Pensato per un armatore contemporaneo, in cerca di un contatto costante con l’ambiente e che vive la barca come luogo ideale di convivialità, il nuovo Trideck è stato progettato all’insegna della flessibilità. È concepito su ponti sfalsati tra loro per offrire un’interpretazione inedita degli ambienti a bordo, inventando nuovi spazi.
Il progetto è stato realizzato da una squadra collaudata, costituita dai designer Alberto Mancini per gli esterni, Achille Salvagni per gli interni e Pierluigi Ausonio per la carena. Da un punto di vista progettuale, la sfida vinta dai tecnici è stata quella di creare uno yacht con carena semiplanante, fino a sei cabine, sovrastruttura widebody e Sun Deck restando sotto i 300 GT di stazza
Sempre garantendo linee esterne leggere e dinamiche Alberto Mancini ha impostato il design della barca partendo dall’inserimento di un ponte intermedio sfalsato a poppa, la Sea View Terrace che regala al Trideck nuovi e più ampi spazi. È il principio di “+ One” un nuovo concetto progettuale simbolo della capacità innovativa di Azimut Yachts: un sistema che permette di offrire all’armatore quattro terrazze a cascata sul mare diverse per funzione, dimensioni e flessibilità su uno yacht a tre ponti.
L’innovazione di layout si avverte fin dal primo passo a bordo. Trideck, infatti, accoglie i suoi ospiti attraverso una scala reale centrale, che dalla banchina arriva alla Sea View Terrace. È proprio grazie a questo ponte intermedio che si crea una sequenza di ben quattro terrazze a cascata, che dall’alto scendono fino al livello del mare, ognuna con sua specifica dimensione funzionale: Sundeck, Dining Terrace, Sea View Terrace, e la Beach Area.
La Sea View Terrace è un palco aperto, una nuova area a sbalzo che precede il pozzetto tradizionale. È rialzata rispetto alla superficie dell’acqua e concepita come un vero salotto sul mare, senza chiusure laterali, che sembra staccarsi dalle murate e restare sospesa nell’aria in costante contatto con il sole e il mare. Con la sua superficie di circa 30 mq ampia e aperta, è allestita con soluzioni living – un grande divano a C rivolto verso il mare – e pensata per offrire all’armatore uno spazio dedicato alla convivialità tra tutti gli ospiti.
La Sea View Terrace, essendo rialzata, ha poi un secondo vantaggio. Regala altezza, 2 metri, alla sottostante Beach Area, che qui non è uno spazio rubato al garage ma una vera e propria lounge sul mare aperta su tre lati, fruibile in tutta la sua ampiezza anche grazie al fatto che tender e toys trovano posto in un garage separato. Durante le soste in rada, lo specchio di poppa basculante si apre per aumentare la superficie a disposizione. Fino a oltre 30 metri quadrati affacciati a pelo d’acqua. La Beach Area è un’area ariosa e attrezzata per godersi pienamente il mare, completamente personalizzabile negli arredi e dotata di day toilet e di un mobile bar nascosto alla vista.
Oltre a Sea View Terrace e alla Beach Area, il progetto di Mancini crea una ulteriore inedita area all’esterno, più intima. Sul Main Deck, pochi gradini sotto la Sea View Terrace il pozzetto diventa un Private Patio, un’area living protetta e riservata perfetta per pranzare o rilassarsi godendo della massima privacy quando si è ancorati di poppa. È un’area ibrida, posta all’esterno ma al coperto, e diventa la naturale estensione del salone ma “en plein air” grazie anche alla soglia di accesso flush-deck che non crea separazioni nette tra interno ed esterno.
La terza terrazza è la zona dining esterna a poppa dell’Upperdeck, che si sviluppa intorno al tavolo quadrato (allungabile fino ad ospitare 12 persone) di fattura artigianale in teak naturale con inserto laccato bianco. L’area si completa con divani angolari per l’aperitivo e una serie di mobili per il servizio. Completa il poker di terrazze l’area di poppa del Sun Deck che consiste in un’ampia zona prendisole con arredo freestanding e sguardo a picco sul mare. Al centro del ponte troviamo una zona lounge con divani circolari contrapposti e un tavolo che si trasforma agilmente in uno spazio per il pranzo e a prua un american bar vista orizzonte con ampio barbecue.
