Ariane Group e Airbus. Il primo per trasportare le parti che compongono il razzo Ariane dalla Francia al sito di lancio di Kourou, nella Guiana francese. Il secondo per trasportare le sezioni degli Airbus comprese quelle del nuovo Airbus A321XLR, ultima versione del più famoso velivolo commerciale europeo. Entrambi per farlo hanno scelto navi con propulsione a vela. (Qui tutti i nostri post su Airbus)
Obiettivo entro 1,5°C
Una riscoperta che richiama sempre più grandi gruppi e compagnie di navigazione decise a ridurre i consumi dei sempre più cari combustibili fossili ma che vogliono anche contribuire a rispettare i dettati dell’Accordo di Parigi del 2016. Un trattato internazionale che impegna i governi a contenere l’aumento della temperatura media globale sotto 2°C in più rispetto ai livelli preindustriali e limitarlo a 1,5°C. A questo si aggiunge l’impegno dei Paesi della Unione Europea che si sono dati l’obiettivo della riduzione del 55% dell’inquinamento atmosferico entro il 2030.
Un progetto nato dall’America’s Cup
Per farlo la strada è la riscoperta della propulsione a vela e Ariane Group si è affidata allo studio di Marc Van Petheghem e Vincent Lauriot Prévost che ha sviluppato Oceanwings e lo ha applicato du Canopée, cargo di 121 metri varato nel 2022. Oceanwings è un sistema che deriva direttamente dalla randa alare alta 68 metri di USA 17, il trimarano disegnato VPLP per Larry Ellison e vincitore dell’America’s Cup a Valencia del 2010 contro il mega-cat di Alinghi.
Le Oceanwings di VPLP
Trasferendo la tecnologia dall’America’s Cup a impieghi “civili” van Petheghem e Lauriot Prévost hanno sviluppato le Oceanwings e nel 2018 hanno risposto alla richiesta di Ariane Group per una soluzione sostenibile dei suoi trasporti. Canopée è dotato di quattro Oceanwings da 363 mq abbinati a due gruppi diesel-.elettrici alimentati da combustibili a basse emissioni come l’e-etanolo che permettono una riduzione delle emissioni di CO2 nell’ordine del 35% a ogni traversata dalla Francia alla Guiana francese.
Airbus sceglie I rotori Flettner
Scelta diversa per Airbus che ha incaricato l’armatore marittimo francese Louis Dreyfus Armateurs di dare il via alla costruzione di una flotta di navi con propulsione eolica da utilizzare per il trasposto dei componenti degli Airbus nelle sedi del Gruppo sparse tra Europa (Francia, Germania, Spagna, Regno Unito) e USA. Ogni nave sarà mossa da sei rotori Flettner, un sistema inventato all’inizio del ‘900 dall’ingegnere tedesco Anton Flettner. I rotori Flettner sono cilindri verticali che ruotando grazie al vento generando portanza e quindi forza propulsiva per la nave. Flettner, dopo una serie di esperimenti installò due suoi rotori alti 15 metri e con un diametro di 3 metri sulla nave tedesca Buckau. Il sistema prevedeva anche un motore elettrico da 50 Cv per la “messa in moto” dei rotori. La Buckau nel febbraio del 1925 compì il suo primo viaggio da Danzica alla Scozia attraverso il Mare del Nord e l’anno seguente raggiunse New York dopo uno scalo in Sud America.
Rotori Flettner e combustibili bio per le navi Airbus
I rotori Flettner a bordo delle navi in servizio per Airbus saranno abbinati a due motori endotermici a doppia alimentazione, gasolio marittimo ed e-metanolo. Il tutto gestito da un software di routing che durante il viaggio ottimizzerà la propulsione a vela evitando le situazioni che per le avverse condizioni meteo possano creare resistenza.
L’esempio di E-Ship 1
Nello sviluppo delle navi della flotta Airbus i progettisti possono contare sull’esperienza di E-Ship 1, cargo tedesco di 130 metri varato nel 2010 e utilizzato per il trasporto di componenti per parchi eolici. E-Ship 1 di proprieta della tedesca Enercom (turbine eoliche) monta quattro rotori Flettner alti 27 metri e con diametro di 4 metri, asssistiti da una serie di turbine alimentate dai gas di scarico dei diesel. E-Ship 1, varata nel 2008, fece il suo primo viaggio Germania-Irlanda nel 2010. Nel 2015 ha effettuato un trasporto dalla Germania all’Uruguay ed Enercom dichiarà uil risparmni del 25 % del combustibile.
La Svezia punta su Oceanbirds Wings
Simili agli Oceanwings sono alberi alari denominati Oceanbird Wings del progetto svedese guidato da Wallenius Marine in jointventure con il KTH Royal Institute of Technology, RISE – SSPA Maritime Centre, un istituto indipendente di ricerca, e il Ministero dei Trasporti svedese. Il progetto prevede la costruzione di una nave lunga 220 metri e larga 40 metri in grado di trasportare 7.000 auto, ma anche materiali sfusi e attrezzature, dotata di sei Oceanbird Wings. L’obiettivo è di avere la nave operativa all’inizio del 2027. Gli alberi alari Oceanbird Wings sono composti da una vela dotata di flap e gli alberi possono essere abbattuti sul ponte della nave in caso di vento troppo forte o quando non utilizzati.
Le WindWings di Pyxis Ocean
La conferma dell’interesse per le navi a propulsione eolica viene anche da Mitsubishi Corporation e il suo Pyxis Ocean, cargo portarinfuse (ha una capacità di carico di 81mila tonnellate) sul quale sono state installate tre vele alari alte 37,5 metri composte da un elemento centrale fisso e due laterali regolabili.
Le vele, denominate WindWings, realizzate in acciaio e vetroresina, possono ruotare e permettono alla Pyxis Ocean di risparmiare fino a 1,5 tonnellate di carburante per ogni giornata di utilizzo delle WindWings.
Emilio Martinelli