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Blancpain x Swatch: destini incrociati all’insegna del mare

È la storia di due collezioni che in qualche modo hanno lasciato un segno nel mondo dell’orologeria. Nel 1953 nasceva il Fifty Fathoms orologio che Blancpain lanciò sul mercato e il cui ingresso sulla scena segnò una svolta importante perché aprì le porte al mondo delle immersioni subacquee a una platea più ampia di appassionati del sesto continente. (Tutti i nostri post su Blancpain, qui)

Blancpain
first fifty fathoms 1953

Blancpain x Swatch

Bioceramic Scuba Fifty Fathoms

Nel 2023, esattamente 70 anni dopo, ecco che arriva il Blancpain x Swatch. Qualcosa di più di una semplice dedica che il marchio elvetico, anch’esso parte dello stesso gruppo, ha voluto tributare al leggendario diver. Entrambe le collezioni condividono una visione, un approccio, una filosofia dalle radici profonde. Basta immergersi nella loro storia per toccarlo con mano. Anche quando le luci dei riflettori si sono spente dopo un anno di celebrazioni per festeggiare questo importante traguardo. 

Blancpain
first fifty fathoms 1953

Bioceramic Scuba Fifty Fathoms

La conferma arriva dal lancio, avvenuto a inizio 2024, del nuovo Bioceramic Scuba Fifty Fathoms sesto capitolo, o meglio sesto oceano, di una collezione nata per rendere omaggio al primo vero orologio subacqueo. Solo che, in quest’ultimo caso, l’oceano in questione si chiama Oceanus Procellarum. Si tratta in realtà di un mare lunare situato sul bordo occidentale del lato più vicino della luna.

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Omega x Swatch

La stessa che, sarà un caso, ha ispirato un’altra collezione di grande successo come il MoonSwatch creata ancora una volta da Swatch per rendere omaggio allo Speedmaster Moonwatch di Omega, orologio salito alla ribalta delle cronache per aver accompagnato per la prima volta l’uomo nello spazio. Di recente proprio 11 valigie MoonSwatch Moonshine Gold hanno totalizzato 534.670 franchi svizzeri, cifra che sarà interamente devoluta a Orbis International, storico partner del brand, in occasione dell’asta online di Sotheby’s. Il mare e lo spazio. La terra e la luna. Per Blancpain, così come per Omega, l’ispirazione non conosce confini. C’è poi il valore aggiunto del ruolo svolto da Swatch alla quale spetta il merito di aver dato una nuova chiave di lettura a queste due icone del tempo. E la storia del Fifty Fathoms ce lo conferma.  

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Ocean of Storm

Shakespeare, Blancpain e il tempo

Jean-Jacques Fiecther, Ceo di Blancpain dal 1950 al 1980, alla passione per la letteratura coniugava anche quella per le immersioni. A lui si deve riconoscere il merito di aver ideato il primo orologio subacqueo dell’era moderna. E fu sempre Fiecther a coniare Fifty Fathoms. A ispirarlo fu un passaggio preciso presente nell’Atto primo e Scena seconda de La Tempesta di Shakespeare quando Ariel lo spirito dell’aria canta: “Full fathom five thy father lies; Of his bones are coral made…”. 

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j.j. fiechter, blancpain ceo (1950-1980) during one of his first dives in the south of france

 L’attenzione di Fiecther si concentrò sulla parola fathom (in gergo marinaresco braccia unità di misura che corrisponde a 1,98 metri e utilizzata in passato per indicare la profondità). Nella sua testa suona bene come nome per un diver, certo per essere credibile come tale 5 braccia non bastavano e così ecco che divennero 50, ovvero 91 metri. Ma il Fifty Fathoms salì alla ribalta soprattutto per le sue doti tecniche che incarnavano una visione molto precisa: essere prima di tutto uno strumento affidabile. In un certo senso lo aveva capito a sue spese lo stesso Fiecther.

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Fiechter on a diving trip in the south of france

Durante un’immersione a Villefranche-sur-mer- il Ceo di Blancpain per poco non corse il rischio di rimanere a corto di ossigeno e riuscì a risalire in superficie da 50 metri di profondità facendo ricorso all’ultimo respiro che aveva in corpo. “La passione ci fa perdere la cognizione del tempo” rifletté Fiecther. In effetti all’epoca gli unici orologi subacquei professionali erano in dotazione alle forze armate e non c’era nulla di disponibile sul mercato. E, tra i pericoli maggiori, per chi si avventurava sott’acqua con le bombole, oltre a poter contare su un’attrezzatura affidabile, c’era soprattutto la carenza di strumenti in grado di calcolare i tempi in un contesto, il mondo sommerso, dove era facile perderne la cognizione. Fu questa l’intuizione vincente che gettò le basi alla nascita di una leggenda: il Fifty Fathoms.