Sul Trideck il tratto sportivo, tipico di altri progetti firmati da Mancini per Azimut Yachts, si è evoluto per avvicinarsi alle linee dinamiche, moderne ma allo stesso tempo eleganti, di una grande ammiraglia. Domina su tutto la pulizia dei tratti, dalle grandi vetrate che creano una superficie continua, ininterrotta fino a poppa, al parabrezza inclinato che si conclude con un frangivento verticale a testa nuda sul Sundeck.
Con un linguaggio stilistico moderno, adottato anche nel car design, Mancini alleggerisce le linee esterne, restituendo una sensazione di grande dinamismo, compito difficile su uno yacht di 38 metri che rischiava di risultare massiccio nell’aspetto, considerando i suoi volumi interni. Il designer ha lavorato “di carrozzeria” inserendo un fregio sullo scafo – una nervatura che parte da poppa, all’altezza degli scarichi e continua fino a prua – che movimenta e dà tensione alla murata. Gli stessi passacavi si trasformano da elementi di funzione a particolari di design.
Come per gli altri modelli della Collezione Grande, Azimut Yachts si è affidata ancora ad Achille Salvagni per la progettazione degli spazi interni e degli arredi. Il designer sposa in pieno la causa del cantiere: offrire al mercato una proposta che ridefinisca il ruolo dello spazio, dando nuove ragioni funzionali ai diversi ambienti della barca. Il lavoro di Salvagni muove su due livelli: funzione e stile. Innanzitutto, opera un ripensamento funzionale degli spazi interni, per cui abbandona il preconcetto di attribuire delle specifiche funzioni alle diverse zone e trasforma la barca in un luogo in cui l’armatore vive a bordo senza costrizioni, in uno spazio più liquido e mutevole. In questo senso, gli interni sono stati dilatati, ampliati in larghezza e perfettamente integrati con le aree all’esterno, per diventare un’estensione gli uni delle altre, un continuum armonico, dove non ci sono cesure tra ambienti ma solo cerniere.
Il passo più naturale è lo spostamento dell’area dining interna dal Main Deck all’Upper Deck: una soluzione che trasforma il ponte di coperta in un luogo consacrato a un nuovo modo di vivere la barca, più rilassato, legato alla socialità. Salvagni non si limita a ridefinire gli ambienti di bordo, ma li arricchisce attraverso un forte lavoro sul décor privilegiando la tensione delle forme, la purezza e la pulizia del tratto, abbandonando ogni tipo di ostentazione.
In virtù di questo principio, Salvagni ha disegnato ogni singolo arredo presente a bordo, scegliendo di togliere il superfluo e lasciare che siano i piaceri del tatto e della forma a donare ai manufatti la raffinata qualità che ci si aspetta. La qualità percepita dell’ambiente nella sua interezza risulta perciò di altissimo livello grazie ad una sapiente alternanza dei materiali, alla ricercatezza dei loro accostamenti, alle scelte cromatiche e alle finiture.
L’accesso al salone avviene dal Private Patio in un continuumspaziale. Qui si trova un ambiente arioso, ampio, molto luminoso grazie alle enormi vetrate a tutta altezza, con colori tenui per i tessuti e le pareti vivacizzati per contrasto da inserti in mogano lucido che ne accentuano l’eleganza. Senza la tradizionale zona pranzo formale il salone è allestito per favorire la convivialità.
Un mobile bar, caratterizzato da un particolare top di design realizzato in marmo di Carrara con una lampada da tavolo incorporata, accoglie gli ospiti all’ingresso e serve sia il salone che l’area esterna adiacente. Cuore dello spazio sono alcuni importanti pezzi d’arredo: i grandi divani avvolgenti dalle linee morbide e seducenti, le poltrone dal design unico, i tavolini da caffè realizzati attraverso un complesso procedimento che prevede un bagno di metallo dello stampo intero.
