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Citizen, tecnologia all’avanguardia

Ricerca e sviluppo. Sono queste le coordinate che guidano il cammino di Citizen nell’industria delle lancette. Un percorso nel quale il mare e la sostenibilità giocano un ruolo centrale.. (Qui tutti i nostri post su Citizen).

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Certo, si potrebbe partire descrivendo subito le ultime novità della stagione 2023. Di contenuti, in tal senso, ce ne sono molti. Ma, in questo caso specifico, conviene partire da un po’ più lontano e più precisamente dal 1959. 

Il primo orologio subacqueo di Citizen

È l’anno in cui Citizen presentò il suo primo orologio subacqueo che spianò poi la strada al Promaster, una collezione diventata un punto di riferimento per gli appassionati di orologeria. Un successo dal sapore particolare. Prima di tutto perché è la conferma di come l’industria delle lancette non sia solo un’esclusiva elvetica. E poi perché il caso Citizen, se così lo vogliamo chiamare, rappresenta un modello di riferimento per il settore orologiero. La chiave di lettura passa per il tipo di approccio che ha visto la casa giapponese fare la differenza sull’aspetto tecnologico. 

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Il movimento Eco-Drive

Basti ricordare il movimento Eco-Drive ideato, sviluppato e prodotto dal marchio nipponico. Ma c’è dell’altro. A iniziare dal fatto che Citizen non si limita a realizzare internamente i singoli elementi di cui sono fatti gli orologi ma produce perfino i macchinari con cui sono realizzati.

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E basterebbe già questo per comprendere quali siano le basi solide sulle quali il marchio ha costruito la propria reputazione. Citizen però è andata oltre. La prova è scritta a chiare lettere nella storia del primo segnatempo subacqueo prodotto dalla casa giapponese. 

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Il Citizen Parameter

Per testarne le prestazioni prima di entrare in produzione il Parawater, questo il nome, fu sottoposto a test molto estremi per l’epoca. Il primo condotto nel 1959 vide il segnatempo agganciato a una boa, lanciato in mare davanti alle coste del Giappone e trainato fino a riva. Una volta terra fu accertato che l’orologio funzionava perfettamente. Poco tempo dopo, lo stesso segnatempo, fu sottoposto a una prova ancora più impegnativa passata all’onore delle cronache con il nome di Trans-Pacific Test.

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Ben 130 Parawater furono legati ad altrettante boe e lasciati in balia delle correnti dell’Oceano Pacifico. Un anno dopo furono recuperati ancora perfettamente funzionanti sulle coste degli Stati Uniti. Storie come questa, ma se ne potrebbero aggiungere altre, permettono di toccare con mano l’importante ruolo occupato da Citizen nel grande libro dell’orologeria subacquea. Capitoli oggi arricchiti di nuovi contenuti. A iniziare dal ritorno sulla scena del Promostar Diver “Orca” una collezione che negli anni 2000 e 2006 conobbe un successo senza precedenti. Un segnatempo che ha mantenuto inalterati i suoi tratti distintivi come la taglia extra-large della cassa di 46mm e una grafica caratterizzata dalla presenza delle bolle sulla lunetta e sugli indici la cui forma richiama alla memoria le macchie presenti sulle orche. 

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Declinato in due varianti di colore blu e nero per il quadrante il Promostare Diver Orca è animato da un movimento E168 Eco-drive® con una riserva di carica di 180 giorni ed una precisione dichiarata di +15/-15 secondi al mese. Tra i diver di punta per la stagione 2023 spicca anche un’altra referenza ispirata a un’altra maestosa creatura del mare: lo squalo balena. Dopo il successo riscosso con la Limited Edition Citizen quest’anno presenta il Promaster Whale Shark Super-titanio con cassa di 46mm e quadrante verde full lume. Anche questo modello è dotato di un movimento E168 Eco-drive® a carica luce e con un’autonomia di 6 mesi. Da segnalare infine anche la presenza di due nuove versioni del Promaster Diver’s 200 proposti oggi nella variante con cassa di 44mm color oro rosa abbinata a un quadrante grigio e una seconda in acciaio con quadrante blu e ghiera girevole nei toni blu e rosso.    

Matteo Zaccagnino

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