Per Alinghi Red Bull Racing le prossime feste di fine anno saranno “spagnole”. La quarta sfida di Ernesto Bertarelli all’America’s Cup, anche se questa volta in coppia con Red Bull, è infatti l’unico challenger che dall’estate scorsa ha aperto la propria base e svolge i suoi allenamenti a Barcellona, la città che a partire dal 22 agosto 2024, giorno della cerimonia d’apertura, ospiterà la 37° America’s Cup. (Qui tutti i nostri post su Alinghi)
Una scelta azzeccata
Una scelta che permesso al sailing team di navigare con l’AC75 acquistato da Team New Zealand e ribattezzato BoatZero e al design team guidato da Marcelino Botin di acquisire informazioni che entreranno nel progetto della barca con cui Alinghi Red Bull Racing correrà le Challenge Selection Series in programma a settembre 2024.
Alinghi Red Bull Racing: Andrea Emone un ingegnere per la telemetria
Un lavoro che ha visto all’opera una delle molte donne che fanno parte della nuova sfida della Société Nautique de Geneve. Si chiama Andrea Emone, ha 26 anni, famiglia italiana ma nata a Valencia dove da ragazzina ha incrociato l’America’s Cup.
Ed è stata passione prima vista. “Tifavo Alinghi. Da grande, mi sono detta, voglio far parte del design team di una quadra di Coppa”. Laurea in ingegneria aerospaziale un passato di velista dalla tavola Tecno e RX ai TP52, al Sail GP è la responsabile della telemetria, della rilevazione e della gestione di tutti i dati raccolti dai sensori posti a bordo della barca. “I sensori son tanti, tantissimi. Sono applicati ovunque serva o venga in mente di mettere.
Io ricevo i dati da molti scenari e cerco di rispondere alle domande del design team, di dare conclusioni e anche di dare consigli su come potremmo trovare soluzioni a quello che ci dicono i dati rilevati. Ma sono solo un elemento della squadra che avendo fatto vela agonistica ha in più quella curiosità ma anche quella pazienza per cercare la sintesi del problema”.
Alinghi Red Bull Racing: Lodovica Genghini, il Technical Program Manager.
Un lavoro quello di Andrea Emone che la mette in contattato con un’altra donna del team tecnico di Alinghi Red Bull: Lodovica Genghini. Italiana, nata vicino a Milano, 27 anni, famiglia di velisti, Lodovica da ragazza ha fatto anche la marinaia a bordo di un ketch da charter. Poi la scelta dello yacht design e la laurea all’università di Southampton.
Da lì una serie di esperienze, comprese quella nello studio di Juan Kouyoumdjian, nel cantiere Southern Wind e presso Nautor’Swan della costruzione del ClubSwan 125 Skorpios prima che il suo curriculum non attirasse l’attenzione di Alinghi Red Bull Racing dove è Technical Program Manager.
“Mi occupo del coordinamento e collaboro alla programmazione e alla tempistica dei componenti dell’intero progetto. Per esempio, l’esperienza nella costruzione di Skorpios è stata importante nell’acquisire sensibilità e conoscenze nel controllo dei pesi. Un elemento fondamentale su un AC75 e non solo dal punto di vista tecnico ma anche dei costi. In sintesi, mi occupo della gestione del planing del progetto facendo da punto di connessione tra la progettazione, le problematiche delle installazioni a bordo e la costruzione dell’unico AC75 (il Protocollo impone che ogni team può costruire una sola imbarcazione, ndr).
Ma occorrerà mettere d’accordo la ricerca, lo sviluppo, i tempi del design team e l’esperienza acqusita in mare, e quelli della costruzione vera e propria”. Insomma, il giorno in cui si dirà: adesso di fa la barca. Sarà, dice Silvio Arrivabene, General Manager and head of Technical Operations, a primavera intanto però il team di Alinghi Red Bull Racing è tempo di prepararsi al primo Natale e al primo Capodanno a Barcellona. Poi ci saranno quelli del 2023. Poi, tutto dipenderà da chi alzerà la Vecchia Brocca e dove deciderà di correre la 38a Americas’ Cup.
Emilio Martinelli