Ogni dettaglio è progettato con l’attenzione che un’ammiraglia merita come, per esempio, il top in marmo del mobile integrato nel divano che incorpora un caricabatteria wireless o il pavimento in legno posato a spina di pesce con inserti in ottone. Degni di nota sono gli elementi circolari incassati nei cielini, un decoro che richiama i crateri lunari e rende ancora più particolare i soffitti laccati bianchi, già caratterizzati da tagli asimmetrici.
La prima unità, su specifica richiesta del suo armatore, ha una domotica di alto livello. Dai tablet in dotazione si possono comandare tutte le utenze di bordo, le luci, l’aria condizionata, le tende, l’impianto audio e video di ultima generazione, tra cui un enorme TV ultrapiatto da 77” che esce elettricamente da un apposito scomparto.
Sul Main Deck, a prua, si trova la suite armatoriale a tutto baglio con grandi vetrate, e divisa concettualmente in più zone partendo dall’ingresso con un’area lobby / dressing. Il materiale principale è legno tay, molto chiaro e pulito, contrastato da un mogano lucido. Il pavimento è realizzato in pietra di Cardoso, usata con differenti lavorazioni. Anche in quest’area le luci, così come gli arredi, sono pezzi speciali disegnati da Salvagni.
Tra questi spiccano due grandi cassettiere sospese, illuminate dal basso da luci a led che ne aumentano l’effetto di fluttuazione, i comodini impreziositi dagli inserti in ottone e il tavolino per la colazione sospeso tra due poltroncine. Salvagni trasforma il bagno proponendolo come una vera e propria area wellness che si sviluppa intorno a una grande vasca da bagno che diventa elemento stesso di arredo. Questa nuova zona di benessere, accessibile da un’ampia porta scorrevole, è una naturale estensione della cabina armatoriale e non una semplice aggiunta.
Tutto il bagno è un esempio dell’arte artigianale italiana: i top, il pavimento ma anche la seduta ricavata da un blocco unico nella doccia sono anch’essi in pietra di Cardoso, mentre le pareti sono impreziosite da elementi di mogano. La grande vasca circolare arricchisce quindi l’ambiente e si pone come un piacevole focus point che unisce gli spazi.
L’area dining formale si trova sull’Upper Deck. Formale non vuol dire però convenzionale: l’area dining, è qui concepita come uno spazio polifunzionale. La maggior parte delle volte a bordo si preferisce mangiare all’esterno, quindi la Skylounge è concepita come un angolo più intimo e raccolto, con un enorme divano accogliente e un tavolo alza abbassa: uno spazio ideale per il dopo cena per guardare un film grazie allo schermo pop up da 55”. Quando gli ospiti desiderano invece cenare all’interno il tavolo si estende per servire tutti gli ospiti e servire come principale ambiente per il dining.
La flessibilità de layout si definisce anche dalle possibili alternative proposte agli armatori. Le prime unità ordinate sono tutte con sei cabine ospiti, con la sesta cabina posizionata sull’Upper Deck, quindi con una bellissima vista mare grazie all’ampia finestratura, mente la cabina comandante è posizionata nel Lower Deck. Esiste poi un secondo layout, più tradizionale, che colloca sull’Upper Deck una pantry chiusa e la cabina del comandante, alle spalle della plancia, e una zona dining formale sul maindeck.
La zona comando è un insieme di eleganza e tecnologia, caratterizzata da una consolle dal design futuristico che integra il sistema di navigazione integrato Simrad Command. Più a prua si trova un’ampia zona lounge variamente articolata con cuscineria prendisole che circonda la vasca idromassaggio circolare, un’area lounge con divani contrapposti e poi un ulteriore area dove trovano spazio altri prendisole, dotati di un piccolo parabrezza che ripara dal vento. Sul Lower Deck si trovanole quattrocabine ospiti en suite: due VIP a poppavia e due guest a proravia.
