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Philip Watch: l’ora dell’eleganza e della sportività

Uno degli aspetti più affascinanti del mondo dell’orologeria è la storia. Anzi a dire il vero sono le storie che scandiscono il percorso di ciascuna casa orologiera. E quella di Philip Watch non fa eccezione. (Qui tutti i nostri post su Philip Watch)

Tutto inizia nel 1858

Si deve partire da qui. Più precisamente dal 1858. È l’anno in cui, François Philippe esponente della comunità elvetica di Napoli, ebbe la geniale intuizione di coniugare la tecnica svizzera alla creatività italiana. Una scelta coraggiosa e lungimirante perché compiuta in un’epoca in cui l’orologeria era ancora lungi dall’essere un comparto produttivo ma che, con il tempo, si è rivelata vincente per consentire a questo marchio di tagliare oggi un traguardo importante: i 165 anni di attività. Un cammino molto prolifico sfociato in una produzione di segnatempo alcuni dei quali sono entrati nella storia del tempo. 

Orologio Philip

Philip Watch e il mare

Un capitolo, quest’ultimo, nel quale il mare ha avuto un ruolo importante. E non poteva essere altrimenti per un marchio le cui radici affondano in una città che vanta un legame profondo con questo elemento. Gli aneddoti in tal senso sono davvero tanti. Basti pensare solo ai pescatori di coralli che negli Anni 60 e 70 scendevano nelle acque profonde del Golfo portando al polso i segnatempo realizzati da Philip Watch. Come è facile immaginare in quel periodo non esistevano ancora computer o dispositivi digitali e l’unico strumento a disposizione al quale affidare il compito di tenere sotto controllo i tempi d’immersione era proprio l’orologio meccanico. 

Orologio Philip

L’affidabilità conquistata sul campo, o meglio, in mare, abbinata all’ottimo rapporto qualità/prezzo hanno permesso ai modelli subacquei made in Philip Watch di conquistarsi uno spazio di attenzione rimasto immutato ancora oggi. Merito anche del lavoro compiuto da Morellato Group che ha rilevato il marchio nel 2006 contribuendo in maniera significativa al suo rilancio. Successo che, soprattutto in chiave marina, passa per modelli della linea Caribe. 

Orologio Philip

Il Caribe Diving

Pilastro della collezione Sport di Philip Watch questa famiglia di segnatempo annovera oggi l’ingresso di due nuove referenze che ne arricchiscono l’anima sportiva. Il Caribe Diving si presenta in un’elegante versione Day-Date con indicazione della data e del giorno della settimana a finestrella. Il quadrante è acceso da un raffinato blu sabbiato che genera un piacevole contrasto con le lancette e gli indici di tonalità rose-gold

Orologio Philip

La cassa di 42mm in acciaio è sormontata da una lunetta girevole PVD rose-gold con inserto blu in ceramica e minuteria a rilievo. Ad animare le funzioni di ore, minuti, secondi, giorno e data è un movimento automatico SW220, rigorosamente Swiss Made. Altro dettaglio di rilievo, l’impermeabilità garantita fino a 300 metri di profondità e “certificata” anche dalla presenza della valvola per la fuoriuscita dell’elio. Il Caribe Diving è declinato anche in una variante cronografo contraddistinta da una cassa sempre in acciaio del diametro di 42mm. La ceramica è presente nella lunetta sulla quale è rappresentata la scala tachimetrica. Sul quadrante di tonalità nera spiccano i tre contatori cronografici disposti a ore 6, 9 e 12, mentre, a ore 3, compare la finestra con indicazione della data e del giorno della settimana. A regolare le funzioni di questo segnatempo il movimento SW500, sempre Swiss Made.

Orologio Philip

Philip Watch Caribe Sport

Pensato anche per gli appassionati di vela il nuovo 3H Automatico si distingue per la cassa in acciaio di 42mm e la lunetta graduata con indicazione dei minuti nel primo quarto così da tenere sotto controllo i tempi che precedono il via di una regata. Il quadrante, con finiture soleil, si presenta in un’elegante tonalità blu mare. Le funzioni di ore, minuti, secondi e data sono regolate da un movimento automatico Swiss Made SW200-I. A completare le dotazioni di questo segnatempo l’impermeabilità fino a 10 atmosfere, ovvero 100 metri, e un bracciale in acciaio impreziosito da una doppia finitura lucido/satinata.

Matteo Zaccagnino

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