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Ulysse Nardin Diver Net: la sostenibilità come valore

Innovazione e tradizione. In quante occasioni ne abbiamo sentito parlare? In orologeria così tante che, ad un certo punto, si è creata una sorta di assuefazione. Nel caso di Ulysse Nardin però il discorso cambia e di molto.

Il Diver Net

Queste due parole rappresentano da sempre le coordinate di una rotta che ha permesso alla Casa di Le Locle di conquistarsi uno spazio in prima fila. La tradizione attinge ai 175 anni di storia. L’innovazione sposa invece una visione e un approccio volti a studiare e a sperimentare soluzioni tecniche e meccaniche all’avanguardia. Come per esempio l’utilizzo del silicio. Questo materiale fu introdotto per la prima volta nella storia dell’orologeria dalla Maison per realizzare un componente del movimento, lo scappamento, che equipaggiava il Freak.

Il Diver Net

Era il 2001. Ma a guardare bene l’innovazione non è una novità per una casa orologiera che dal 1846 ha collezionato ben 4.300 riconoscimenti e 18 medaglie d’oro. Così come non deve stupire se oggi Ulysse Nardin torna a far parlar di sé con un progetto che definire rivoluzionario è poco.

Con il Diver Net, la casa di Le Locle, ha spostato l’asticella ancora più in alto. Per ora si tratta di un concept watch, ma c’è da scommettere che molte delle innovazioni che questo segnatempo porta in dote troveranno spazio sui modelli futuri. L’idea di partenza è ambiziosa e conferma lo spirito che anima la Maison. Tutto ha origine dal mare. E non poteva essere altrimenti dato lo stretto legame che Ulysse Nardin ha con l’elemento marino, non ultimo il ruolo di official timekeeper della Vendée Globe.

«Il mare è parte del nostro DNA e l’esplorazione la nostra punta di diamante», spiega Patrick Pruniaux, Ceo della Maison. «C’è una forte volontà a sostenere iniziative che migliorino le prestazioni ambientali del marchio. Non vogliamo essere i primi a innovare con materiali sostenibili, ma piuttosto preferiamo mostrare all’industria orologiera che è possibile sensibilizzare i nostri clienti sui materiali riciclati, anche per gli articoli di lusso. Saremmo felici se le nostre innovazioni fossero “open source”». 

Detto, fatto. Molti elementi strutturali del Diver Net come la cassa di 44mm e la lunetta unidirezionale rovesciata concava sono realizzati utilizzando il poliammide, materiale ottenuto con un processo di trasformazione delle reti da pesca non più utilizzate. Per questo progetto infatti Ulysse Nardin si è avvalsa di FIL & FAB, società bretone che ha messo a punto questa tecnologia.

Stesso discorso per il cinturino in plastica PET proveniente dal mare che grazie a una tecnica sviluppata dall’azienda svizzera TIDE è stata pensata per questo impiego. Inoltre per avere un minor impatto ambientale limitando l’energia al momento della produzione, il vetro zaffiro è stato sostituito con un vetro ceramico trasparente, lavorato nello Jura svizzero. Equipaggiato con il Calibro UN-118 il Diver Net è impermeabile fino a 300 metri. 

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