Azimut Trideck offre soluzioni progettuali incredibilmente innovative, a partire dalla stazza che, come già detto, rimane sotto le 300 GT nonostante i generosi volumi interni. Questo è reso possibile grazie all’ampia Beach Area che è parzialmente aperta. Lo spazio extra a disposizione è quindi sfruttato per allargare l’area living con una particolare cura per la skylounge a tutto baglio.
Il primo tra gli elementi più significativi del Trideck dal punto di vista tecnologico è la nuova carena D2P® Displacement to Planing di seconda generazione. Disegnata da Pierluigi Ausonio con il centro Ricerche e Sviluppo di Azimut-Benetti, la carena si avvale dei software proprietari di CFD, analisi FEM ed è il frutto di un’ottimizzazione delle forme che ha portato a risultati incredibili in termini di efficienza. Se già la carena D2P utilizzata sulla sorella minore del Trideck, il Grande 35 Metri, aveva permesso di ottenere risultati eccezionali in termini di efficienza e comfort di navigazione, con questo nuovo prodotto si è raggiunto un nuovo livello. Nonostante sia 3 metri più lunga, 30 GT più grande e 35 tonnellate più pesante del Grande 35 Metri, il Trideck a tutte le velocità superiori ai 19 nodi vanta un consumo di carburante pari alla sorella minore e alla velocità di crociera di 15 nodi risulta più efficiente del 15%.
Inquadrando questi dati in un contesto più ampio, se confrontata con una carena a spigolo tradizionale, l’efficienza dei consumi in dislocamento arriva a superare il 40%. La carena D2P® si basa sulla combinazione di tre elementi principali: il doppio spigolo che dà stabilità a velocità dislocanti ma riesce anche a ridurre la resistenza alle velocità più sostenute; il wavepiercer di prua che aumenta la lunghezza al galleggiamento riducendo i consumi in dislocamento e attenua il beccheggio in caso di mare formato, e infine lo skeg centrale che garantisce un’ottimale stabilità di rotta specialmente nelle andature con mare di poppa ed al giardinetto.
Trideck è l’ultimo modello a entrare nel club degli yacht Carbontech di Azimut: tutta la sovrastruttura è laminata in carbonio con una riduzione del 30% del suo peso ed una riduzione di peso assoluta di 6 tonnellate. In questo modo, nonostante gli accresciuti volumi di bordo si preserva l’altezza corretta del centro di gravità garantendo eccellenti livelli di stabilità statica e dinamica dell’imbarcazione. La combinazione tra carena D2P® e sovrastruttura in carbonio produce un sensibile miglioramento delle performance: consumi contenuti, maggiore velocità e autonomia.
Il Trideck adotta un power management system particolarmente avanzatoprogettato da SeaEnergy, che consente l’ottimizzazione in automatico dei consumi elettrici di bordo attraverso una gestione perfettamente bilanciata tra potenza di banchina e generatori (o solo tra generatori quando in navigazione) a seconda delle richieste di assorbimento energetico delle utenze.
Sempre in tema di energia, gli armatori possono adottare anche sul Trideck il sistema Hotel Mode. Questo significa poter sostare in rada a zero emissioni e nel totale silenzio. Attraverso un energy store,consistente in un pacco di batterie al litio da circa 130 kWh, Trideck può operare le principali utenze di bordo tenendo i generatori spenti. In modalità diurna l’hotel mode ha un’autonomia fino a 4 ore mentre in modalità notturna si può arrivare fino a 8 ore.
Il comfort di navigazione è infine implementato da un sistema di stabilizzazione altamente tecnologico denominato Argo, progettato e fornito da CMC Marine, che armonizza in modo automatico il movimento delle pinne stabilizzatrici elettriche con l’autopilota evitando tutte le correzioni di rotta e garantendo una navigazione fluida e confortevole.
Grande Trideck ha una duplice possibilità di motorizzazione, con una coppia di MTU da 2400 o da 2600 cv l’uno. Il primo esemplare in prova, con motorizzazione da 2600 cv ha registrato una velocità massima di 24 nodi con un range a 19 nodi di 700 miglia e a velocità economica di 12 nodi un’autonomia di oltre 1700 miglia.