Skip links

Ahpo, l’incredibile 115 metri di Nuvolari Lenard

Secondo le parole di Leonardo da Vinci, “I dettagli creano la perfezione. E la perfezione non è un dettaglio”. Una descrizione appropriata della filosofia che sta alla base della costruzione di AHPO, un’imbarcazione di 115 metri di Lürssen con design esterno e interno di Nuvolari Lenard.

Ahpo
©Guillaume Plisson

L’armatore, già orgoglioso proprietario di Quattroelle, un 85 metri Lürssen varato nel 2013, voleva un aggiornamento e ha dato un brief semplice ma impegnativo: prendere Quattroelle come punto di partenza e renderla più sorprendente, più moderna e più sorprendente. Anzi, più di tutto! (Qui tutti i nostri post su Nuvolari Lenard).

Ahpo
©Guillaume Plisson

Ahpo, un compendio di yacht design

Il progetto ha dato vita a un look esterno che incarna le tendenze del design degli yacht degli ultimi trent’anni. “Nella linea di cintura che scende da prua a poppa, per esempio”, dice Carlo Nuvolari, “e nel fatto che tutte le linee curve sono state disegnate a mano in stile vecchia scuola”. Per rendere l’AHPO immediatamente riconoscibile, il designer ha scelto una linea moderna che scende decisamente verso poppa, generando un’impressione di movimento e velocità. Un’altra caratteristica distintiva dell’AHPO è il fumaiolo che si erge sopra il ponte superiore.

Ahpo
©Guillaume Plisson

“Gli alberi avevano un ruolo cruciale sulle navi a vela e sono stati mantenuti, anche se solo in un ruolo simbolico, quando le vele sono state sostituite dall’energia del motore”, afferma Carlo Nuvolari. È sia decorativo che funzionale, in quanto contiene i sei tubi di scarico in acciaio. Ciò che rende inconfondibile lo yacht è la prua slanciata e potente come quella di una grande nave, che con i suoi 115 metri di lunghezza l’AHPO è certamente tale”.

Ahpo
©Guillaume Plisson

Alcuni riferimenti a Quattroelle

L’AHPO presenta molti dettagli che ricordano Quattroelle, ma l’unico che il proprietario ha voluto riprodurre esattamente sono le tre finestre laterali semicircolari che forniscono luce alle cabine. Il layout ha un che di bizzarro, soprattutto per uno yacht di queste dimensioni.

Ahpo
©Guillaume Plisson

“Normalmente su imbarcazioni così grandi la cabina armatoriale si trova sul ponte principale di prua”, spiega Carlo Nuvolari, “ma questo tipo di configurazione ha i suoi limiti. Non è possibile nasconderle completamente, sono calde e non offrono privacy perché l’equipaggio può trovarsi a passare davanti alle finestre durante alcune operazioni. Posizionando la cabina sul ponte superiore e dotandola di terrazze laterali e di una zona giorno sul ponte superiore, si evita che qualcuno possa passare davanti o di lato, anche per errore. Anche la postazione di guida è più in alto e non può affacciarsi sul ponte armatoriale”.

Ahpo
©Guillaume Plisson

Interni ricchi e ospitali

Gli interni, pensati per una famiglia molto socievole, sono ricchi di materiali selezionati, dettagli preziosi, idee intelligenti e aree con funzioni diverse. “È uno yacht con interni a contrasto”, spiega Valentina Zannier, chief interior designer e partner dello studio Nuvolari Lenard. “Ci sono aree estremamente formali, altre più rilassate, più conviviali e con un’atmosfera familiare, mentre altre ancora sono molto intime e private”.

Ahpo
©Guillaume Plisson

Per il suo proprietario AHPO non è solo uno yacht da crociera, ma anche una vetrina per gli affari, un luogo dove ospitare riunioni e pranzi di lavoro. Di conseguenza, il mantenimento della distanza tra le due funzioni dello yacht è stato un elemento cruciale della progettazione. Ne è un esempio la grande sala riunioni, il primo spazio che si incontra salendo sul ponte principale. È separata dal resto del ponte da grandi porte scorrevoli ed è formale ed elegante.

Ahpo
©Guillaume Plisson

Ospita un tavolo personalizzato con un’antica mappa della Giamaica incisa in bronzo con un bordo in resina blu intenso, su cui poggia una grande lampada scultorea in vetro cristallo. Appena oltre si trovano una sala da pranzo formale a complemento della sala riunioni, un salone formale con un pianoforte Steinway che suona da solo e due armadietti per i vini.

Ahpo
©Guillaume Plisson

Una grande scala si trova a metà nave. Rappresenta un albero di ulivo che si protende verso il cielo, circondato da gru e decorazioni che raffigurano il mondo naturale. Dal soffitto pende una suggestiva scultura in vetro cristallo raffigurante piume cadenti, ognuna realizzata singolarmente a mano. Il brief iniziale era di collegare tutti gli elementi della natura con una scelta sofisticata di colori.

Ahpo
©Guillaume Plisson

“Il compito più complicato è stato quello di generare un dialogo tra i tanti materiali diversi, in modo che evolvessero un linguaggio comune”, spiega Valentina Zannier. “Su yacht così complessi bisogna fare attenzione, altrimenti si perde il controllo. Con una tale ricchezza di dettagli è molto difficile non cadere nell’affettazione”.

Ahpo
©Guillaume Plisson

Spazi molto ampi

Un altro dei grandi vantaggi di AHPO è la ricchezza dello spazio a bordo. L’alloggio dell’armatore, ad esempio, si estende su una superficie di 340 metri quadrati e comprende la suite, i bagni e il salone panoramico sul ponte superiore. Un’ampia zona pranzo informale per sedici ospiti si trova sul ponte superiore e può essere utilizzata con qualsiasi tempo grazie a un complesso sistema di finestre rotonde scorrevoli e sovrapposte che trasformano uno spazio chiuso in un’area all’aperto.

Ahpo
©Guillaume Plisson

La zona benessere di 205 metri quadrati dietro il beach club ospita una sala massaggi, un hammam, una piscina idromassaggio e una seconda piscina. Il primo, di otto metri, si trova sul ponte sole. Oltre alla suite armatoriale, la sistemazione comprende cinque cabine, quattro sul ponte principale e una sul ponte inferiore, per un totale di dodici ospiti assistiti da un equipaggio di 37 persone. Un rapporto di tre a uno, come si addice a uno yacht davvero lussuoso.

Leave a comment