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President John F. Kennedy speaking with U.S. Navy Seal divers wearing the Fifty Fathoms

Less is more per il re dei divers

Come doveva essere un orologio subacqueo? Quali esigenze doveva soddisfare? Fiecther non aveva dubbi: poche ma essenziali. Prima di tutto l’impermeabilità, neanche a dirlo. Poi, una leggibilità chiara e immediata delle informazioni riportate sul quadrante, fondamentali per tenere monitorati i tempi. Inoltre, una lunetta girevole dotata di meccanismo di blocco. Questa caratteristica permetteva ai subacquei di tener traccia del tempo trascorso sott’acqua in modo preciso e sicuro, riducendo il rischio di sovraesposizione. Poi, naturalmente, c’era la questione legata al movimento meccanico a carica automatica ma, su quest’ultimo fronte, giocavano a favore all’epoca gli oltre 200 anni di storia e, soprattutto, di reputazione di Blancpain nel mondo dell’orologeria. Non ultima, un’efficace protezione dal magnetismo. Eccoli, in sintesi, gli ingredienti di una ricetta vincente. Fin qui la storia del Fifty Fathoms. 

Blancpain, the Fifty Fathoms and the French Navy

Eppure, c’è molto altro. A portare all’attenzione un’altra storia che s’intreccia a quella fin qui raccontata ce n’è un’altra che scorre parallela. Protagonisti il capitano Robert “Bob” Maloubier e il tenente Claude Riffaud, incaricati di creare il corpo di sommozzatori da combattimento francesi. Superfluo dirlo ma tra gli elementi essenziali dell’attrezzatura dei sommozzatori l’orologio occupava un ruolo centrale. Peccato però che i test sugli orologi reperiti in commercio a Parigi dai due ufficiali furono disastrosi: i segnatempo erano troppo piccoli, difficili da leggere sott’acqua e, soprattutto, non erano impermeabili. 

Blancpain
Fifty Fathoms

Dopo aver incontrato Jean-Jacques Fiechter in Svizzera, gli ufficiali francesi partirono con alcuni campioni di orologi Fifty Fathoms da testare. L’orologio superò con successo tutte le prove e la Marina Francese decise di adottare il Fifty Fathoms come orologio subacqueo. A fare la differenza furono proprio l’impermeabilità, la robusta corona con doppia guarnizione, il movimento a carica automatica, il quadrante scuro a contrasto con indicazioni luminescenti, la lunetta girevole con meccanismo di blocco e la protezione dal magnetismo. Tradotto le intuizioni di Fiecther si rivelarono determinanti per trasformare questo segnatempo in uno strumento indispensabile per le missioni subacquee dei sommozzatori. Emblematica in tal senso la lettera che il tenente Claude Riffaud scrisse al distributore francese di Blancpain: “Con la presente confermo la ricezione dell’orologio “BLANCPAIN” n. 166 Marine Nationale. Sono lieto di informarLa che sono molto soddisfatto di questo tipo di orologio, da noi utilizzato nell’ultimo anno per le esercitazioni subacquee.

Blancpain
Blancpain fiftyfathoms 8

L’impermeabilità, che abbiamo testato fino a 100 metri, è perfetta, il funzionamento è eccellente e la luminosità soddisfa i requisiti necessari. Durante un’immersione, uno di questi orologi è stato smarrito a una profondità di 53 metri. L’abbiamo recuperato 24 ore dopo, in perfette condizioni e regolar-mente funzionante. Considero molto importante la corona mobile esterna, che si rivela di grande utilità durante le immersioni. Poiché alcuni ufficiali hanno espresso il desiderio di acquistare questo modello di orologio per uso personale, Le sarei grato se potesse comunicarmi il prezzo ufficiale”. Con il passare degli anni il Fifty Fathoms divenne l’orologio d’elezione di numerosi corpi speciali e altrettante Marine militari. A iniziare da quella degli Stati Uniti che avanzò una precisa richiesta ovvero quella d’inserire un indicatore di umidità che si attiva in presenza di infiltrazioni d’acqua nell’orologio. Questo dispositivo, noto come “water-tightness indicator” o “humidity indicator”, era un elemento chiave per garantire la sicurezza dei subacquei, avvisandoli in caso di possibile ingresso di acqua nell’orologio. Nacque così una versione del Fifty Fathoms che passò agli onori delle cronache con il nome di “MIL-SPEC” che la maison propose anche in una versione destinata in una versione civile. Oggi questa referenza alla luce della produzione limitata e circoscritta è diventata un vero oggetti di culto per i collezionisti. Ma la storia continua… Fine prima parte

Matteo Zaccagnino

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