rende omaggio alla regata intorno al mondo giunta al traguardo dei 50 anni di storia. Impermeabile fino a 300 metri, la cassa sabbiata in titanio nero DLC del diametro di 44 mm ospita il calibro cronografo di Manifattura Ulysse Nardin UN-150 e i suoi 318 componenti. Il movimento è visibile attraverso il fondello in vetro zaffiro e reca il numero “50” in omaggio all’anniversario. 

Ulysse Nardin
The Ocean Race Diver Chronograph

Il logo Ocean Race è applicato sulla parte in ceramica che decora il cinturino in caucciù con fibbia ad ardiglione. La lunetta unidirezionale ha una finitura in Carbonium®, che contiene fibre riciclate da scarti di fusoliere di aerei, e ha un impatto ambientale del 40% più basso rispetto ad altri compositi di carbonio. “Il nuovo Diver celebra questa leggendaria regata, il suo impegno nella protezione degli oceani e i progetti di ricerca e conservazione marina che Ulysse Nardin è orgoglioso di sostenere” ha dichiarato Pruniaux. Un lancio nato sotto una buona stella visto che a distanza di pochi giorni dalla presentazione, lo skipper Kevin Escoffier e il suo Team Holcim-PRB hanno abbattuto il record di percorrenza sulle 24 ore per i monoscafi. Nel dettaglio il primo a cadere è stato il The Ocean Race 24-hour Speed Record Challenge sponsorizzato da Ulysse Nardin di 602 miglia, stabilito nell’ultima regata da Team AkzoNobel dello skipper Simeon Tienpont. 

Ulysse Nardin
The Ocean Race Diver Chronograph

Una manciata di ore dopo è stato polverizzato anche il record assoluto per un monoscafo, di 618 miglia, stabilito dal 100 piedi Comanche nel 2015 che il Team Holcim-PRB ha ritoccato portandolo a quota 640,9 miglia. “Congratulazioni all’equipaggio di Holcim-PRB”, ha dichiarato. ” Per me è fantastico vedere queste barche battere il record della regata ma anche il record delle 24 ore superando un maxi yacht di 100 piedi” ha detto Simeon Tienpont, il precedente detentore del record della regata. “È semplicemente pazzesco! Penso che sia davvero un bene per lo sport; dimostra di cosa siamo capaci al giorno d’oggi, con tutte le tecniche e innovazioni del foiling. Deve essere davvero emozionante per loro: credo che questo record sarà difficile da battere” conclude Tienpont. 

Ulysse Nardin
The Ocean Race Diver Chronograph

Ulysse Nardin e la giornata mondiale degli oceani

C’è poi un’ultima tappa, forse la più importante, a sugellare il legame tra Ulysse Nardin e il mare. L’8 giugno ovvero la giornata mondiale degli oceani la casa di Le Locle ha lanciato due nuovi segnatempo il Diver X Skeleton e il Diver Net concepiti per sostenere una nobile causa. Quella portata avanti dall’Ong OCEARCH e per supportare l’attivista per la difesa degli squali Mike Coots. 

Il primo nasce dall’esperienza maturata con il Diver Net. Questo segantempo è il frutto di una collaborazione tra la Manifattura e diverse start-up. La cassa è realizzata in Carbonium® (con un impatto ambientale inferiore del 40% rispetto ad altri compositi di carbonio), Nylo® (poliammide riciclata dalle reti da pesca) e acciaio riciclato al 95%. Questa percentuale particolarmente elevata rappresenta un ulteriore sviluppo rispetto al primo Diver Net, che conteneva l’80% di acciaio riciclato. 

Ulysse Nardin
Diver X Azure

Il nuovo Diver Net Azure è animato dal movimento UN-118, dotato di spirale in silicio, ruota di scappamento e ancora in DiamonSil. Questo esemplare di alta orologeria, impermeabile fino a 300 metri, è caratterizzato dal colore blu che mette in risalto la X e alcuni dettagli del quadrante, e gli indici sulla lunetta. Anche il cinturino in caucciù riprende i colori dell’Oceano. 

Ulysse Nardin

Il Diver X Skeleton Azure non passa inosservato e rivoluziona l’estetica degli orologi subacquei. Con la sua cassa in titanio DLC impermeabile fino a 200 metri, questo straordinario segnatempo presenta un quadrante scheletrato dinamico contraddistinto da una X con una sfumatura di nero e una tonalità azzurro-blu entrambe particolarmente intense. La trasparenza del quadrante e del movimento attrae lo sguardo nel cuore del meccanismo. Il Carbonium®, un composito tecnico leggero e resistente, riveste il coperchio del bariletto e la lunetta girevole unidirezionale per la misurazione dei tempi di immersione. Tempo che però n’è rimasto davvero poco per non compromettere definitivamente la salute del nostro mare.

Matteo Zaccagnino

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