Baltic Path: Baltic Yachts, lo studio Judel/Vrolijk e un esperto armatore hanno realizzato questo 146’ interamente in materiali compositi, destinato ad affrontare tutti gli oceani. (Qui tutti i nostri post su Baltic Yachts)
“L’affidabilità per una crociera indipendente è essenziale e, soprattutto, Path doveva riflettere i desideri dell’armatore per uno yacht che fosse una casa confortevole, un ufficio ovunque e uno yacht a vela per famiglie con alte prestazioni e di facile conduzione”. Così Rolf Vrolijk con Friedrich Judel fondatore nel 1978 dello studio tedesco Judel/Vrolijk riassume l’impostazione di Path, il Baltic Yachts 146’ sceso in mare a maggio dello scorso anno. Un’impostazione che il suo armatore, grazie alle esperienze acquisite in navigazioni in tutti i mari con il suo Baltic 112’, aveva ben chiara.
È un progetto che è stato possibile realizzare proprio grazie anche a quelle sue esperienze: “La capacità dell’armatore nell’ottenere la squadra giusta intorno a sé è stato essenziale per il successo di questo progetto”, sottolinea Henry Hawkins, vicepresidente esecutivo di Baltic Yachts. E il progetto di Path, anzi del nuovo Path, anche il Baltic 112’ portava questo nome, è stato impegnativo fin dall’inizio. Anche per Baltic Yachts che comunque aveva costruito Hetairos: il ketch di 66,90 metri varato nel 2011.
Linee d’acqua di Judel/Vrolijk
Ma andiamo con ordine e partiamo da Judel/Vrolijk e dalle linee d’acqua di questo sloop lungo 44,60 metri e largo 9,35 metri che, nonostante le dimensioni, ha proporzioni efficienti. Qualità che lo inseriscono nella famiglia dei super yacht dove troviamo Canova, il Baltic Yachts di 43,30 metri firmato da Farr Design per l’architettura navale e dal cantiere assieme a Lucio Micheletti per gli interni che ha vinto i massimi riconoscimenti internazionali.
A Judel/Vrolijk si abbina una costruzione raffinata in compositi pre-preg e tecnica Sprint che, assieme agli allestimenti degli interi firmati da Margo Vrolijk e realizzati con pannelli in sandwich e legno, hanno permesso di contenere il dislocamento in 172 tonnellate. Di queste 50 tonnellate sono nella zavorra della lifting keel che riduce il pescaggio da 9 a 3,40 metri agevolando l’ingresso nei porti e la navigazione con bassi fondali. Sempre negli aspetti più tecnici, l’armo.
Baltic Path: 558 metri quadrati di randa avvolgibile
Qui i progettisti, nella ricerca di affidabilità e facilità di manovra, hanno optato per un’attrezzatura in testa d’albero, con randa (558 metri quadrati) avvolgibile nel boma Carbo Link, doppio strallo su cui armare diverse combinazioni di vele di prua e bompresso per le asimmetriche. Il tutto, come le manovre, gestito da un sistema idraulico.
Per la motorizzazione ausiliaria si è scelto un diesel da 550 Cv al quale è abbinato un pod saildrive che può ruotare di 340° e che, assieme al bow thruster, assicura facili manovre. In sala macchine ci sono poi due generatori e per i servizi di hotellerie si aggiungono i pannelli solari voluti dall’armatore e che ricoprono tutta la tuga. È questo l’elemento che, assieme all’hard top sopra le due timonerie, segna il profilo del nuovo Path. Due strutture che per le loro dimensioni rispondono alle necessità di un’imbarcazione destinata ad affrontare in sicurezza tutti gli oceani e, per la tuga, di far vivere in diretta la navigazione agli ospiti a bordo.
Un grande salone vetrato affacciato sul mare
Già perché l‘imponente tuga permette di realizzare all’interno, entrando dal grande pozzetto arredato con tavoli e spazi conversazione, un salone interamente vetrato con una vista a 360° gradi sul mare.
Uno spazio dall’impostazione classica e, come gli altri ambienti, all’insegna del legno con il teak degli arredi che si abbina il rovere dei piani di calpestio. Nel grande open space, sulla dritta, la postazione di navigazione e un salotto con divani e poltrone e, sulla sinistra, un tavolo da pranzo per dieci commensali, precedono la discesa alla zona armatoriale.
Che si apre con un vero e proprio ufficio dotato degli ultimi sistemi di comunicazione, compresa una connessione a Starlink che renderà obsolete le due antenne del sistema VSAT sull’albero. A poppa dell’ufficio, l’ingresso alla suite armatoriale. Divisa per chiglia da parete con un vetro che può diventare lo schermo sul quale proiettare dati relativi alla navigazione o grafici, la cabina è organizzata in due ambienti. A dritta un salottino arredato con due poltrone Frau, a sinistra la camera da letto con due letti singoli che possono essere uniti a creare un matrimoniale, ma anche spostati a seconda dello sbandamento dell’imbarcazione. Un grande bagno con vasca completa la suite. Per gli ospiti sono poi a disposizione tre cabine di cui una Vip a prua.
Per gli ospiti sono poi a disposizione tre cabine di cui una Vip a prua. In tutte le cabine, così come in tutti gli ambienti, emergono la qualità degli artigiani del cantiere nella lavorazione dei legni e piccoli dettagli che sottolineano la ricerca nella progettazione e nella realizzazione di Path che, aggiudicandosi il Word Superyacht Awards 2022 over 40 metri, aggiunge un a nuovo riconoscimento al lungo elenco di premi vinti dal lontano 1973 da Baltic Yachts.