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Bulova e la leggenda del Devil Diver

Ci sono storie che non smettono mai di affascinare. Soprattutto quando profumano di mare. Quella di Bulova però ha un valore aggiunto. A iniziare dal soprannome Devil Diver che accompagna sin dal suo ingresso sulla scena avvenuto negli anni 60 l’Oceanographer, segnatempo che contribuì in maniera significativa a dare un importante impulso allo sviluppo dell’attività subacquea. on è chiaro se sia stata una coincidenza o un’intuizione legata a esigenze di marketing, ma la scelta di mettere il numero 666 in bella evidenza sul quadrante ha dato una notorietà senza precedenti al diver. (Qui tutti i nostri post su Bulova)

Bulova

The Oceanographer

Qui la cabala non c’entra nulla: il numero è un esplicito riferimento alla profondità, espressa in piedi, che il segnatempo poteva raggiungere. Tradotto è l’equivalente di una pressione che si registra a 203 metri sotto la superficie del mare. 

Una scelta quella di Bulova per l’epoca in controtendenza rispetto allo standard che per i segnatempo subacquei fissava a 600 piedi il limite massimo. Detto questo il Devil Diver si è fatto, sin da subito, apprezzare per i contenuti tecnici e meccanici che lo hanno reso un compagno d’immersioni affidabile. Vale sempre la pena ricordare che quelli erano anni in cui non esistevano computer e l’unico strumento per poter calcolare i tempi durante l’attività subacquea era solo l’orologio. Questo il motivo per il quale si spiega l’attenzione e lo scrupolo con i quali Bulova accompagnava lo sviluppo di questi segnatempo che alla fine erano veri e propri strumenti. E le pubblicità dell’epoca sono lì a testimoniarlo. 

Bulova

Bulova, test rigorosi

Prima di finire sui canali di vendita ogni Devil Diver era sottoposto a test rigorosi: dall’immersione per cinque minuti in una speciale vasca all’interno della quale veniva simulata la stessa pressione che si registra a 203 metri di profondità, all’esposizione dell’orologio stesso a temperature elevate per verificare la resistenza agli shock termici. 

Bulova

Prove degne di un corso militare. Non a caso, la casa orologiera aveva già accumulato una grande esperienza in qualità di fornitore ufficiale delle forze armate degli Stati Uniti e, più in particolare, della Marina militare americana dove, proprio con il Devil Diver, era presente al polso dei sommozzatori nelle loro missioni subacquee. 

Bulova

Queste sono solo una parte delle tante storie di vita vissuta, aneddoti, e vicende che hanno contribuito a consacrare l’Oceanographer nel grande libro del tempo. Pagine che ancora oggi continuano ad arricchirsi di nuovi contenuti. E così se i Devil Diver vintage sono diventati oggi veri e propri oggetti di culto sempre più apprezzati tra i collezionisti, le nuove collezioni Oceanographer presentate da Bulova stanno, negli ultimi anni, conquistando il polso di una platea sempre più ampia di appassionati di orologeria e non. 

Bulova

Devil Diver GMT

L’ultima in ordine di tempo ha come protagonista una nuova declinazione GMT del Devil Diver. I tre modelli della nuova collezione portano in dote una cassa in acciaio di 41mm abbinata a una lunetta girevole bi-direzionale, un vetro zaffiro bombato, la corona a vite e l’immancabile indicazione 666 che spicca sul quadrante. A differenziare le tre referenze è invece la palette di colori con i quali sono proposti. Si va dalla versione contraddistinta dal verde tonalità che accende il quadrante e la lunetta alla quale è abbinato il grigio antracite della cassa e del bracciale a quella nota in gergo come orologio “lume”.

Bulova

In questo caso a conquistare la scena sono la cassa in IP color canna di fucile, la lunetta bicolore grigio scuro e bianco e cinturino testurizzato in silicone grigio su un quadrante bianco completamente luminoso. Non poteva poi mancare la “classica” versione pepsi caratterizzata dalle sfumature di blu e di rosso presenti sulla lunetta e tratto distintivo dei segnatempo subacquei. La collezione Oceanographer GMT monta un movimento automatico Miyota premium 9075 la cui precisione si fa apprezzare nella misurazione delle ore, dei minuti, dei secondi, della data e naturalmente del secondo fuso orario, funzione quest’ultima affidata a una lancetta dedicata. 

Matteo Zaccagnino

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